18 ottobre – VERSO UN NUOVO LOCKDOWN parte 3 (per la parte 2 vedi 17 ottobre)

Parte 3

VERSO UN NUOVO LOCKDOWN

Scrivo in data 16 ottobre. Pubblicherò questo post tra qualche giorno. Ieri il Governatore della Campania ha mantenuto una sua promessa (“Quando i contagi supereranno il numero di 1000 chiuderò tutto” aveva detto pochi giorni fa), chiudendo soprattutto le scuole e promettendo interventi ancora più drastici in altri settori. La Ministra dell’Istruzione pubblica, Lucia Azzolina, ha commentato in modo acido “E’ una decisione grave e sbagliata”. Ora leggo che ci sarebbe anche una ribellione in atto contro questa scelta di De Luca con una raccolta di firme 

Ad essere seri, occorrerebbe precisare che da parte di alcuni governatori era stato chiesto un intervento meno aggressivo e totale, come quello di consentire ad una parte degli studenti la possibilità di utilizzare per un periodo le “lezioni a distanza” per tutta una serie di materie, contribuendo in questo modo a razionalizzare e contingentare la presenza diretta in aula riservata a quelle materie in cui è necessario svolgere la parte “laboratoriale”. La qual cosa avrebbe permesso di evitare il sovraffollamento sui mezzi di trasporto pubblico locale. La Ministra, che conferma di capirci davvero poco in materia scolastica vissuta sul campo, ha risposto in quel caso:  “Non se ne parla”.

Possiamo sospettare che la sortita di De Luca sia una contromossa “pratica” a questa forma di arroganza di cui sempre più sono responsabili tutti i membri del Governo a partire dal Presidente del Consiglio che non prende le distanze dalla Ministra, anche se la sua affermazione “Chiudere così in blocco le scuole non è la migliore soluzione” lascia aperta la possibilità di un ripensamento a breve con la riprovazione del tono perentorio con cui l’Azzolina continua a porsi.

Oltretutto c’è la sensazione che non si possegga, da parte del Governo, la consapevolezza della gravità della situazione reale in cui la Scuola italiana (indubbiamente molti altri settori dall’Economia alla Sanità sono in crisi) nell’epoca del Covid19 sta viaggiando. Alcune scuole – non poche – sono state chiuse per i contagi ripetuti; c’è un’oggettiva difficoltà da parte delle famiglie a seguire una profilassi preventiva e curativa laddove vi siano casi conclamati di contagio, anche di un semplice contatto. La stessa app “immuni”, così ampiamente sponsorizzata come essenziale per poter combattere la pandemia, se scaricata induce (non costringe, ma questo è una delle ambiguità connesse) in tutta una serie di passaggi obbligati – nella responsabilità individuale – che comportano ingenti e non sempre sopportabili rinunce anche di carattere economico.

Abbiamo avviato questa serie di “post” proprio per segnalare alcuni aspetti schizofrenici rilevati nella pratica del primo lockdown. Pian piano tuttavia ci stiamo infilando in quello che appare dover essere un “nuovo lockdown”. Bisogna dire che per davvero non ci auguravamo di doverci arrivare. Come molto spesso si sente dire: “Gli italiani hanno dimostrato un grande senso di responsabilità e di rispetto delle regole durante il lockdown”. Mi sto sempre di più convincendo che “invece” siamo stati dei “bischeri”; tanti “bischeri”. Poi – sì – c’erano anche dei “ribelli”: erano, e sono –  perchè purtroppo non mancano nemmeno adesso, quasi sempre dei veri e propri deficienti che affermano cose così assurde da non poter essere nemmeno prese in considerazione “al minimo”.

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