Le foto non mentono

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Le foto non mentono

Le foto non mentono, a meno che non vengano ritoccate magistralmente con aggiunte ed omissioni. Ma non mi sembra sia il caso che riguarda la foto che ritrae i quattro leader delle “sardine” con Benetton e Toscani, tutti sorridenti, in posa fashion, ben felici di essere in quel posto, luogo certamente ricco di spunti e riflessioni positive relativamente al mondo del lavoro contemporaneo, quello della creatività. Sia Benetton che Toscani rappresentano quel mondo borghese ed aristocratico che ha guardato con grande attenzione all’ascesa di personaggi rappresentativi nel mondo della Politica caratterizzata da un rampantismo esasperato senza limiti e postideologico. Non discuto qui della loro visione industriale poggiata fortemente sui contributi pubblici, anche se – dopo le sciagure del Ponte Morandi e la scoperta di tantissima altre falle sulle strade italiane – è la più forte accusa che si rivolge a Benetton, non altre, visto che stiamo vivendo in un tempo nel quale gli interessi primari della gente vengono calpestati impunemente e la responsabilità di tutto questo non può che essere addebitata al mondo politico sempre più orientato verso scelte di Centro, che producono un progressivo impoverimento delle fasce più deboli.
Le foto non mentono ed a poco vale che le “sardine” punzecchiate da api operose si siano scusate. Anzi, sono proprio le scuse ad attrarre l’attenzione di chi ne osserva le mosse.
Probabilmente l’ubriacatura di un voto nelle Regionali dell’Emilia Romagna che non mi è apparso proprio essere di Sinistra e il vedersi assegnare dei meriti che non vanno al di là della manovalanza organizzativa di masse impaurite dallo spauracchio della Destra salviniana, ha fatto perdere loro la percezione della realtà. Certamente è molto bello scendere in piazza ed essere in tanti, ma quella gente appartiene a quella parte della società generalmente garantita se non da sufficienti situazioni economiche proprie perlomeno da rendite familiari: non si trattava di “popolo” pentito che ritrovava la strada smarrita. Ben diversa è la provenienza del voto della Destra, sottratto anche alla Sinistra nel corso degli ultimi anni, che in quelle piazze ovviamente non era rappresentato. Ed è questo il dramma: la Sinistra non riesce più a parlare con quella parte di società che si è vista progressivamente abbandonata; e non saranno certamente le “sardine” a sanare questo “vulnus”. I loro rappresentanti fanno parte integrante della buona borghesia cittadina, quella che, insieme ad un ceto medio urbano, ha decretato la vittoria di Bonaccini. Ed è per questo motivo che la loro presenza accanto a Benetton e Toscani non era fuori luogo: ci stavano bene, erano sorridenti, baldanzosi, felici; perché scusarsi?

J.M.

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