LA RACCOLTA PORTA A PORTA funziona? Direi che la città (di Prato) non se n’è accorta

 

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Girando per la città non si vedono più i cassonetti e le campane collocate in spazi comuni. In effetti dava noia vederli a volte stracolmi e circondati da altri residui “indifferenziati”. Quegli spazi poi diventavano maleodoranti via e via più con l’avanzare della stagione calda.

Sono, questi, ricordi ormai superati. Ora c’è il porta a porta! Siamo nella modernità; non ci sono più luoghi comuni intercondominiali. No, ora ogni condominio ha il suo spazio e con molta frequenza quello spazio ha sostituito in tutto e per tutto i precedenti, distribuendo a tappeto il sudicio.

Se interpellate il servizio pubblico, che qui a Prato si chiama ALIA, vi dirà che devono essere le assemblee condominiali a redarguire i reprobi ed eventualmente stabilire le regole. Bisogna dire tuttavia che, in assenza di un intervento condominiale, dovrebbero essere vigenti le “regole” istituzionali, quelle presenti nelle “Istruzioni” che sono state inviate a ciascun cittadino molto prima che il “porta a porta” fosse avviato.

Come sempre accade, dunque, il cittadino virtuoso è vittima dei cittadini irrispettosi dell’ambiente. Bisognerebbe mettere in atto un’attività pedagogica educativa diffusa sul territorio. Se qualcuno avanza l’obiezione che tali interventi sono stati già prodotti poco prima dell’inizio di quel servizio mi permetto di replicare evidenziando una profonda incapacità da parte dei “docenti”: infatti ho sempre pensato che se gli studenti non raggiungono risultati perlomeno sufficienti (anche se non basta la mera “sufficienza”) la responsabilità sia proprio da addebitare ai docenti.

E non si venga a dire che “è colpa dei cinesi!”. In quota parte certamente sì, ma laddove ci fosse un’adeguata sorveglianza e venissero comminate davvero delle “multe” ( e non isteriche marginali ed estemporanee ripicche) noi davvero saremmo in grado di svolgere una funzione positiva.

Inoltre, in un rapporto più diretto tra Istituzione, servizi e cittadinanza, si creerebbero energie cooperanti sui territori che potrebbero risolvere non soltanto i problemi dei rifiuti, ma anche molti altri, come quelli che si riferiscono alla insicurezza ed alle solitudini.

Joshua Madalon

Continuando a trattar di Politica…dal mio punto di vista!

 

 

 

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Continuando a trattar di Politica…dal mio punto di vista!

I social (e mi riferisco in modo specifico a Facebook) sono una delle cartine di tornasole antropologiche più nette in questi nostri tempi,

Ho impegnato il mio tempo a leggere la nostra realtà, elevando critiche al Partito Democratico indubbiamente nervose, acide, livorose, severe e insopportabili, senza appello possibile. Dicano i miei lettori come le abbiano lette: io assicuro che è stato “per amore”! ho una visione rigida, radicale, manichea: ditelo pure! Ho in ogni caso l’atteggiamento di un figlio o di un padre o un fratello profondamente deluso dagli esiti annunciati nei prodromi inneggianti al neoliberismo rampante, ereditato dal berlusconismo ed acquisito come utile strumento per accaparrarsi parte di elettorato benestante.

Tra le regole della Politica tuttavia funziona molto bene e spesso quella che poi finisce per funzionare anche in altri settori, “a prezzo uguale si acquista l’originale e si scarta la copia, sia essa bella o brutta”.

Tra gli strali che ho lanciato c’è stato quello di “pidiota” e qualcuno se ne è risentito. “Per amore solo per amore” mi sono scusato ed ho scritto un post per spiegarlo. Indubbiamente, spiegarlo significava anche giustificarlo. Ma certo che non immaginavo che, dopo le sortite stizzite a caldo per la sconfitta cocente, alcuni personaggi (non parlo di “gente comune” ma di “dirigenti di primo e secondo livello”) hanno continuato imperterriti a dedicarsi al dileggio delle varie scelte annunciate da parte di quel che non è ancora un Governo (probabilmente lo sarà) senza spendere mai (MAI) una parola sulle ragioni di quella debacle. E’ pur vero che non lo fanno nemmeno gli alti vertici, impegnati prioritariamente a praticare lo stesso sport e nella difesa di una serie di scelte politiche irresponsabili più – forse più e non neanche poco meno – di quelle che oggi in modo caotico e paradossale vanno proponendo M5S e Lega.

Certamente laddove si arrivasse a cogliere il senso più concreto del disastro politico del PD sarebbe definitivamente concluso il percorso del “renzismo”. E gli unici che lo possono fare sarebbero proprio gli elettori ancora iscritti; molto difficile che questo avvenga a breve, molto difficile che la scelta venisse anticipata in Assemblee. L’ultima delle quali, raccontatecela voi del PD come volete, è stata la dimostrazione della “idiozia” permanente che ha colpito tutta la Dirigenza, con una Direzione che ha ancora una volta dimostrato arroganza, modificando d’imperio l’Ordine del giorno (sì, certo, si è votato! Ma come sempre si sapeva che una maggioranza ancorchè ormai ridotta ci sarebbe stata per approvare la proposta). Carissime e carissimi ex compagne e compagni, volete andare avanti così? avete fatto terra bruciata intorno a voi, presupponendo di avere un Potere immenso. Vi troverete le ceneri intorno se non rinsavite. In tutto questo, non continuate a dire che chi dissente è invidioso della capacità di Renzi: sarebbe un’offesa all’intelligenza minima. Molto più di lui, ci fanno specie quelle/i che si sono vendute/i, quelle/i che sono risorte/i. Lo abbiamo detto e scritto, scritto e detto ripetutamente, inascoltate/i.

Personalmente ho sostenuto “dall’esterno” LeU ed ho spiegato le ragioni in altri post. E quando ho visto il risultato ho tirato un sospiro di sollievo. Mi ero impegnato in modo intenso, ma ero quasi più contento di aver ottenuto poco più del 3% piuttosto che quella previsione sognata che andava dal 6 alla doppia cifra%. Beh, chiedetevi perché! E datevela una risposta!

 

Joshua Madalon

 

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