LA CURA DELL’AMBIENTE ED I COMPITI DI CHI AMMINISTRA

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LA CURA DELL’AMBIENTE ED I COMPITI DI CHI AMMINISTRA

Nei giorni scorsi, ma potremmo dire “nei mesi scorsi” anche con alcuni miei interventi su questo Blog, grande attenzione è stata riservata dall’opinione pubblica a Prato – attraverso i mezzi di informazione e segnatamente – di recente – a causa di un “inatteso” disservizio informativo (il differimento a data successiva – ci si riferisce al 1° Maggio – della raccolta porta a porta del materiale plastico ), si è levata la protesta dei cittadini verso il servizio offerto da ALIA spa relativamente alla raccolta “portaaporta”.
Ho potuto verificare in diretta, avendo residenza in questo Comune, che la scelta del portaaporta è stata condotta con eccessiva faciloneria dai vertici di ASMIU (poi divenuta ALIA) che hanno sottovalutato il problema soprattutto dal punto di vista didattico e regolamentare. Peraltro in modo isterico da parte dell’Amministrazione si è risposto alla difficoltà evidenziata dai territori dove è più intensa la presenza della comunità cinese, quella regolare e quella irregolare difficilmente valutabile numericamente. D’altronde non tanto meglio è andata la gestione dei rifiuti in aree dove la maggioranza dei residenti è autoctona. E non è solo riferibile ai casi più recenti come quello su menzionato del 1° Maggio.
Sin dai primi giorni della raccolta nella zona San Paolo abbiamo potuto rilevare – e denunciare ovviamente in senso e modo civile – molte inadempienze, a partire dallo scarso rispetto di quanto espresso a chiare lettere nell’esauriente (con indicazioni anche tradotte in cinese ed arabo) e ricco – di immagini e colori opuscoletto – distribuito ai cittadini. In esso si legge “Esporre sacchi e contenitori fronte strada dalle 21.00 del giorno precedente ed entro le 5.00 del giorno di raccolta”. Per ogni tipo di materiale c’è – in quell’opuscolo – un dettagliato elenco. Nel corso delle prime giornate si è potuto rilevare come in qualche caso venisse apposto un avviso in relazione ad alcuni errori di conferimento. Ad una verifica diretta ci veniva detto che dopo i primi avvisi sarebbero state comminate delle sanzioni. Gli errori sono continuati impunemente e di sanzioni non se ne è vista alcuna!
Proseguendo nella disamina delle problematiche si è potuto verificare che molti cittadini – la maggioranza – hanno utilizzato i contenitori a proprio piacimento, depositando i materiali ogni qualvolta lo ritenessero utile. Anche i condomìni più “virtuosi” hanno cominciato ad avere aspetti di piccole discariche. E questo è avvenuto con l’assenso dei responsabili di ALIA locali che, risponendo a richieste di precisazione in merito alla correttezza del conferimento “quando si vuole”, affermarono che ciascuno poteva deciderlo da sè.
Indubbiamente, tale ragionamento risulta essere diseducativo e l’Amministrazione da cui “indirettamente” dipende la cura ed il decoro dell’ambiente urbano rinuncia a svolgere a tutta evidenza il suo compito. Che – chiariamolo – non può consistere esclusivamente nella repressione, “ultima ratio”; ma deve avere aspetti educativi che possano però corrispondere ad un razionale intervento a sostegno dei contribuenti virtuosi ed operosi.
Negli ultimi giorni vediamo crescere il disordine nella città, ma non ci si può fermare soltanto a ciò che vediamo: dobbiamo sforzarci di andare “oltre”. Quel “disordine” rappresenta la nostra realtà; è il frutto del nostro disimpegno civile, che parte dalla cialtroneria dei dirigenti e degli amministratori e coinvolge la parte più debole della popolazione.

Joshua Madalon

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