L’ECO DEL VAFFA La sacrosanta pratica del “vaffa”

 

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L’ECO DEL VAFFA

La sacrosanta pratica del “vaffa”

Chi lo avrebbe mai detto che avremmo potuto ripagare della stessa identica “moneta” liberatoria il Movimento 5 Stelle che, complice il suo insigne fondatore, l’aveva utilizzata. Parlo di quel “vaffa” con seguito delle parti posteriori adoperato “ad libitum” come se fosse un brindisi conclusivo festoso.

Se lo meritano a gloria, anche perché stanno utilizzando la loro primitività abbinandola ad una spropositata dabbenaggine, sottovalutazione, a mo’ di novello “Candide” volteriano, al quale tutto va bene. Ovviamente non si può non riconoscere che dabbenaggine e spudoratezza, irrisione e presunzione, arroganza e protervia non siano state già utilizzate a piene mani da quell’epigono berlusconiano, che è stato Matteo Renzi.

Ma ancora ancora tra quelle figure che hanno tenuto bordone ai precedenti governi vi si trovavano personalità di livello medio-alto, che in questo nuovo andranno ricercate con il lumicino, temo con scarsi risultati. Ma tant’è: mi si risponderà che i tempi sono cambiati e che io – in compagnia di molti altri – sono innegabilmente (confesso di esserne anche convinto) “retrò”.

Perchè mai un vecchio rimbambito come me dovrebbe allora mandare a quel paese i rappresentanti di questo Governo ed in modo principale i pentastellati?

E’ presto detto: costoro “governano” in modo molto originale (eh già! Sono i paladini del cambiamento); quando alcuni di loro (per esempio, e che esempio!, il Presidente della Camera, terza carica dello Stato) aprono la bocca distinguendosi da una linea peraltro inesistente (il contratto di Governo è quanto di più aleatorio possa immaginarsi) ci si appresta a dichiarare che “parlano a titolo personale”. Anche lo stesso Presidente del Consiglio parla più o meno a titolo personale e agisce nello stesso modo quando, sollecitato dal Presidente della Repubblica, forse sgomento davanti a tale “brancaleonata”, ha dovuto dare ordine di far sbarcare i 67 della motovedetta Diciotti. Ed a titolo personale parla, a sentire Di Maio, l’altro vice-premier Salvini, quando brontola in modo sconnesso, perché non gli si è consentito fare quel che caspita vuole fregandosene delle regole: lui che ne dovrebbe essere garante e tutore, come Ministro degli Interni.

Quindi s’è capito? “un sonoro  infinito “VAFFA” con annessi e connessi al Governo, al Movimento 5 Stelle e ai suoi sostenitori ovunque essi siano. Andate pure!

 

Joshua Madalon

 

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