27 aprile – LE PAROLE CHIAVE (repetita iuvant?) – 1

un raffronto tra il testo “costituente” e l’attuale “Vademecum” di Letta

Forse, mi ripeto…ma non tanto quanto facciano le forze politiche che, di generazione in “generazione” (quest’ultimo termine è conteggiato in un periodo di 20/25 anni), sogliono ripetere gli stessi concetti che, a tutta evidenza, risultano non essere stati applicati in parte o, purtroppo come accade molto più di frequente, in toto, se non altro nella maniera in cui vengono conclamati nei programmi, utili – a tutta evidenza – ad agganciare gli ingenui.

Nulla di nuovo, dunque, sotto il nostro sole. Non so se è una tradizione italiana; ho vissuto sempre qui e confesso di avere avuto sempre una grande difficoltà ad acquisire abilità linguistiche straniere. E dunque non so davvero se in Francia, in Germania, in altri luoghi non tanto lontani e diversi da noi il linguaggio politico si presenti in modo sincero, meno ipocrita. L’Italia è la patria di Machiavelli e lui ha svelato gli inganni della Politica nel senso più ampio e complesso del termine, ma anche in quel caso il riferimento era totalmente “nostrano”. E quando il nostro “padre putativo letterario” Dante chiedeva un ausilio per risolvere le beghe italiche lo faceva ad uno “straniero” ed estranei erano anche i “podestà” al tempo dei Comuni e, venendo a noi, e superando fasi buie della nostra Storia lo sono quelli che chiamiamo “civici” o i Commissari Prefettizi così come lo è l’attuale Presidente del Consiglio, chiamato a dirimere i “capricci” della nostra classe politica, tutta intera (non salvo nessuno, proprio nessuno; e non credo di essere solo avvelenato nel profondo).

E’ accaduto di recente che nel principale Partito del Centrosinistra vi sia stata una “crisi” di gestione. Bisogna dire con tutta sincerità che la conduzione del Partito Democratico da parte di Nicola Zingaretti aveva avuto forti limiti collegati a quella che può essere a tutti gli effetti considerata una situazione come quelle denominate “anatre zoppe”. Riporto da Wikipedia: ” In Italia il termine Anatra zoppa è usato per indicare quei rari casi in cui un sindaco, pur eletto a maggioranza, si trova a “convivere” con un consiglio comunale la cui maggioranza è rappresentata da liste che avevano sostenuto un diverso candidato a sindaco.” Diversa è la connotazione del termine per quanto riguarda gli Stati Uniti.

Ritornando a noi, Zingaretti ha tentato di governare il PD senza avere una maggioranza sia all’interno che nelle amministrazioni (dal Parlamento ai Consigli comunali) che corrispondesse al cambiamento che peraltro è rimasto “solo” sulle carte.

In qualità di “fondatore” mi interessa discutere su questi temi. Anche perché alla base delle scelte personali vi sono motivi che dovrebbero essere riconosciuti come generali. Lasciamo stare quelli che sintetizzano le mie posizioni con “non condividi più niente con noi”: sono essenzialmente “strumentali” ad emarginare denigrando quelle che da tempo sono state le mie fondamentali critiche e che non sono mai state contrastate nel merito.

Anche in questo caso….e andiamo avanti con una analisi linguistica che intende evidenziare la fumosità dei temi che vengono proposti, soprattutto nella prospettiva che verranno poi disattesi. E le ragioni sono presenti con molta chiarezza anche nei primi “esiti” del dibattito, che essendo interno non mi ha visto, in modo ufficiale (e questo è un altro limite), partecipare.

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