OLTRE LEU – un viaggio nel vicino futuro – prima parte

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OLTRE LEU – un viaggio nel vicino futuro – prima parte

Nel corso degli ultimi anni sono giunti progressivamente a maturazione una serie di nodi politici che si erano prodotti all’interno della Sinistra. Il travaglio “storico” della parte mancina del nostro quadro politico ha avuto diverse fasi che non intendo qui ripercorrere. Il mondo è di certo cambiato dagli anni in cui – da giovane – mi sono occupato di Politica. I processi della globalizzazione hanno reso sempre più complessa la comprensione delle modifiche strutturali a chi non possiede elementi di conoscenza, diretta o per lo più indiretta, appropriati.
Il ruolo della Finanza e dell’Economia è diventato sempre più fondamentale nella costruzione di progetti politici per cui, superate le strutture delle ideologie fondamentali del XX secolo, le forze politiche nazionali ed internazionali hanno volto lo sguardo con attenzione maggiore ai processi economici, appiattendosi dietro forme indistinte di pragmatismo. Si è fatto a gara più a costruire alleanze con i numericamente minoritari poteri “forti” finanziari che a rafforzare il rapporto con quella parte maggioritaria della società che continuava a mantenere contatti vitali con il mondo del Lavoro, genericamente inteso.
In questo contesto non c’è stata più distinzione tra l’elitaria e conservativa Destra e la progressista democratica Sinistra.
Il ruolo dei DS e del PD, sbocco con vocazione maggioritaria creato dall’Unione di DS e Margherita, si è evoluto in tale solco, venendo meno agli stessi intenti fondativi segnatamente “democratici” espressi nei documenti (Carta d’intenti e Statuto). Tale deriva si è ulteriormente acuita con l’arrivo ai vertici di quel Partito del giovane Matteo Renzi e dei suoi più stretti collaboratori, il cerchio magico, cui si sono man mano aggiunti ai vari livelli molti altri personaggi che, in una prima fase, non avevano sostenuto la sua ascesa. Contemporaneamente altri ed in diverse fasi si sono posti all’opposizione interna, arrivando – alcuni – anche ad uscire dal Partito, criticando alcune delle scelte governative quali il Job’s Act, la Buona Scuola, l’abolizione dell’Art.18. E’ nato un nuovo Partito, MdP-Art.1, nel quale sono confluiti ex PD ed alcuni fuoriusciti da Sinistra Italiana, nell’atto dello scioglimento di SEL.
A ridosso dell’appuntamento elettorale nazionale del 4 marzo 2018, dopo fasi concitate di contatti e rapporti con varie forze politiche ed associazioni della immensa galassia della Sinistra, si decide di formare una lista con MdP, Sinistra Italiana e Possibile alla quale viene “imposto” il nome di “Liberi e Uguali” ed al quale come primo rappresentante il Presidente del Senato Pietro Grasso. Siamo al 3 dicembre 2017 e mancano solo quattro mesi per le elezioni politiche. Tra le varie forze ed al loro interno non vi è alcun chiaro accordo sugli esiti; il programma è da scrivere, anche se si annunciano frettolose assemblee nazionali da svolgersi contemporaneamente da lì a 15 giorni. Si faticherà non poco ad avere le linee programmatiche ma anche queste sono il frutto di affrettate discussioni che non portano a sintesi condivise. Inevitabilmente ne conseguirà che anche la fase delle candidature sarà caotica e foriera di malumori. Peraltro molti dei candidati non portano ancora il segno distintivo di uno smarcamento reale dal Partito Democratico.
Gli esiti elettorali – di fronte a questo quadro – non possono che essere marginali, anche se indicativi di un trend annunciato.

….fine prima parte…..

Joshua Madalon

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