LA SCUOLA AL TEMPO DEL GOVERNO BERLUSCONI parte 7 per la sesta parte vedi 9 luglio

LA SCUOLA AL TEMPO DEL GOVERNO BERLUSCONI parte 7 per la sesta parte vedi 9 luglio

Come avevo annunciato, c’è un “extra” a quelle riflessioni che puntavano una certa attenzione sui temi della “dispersione e dell’abbandono” scolastico.
Protocollato 26.3 del 28.01.1993 un Comunicato Stampa del Partito Democratico della Sinistra Federazione di Prato – Dipartimento Scuola e Cultura analizza i dati allarmanti che subito dopo riporterò in modo analitico intorno all’abbandono ed alla dispersione scolastica nelle scuole superiodi di secondo grado della città. Per fare questo utilizzerò “in parte” un articolo che uscì il giorno dopo, 29 gennaio 1993, su “Il Tirreno” Cronaca di Prato a firma di Fabio Barni.
COMUNICATO STAMPA
Il Ministero della Pubblica Istruzione, guidato dalla signora Rosa Russo Iervolino si sta caratterizzando per l’ottica bigotta e codina, impedendo la diffusione nelle scuole di un manuale di prevenzione dell’AIDS per l’uso che ivi viene fatto della parola “profilattico” (come se i bambini ed i ragazzi, le bambine e le ragazze non dovessero conoscere quell’oggetto a forma di palloncino cilindrico che molto spesso vedono, oltre che in televisione, nei cassetti dei loro genitori!); si è altresì caratterizzato di fronte alla crisi economica, con scelte contraddittorie ma parimenti miranti a rendere più squilibratoe difficoltoso il percorso formativo nell’ambito della scuola italiana: ci si riferisce in particolare al blocco del contratto per il personale della scuola (che impedisce di fatto ogni possibile rinnovamento) , all’evidente volontà di far fallire ogni ipotesi di reale riforma della scuola, ed in particolare della scuola media superiore (con il proliferare di sperimentazioni, per le quali si parla di entrata prossima in ordinamento!), all’incapacità di affrontare gli enormi sprechi (esami di maturità, esami di riparazione, corsi di aggiornamento speciali, convenzioni costose ed improduttive, ecc…). il Ministero della P.I. non interviene invece su quelli che sono i problemi più acuti del percorso formativo dei giovani: l’abbandono e la dispersione, legati soprattutto al settore della scuola media superiore. Il Dipartimento Scuola del PDS di Prato ha analizzato alcuni dati provenienti dall’Assessorato alla P.I. del Comune di Prato ed intende lanciare un primo allarme sulla situazione cittadina, in materia particolarmente di dispersione, che si attesta su livelli superiori (anche di molto) alle percentuali nazionali. Nei prossimi giorni il Dipartimento attiverà una seria riflessione per ricercare le possibili soluzioni e culturali per far sì che nei futuri anni scolastici sia sensibilmente ridotto il tasso di dispersione.
Il tasso di dispersione è dato dal rapporto fra allievi iscritti e promossi nell’arco di un anno scolastico o di un quinquennio. Risulta evidente che il dato reale è da considerare in ogni caso ben superiore a quello espresso, in quanto fra i promossi ed i maturati non vengono conteggiati i ripetenti la cui condizione è da annoverare già fra i “dispersi” di un anno precedente o di un quinquennio appena precedente. Allo stesso modo non vengono espressi gli “abbandoni” che si sommano dunque al numero dei dispersi. Ad una prima riflessione occorre dire che ci si trova di fronte ad un sistema di orientamento che non funziona; ad una scuola ancora troppo “squilibrata” nei suoi comparti; ad un’organizzazione scolastica complessivamente fallimentare.
Si allega prospetto sui dati finora pervenuti