Un progetto per il cinema – Prato 2 gennaio 1984 parte 8 (per la parte 7 vedi 23 agosto)

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Un progetto per il cinema – Prato 2 gennaio 1984 parte 8

Ovviamente, mi riferisco ad interventi che non riguardano solamente il cinema. Se ben vi ricordate, scrissi una volta – all’indomani del convegno di Artimino del 25 e 26 marzo del 1983 – che non mi convincevano molto i metodi in uso ed i rapporti che intercorrevano tra l’Assessorato alla Cultura di questa città e le varie manifestazioni culturali; qui ribadisco il mio primitivo dissenso, dopo aver osservato per un anno con attenzione locandine e manifesti che pubblicizzano gli interventi e le partecipazioni di questa Amministrazione in campo culturale: mi piacerebbe conoscerne le linee di intervento. Questa è la terza “assenza” che preannuncia la quarta.
4) Quarta “assenza” – Appare chiaro che non esiste un orientamento preciso, un progetto, una tendenza di massima semmai, anche da parte di coloro i quali (istituzioni, organismi, persone singole) avrebbero questo compito di curare in maniera più precisa i rapporti tra l’immagine e la realtà, la comprensione e la lettura della realtà attraverso l’immagine, tranne che in tempi recenti per quel che attiene in modo particolare al settore della Fotografia, l’uso della tecnologia audiovisiva per una migliore conoscenza culturale. Intendo riferirmi agli Assessoratia alla Cultura ed alla Pubblica Istruzione, alle organizzazioni politiche e sindacali, alle Associazioni culturali e ricreative, a quegli appassionati di cinema ed audiovisivi in generale, che agiscono in una realtà tutta personale, ammantata di eleganti sogni e mai concretizzata in un’esperienza pratica e comunicata agli altri; spesso questi ultimi, pur ricchi di esperienza, difettano di capacità comunicativa e di capacità direttiva ed organizzativa o, peggio, non si pongono neanche il problema: eppure esistono e sono preziosi come diamanti e tartufi.
Si pensi, ad esempio, ad un’Assessorato che tracci linee teoriche e politiche non solo, ma anche le linee di intervento pratico in materia di educazione all’immagine, che si ponga il problema delle nuove tecnologie in maniera seria e senza allarmismi semplicemente disorientanti, che apra un rapporto continuo e costruttivo con altri Enti e Istituzioni; sarebbe estremamente importante, ad esempio, partire con un censimento delle attrezzature e dei materiali filmici di cui sono in possesso le scuole pratesi per creare uno schedario delle disponibilità e verificare anche le attività che in ogni singola realtà sono state svolte negli ultimi anni e si svolgono tuttora, oltre che rilevare la capacità e la ricezione che ogni singola struttura presenta; compito di questa Istituzione, che potrebbe anche non essere un Assessorato, dovrebbe comunque essere quello di creare i presupposti per un corretto rapporto tra Cinema e Scuola, raccogliere la fiducia dell’istituzione scolastica ed avviare una proficua e duratura collaborazione con tutte le Istituzioni, scolastiche e non.
5) Quinta, e forse non ultima, “assenza” dovrebbe essere, a parer mio, quella che evidenzia la mancanza a Prato di un gruppo compatto ed il più possibile omogeneo che affronti questa attività cinematografica – che noi vogliamo intraprendere – con professionalità, con serietà e con un serio ed adeguato progetto di intervento, che sia di garanzia per la produttività e la riuscita dell’impresa. Questo, mi sembra, è presente nei desideri e nelle parole dei compagni che lavorano in diversa misura intorno all’ “idea”; ma occorre che le parole si trasformino in fatti reali, e ciò è una questione abbastanza diversa……..

Fine parte 8