PER UNA STORIA DEL PARTITO DEMOCRATICO (a Prato) – parte terza (per la seconda parte vedi 7 luglio)

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PER UNA STORIA DEL PARTITO DEMOCRATICO (a Prato) – parte terza (per la seconda parte vedi 7 luglio)

A quella mail inviata ad un numeroso gruppo di compagne/i ed amcihe/amici, che avevano in gran parte seguito le vicende del Comitato e che condividevano – quasi tutte/i – la proposta di costituire un Comitato vero, istituzionalizzato come un organismo con Statuto e Direttivo riconosciuto democraticamente, risposeo rapidamente in tanti, ma in modo particolare rispose Alberto Rocca, che del Comitato già esistente ma considerato da tante e tanti insufficiente, era il promotore. Questa la sua mail, molto precisa, articolata ed in larga parte anche condivisibile nei toni ed anche nella sostanza prevalentemente arricchita dalla capacità culturale di Alberto:
Caro Giuseppe, ti rispondo volentieri e con la franchezza che prediligo come metodo nelle relazioni politiche. Partiamo dalla critica più dura. Quella di velleitarismo verso l’agire, di noi del comitato, in termini “aerei”. E’ vero che è stato seguito siffatto metodo che definirei “fluido” più che “aereo” (quest’ultimo termine evoca un qualcosa che sta per aria ed evoca ingenerosità aristofanesche). *

Sono convinto, e penso che riprove di vario genere e natura le si possan cogliere tutti, che la fluidità del nostro agire abbia dato frutti importanti, adeguati alla attuale fase nella nostra città: confronto, stimolo, aggregazione (estemporanea, ma aggregazione). Ritengo onesto rivendicare queste tre funzioni da noi svolte in meno di un anno di serena presenza. Altrettanto voglio sottolineare che il dibattito ha una vasta area di attenzioni e le idee sono penetrate oltre argini e cancelli. Così consentendo a molti di riconoscersi in esse superando apriorismi e reticenze nostalgiche. E’ vero che oggi (dalla ripresa post-agostana) nulla più abbiamo fatto. E’ nella natura del Comitato (formula felice per sintetizzare uno scopo e la non velleità: di assomigliare ora ad un partito) di essere fluido ed incostante, è un torrene non un fiume. Pertanto agiamo con umiltà per superare l’inerzia. In questa logica apprezzo la Tua iniziativa. Dobbiamo proseguire ad essere “volenterosi” ma costituendo un riferimento più certo ed attivo; questo cercherei di offrirlo più che con una sede e delle cariche mediante uno strumento agile come un sito internet di iniziativa e discussione (essenziale, aperto e che svolga la funzione di consentire le massime interrelazioni).
Dobbiamo però tener presente l’importanza dell’obbiettivo PD e di un percorso molto concreto. Per questo riprendo la proposta palesata in occasione del dibattito con Del Vecchio e Gestri: si invitino coloro che hanno votato per le primarie ad eleggere un numero di rappresentanti utili ad interloquire con i rappresentanti dei partiti con pari dignità per tracciare, in via sperimentale ed in sede locale, un percorso. Si abbia presente che il percorso dovrà essere efficace per una costituzione corrispondente ai bisogni di unitarietà massima, effettiva democraticità dei metodi, coinvolgimento delle nuove generazioni.
Negli ultimi giorni ho tenuto contatti che mi appaiono fertili in questa direzione ed ho ribadito la proposta in sede di pubblico dibattito a Mezzana perché sono convinto che sia il percorso più corretto e corrispondente anche a quelle esigenze da Te evidenziate. Cercherò di presenziarev Martedì sera, ad ogni buon conto Vi prego e Ti prego di tener presente nel dibattito questa proposta.
Per parte mia mi impegno a precisarla meglio ed a darle forza mediante un appello che costringa a pronunciarsi tutti senza infingimenti!!!
Alberto Rocca
*è del tutto evidente il riferimento al “Pensatoio” de “Le Nuvole”

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