Aspetti negativi e aspetti positivi della Sanità pubblica toscana (partendo da alcune esperienze personali) parte 2 (per la 1 vedi 9 settembre)

Aspetti negativi e aspetti positivi della Sanità pubblica toscana (partendo da alcune esperienze personali) parte 2

Càpita – prima o poi – di dover ricorrere a qualche cura, al bisogno di un consulto. Càpita a ciascuno di noi per questioni più o meno importanti di dover avere delle informazioni, di dover ricorrere all’ausilio di uno specialista, di dover prenotare una visita. Siamo in Toscana: dicono che la Sanità di questa Regione sia tra le migliori e quasi certamente qua e là sul territorio toscano qualche elemento di eccellenza affiora. E, poi, è indubbio che in un consesso di quasi ciechi quello che ci vede poco risalta. Sono ingeneroso, e lo so molto bene, e avverto di non poter fornire un giudizio sereno, visto quel che mi accingo a rilevare.
Nulla di grave, ma ho avuto bisogno di cure specialistiche: due cisti sebacee sulla nuca, da asportare. A fine agosto dello scorso anno decido di sottopormi ad una visita ambulatoriale chirurgica all’Ospedale di Prato; chiamo il numero del cup e dopo qualche minuto riesco a parlare ed a trovare un appuntamento per metà settembre: sono fortunato (così mi dice l’operatrice) perché proprio in quel frangente c’era stata una disdetta e quindi l’attesa non sarebbe stata così lunga (peraltro la mia richiesta non ha alcun motivo di essere considerata urgente).
Non la faccio lunga ma a conclusione della visita che si svolge il 17 settembre 2019 accetto di essere sottoposto alla asportazione chirurgica delle due cisti prevista per il 28 agosto del 2020. In quella data indubbiamente nessuno di noi poteva avere la benchè minima preveggenza di quel che sarebbe accaduto dalla fine di febbraio ad oggi con la pandemia Covid19. Ma neanche ci si attendevano, motivati da ragioni di “risparmio” ma anche di “razionalizzazione” (qui qualche “fenomeno” politico amministrativo poteva essere di aiuto), quei meccanismi farraginosi che di lì a poco la Regione Toscana avrebbe posto in essere con il numero unico per le prenotazioni e per le informazioni. Detta così, e leggendo e rileggendo i comunicati ufficiali, sembra che si tratti di una vera e propria modernizzazione rivoluzionaria che avrebbe reso più facile l’accesso del pubblico.
La prevalenza degli aspetti comunicativi rispetto alla utilità di tale accentramento del servizio informazioni e prenotazioni mette in evidenza come la “modernità” pubblicizzata si ponga nettamente a scapito della concretezza funzionale. Ma al “ridicolo” non c’è mai limite.
Fiducioso nella tecnologia ritornato dalle ferie ho ritenuto utile contattare il centralino del CUP dell’ASL di Prato per capire se l’intervento del 28 agosto sarebbe stato confermato (immaginavo che ci potessero essere degli slittamenti causati dagli eventi pandemici). Riformo il numero che avevo contattato in precedenza e scopro che “ora” c’è un numero unico per tutti i territori della Ausl Toscana centro (Firenze, Empoli, Prato, Pistoia). Niente di male, mi dico: si tratterà di aspettare un po’ di più perchè ovviamente la platea dei potenziali interessati è molto più ampia; ma avranno di certo preparato un format generale che contenga l’insieme delle richieste. Mi dico che tutto sommato l’aiuto della tecnologia può rendere l’uomo più felice, può velocizzare le risposte ai bisogni.
Vengo immediatamente smentito dai 45 minuti di musichine e messaggi ripetitivi che sono costretto a subire (ho il tempo anche di immaginare le enormi difficoltà degli analfabeti digitali – e non solo digitali) e poi, ciliegina sulla torta, da una gentile impiegata centralinista che, dopo avermi ascoltato attentamente mi dice che mi collegherà immediatamente con la struttura di Prato.
Ovviamente e innanzitutto mi sento “scemo”. E poi, una volta ricevuta la conferma della data dal CUP di Prato mi sono chiesto perché mai un cittadino debba perdere del tempo in questa sorta di girotondo. I politici ed amministratori tecnòlogi ultramoderni li sento già concionare sul fatto che vi è la possibilità di accedere al CUP online e mi viene la voglia frenetica di mandarli a quel paese. Io so aggeggiare “abbastanza” e non so se merito per questo motivo la sufficienza, ma non più della minima sufficienza. Penso ai milioni di “deficienti digitali” e sono davvero sgomento per il “nostro” futuro. Ma veniamo agli aspetti positivi.

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