9 aprile – “Più giovani più donne” quindici anni fa – e ora? – quarta parte

“Più giovani più donne” quindici anni fa – e ora? – quarta parte

…questo è il testo di una mia mail di corollario a quella precedente, anche questa rivolta ai medesimi interlocutori… Una volta i giovani avevano il coraggio o forse la sfrontatezza di guardare la realtà con occhi liberi e sgombri per lo più da sovrastrutture politiche e culturali; la contestazione dei padri era nell’ordine delle cose, o forse così appariva (era un tempo “nuovo” e diverso rispetto a quello vissuto dai nostri genitori, che, anche se avessero voluto, non hanno avuto molto tempo per contestare in un periodo di repressione e guerra).

Oggi dove sono quei giovani? La domanda è retorica se per essi vogliamo parlare di tutti noi, a partire da me e ……che giovani siamo stati ed abbiamo occupato il mondo con le nostre utopie negli anni Sessanta e nei Settanta; ma non lo è affatto se proviamo a guardarci intorno e nel buio cerchiamo con il nostro diogenico lanternino quei giovani che oggi dovrebbero contestarci proponendo qualcosa di diverso. No, sempre più i giovani di adesso finiscono in modo pedissequo per assomigliare a noi che abbiamo i capelli bianchi ed abbiamo abbandonato quasi del tutto i nostri sogni e le nostre utopie. E’ triste riconoscere che già più o meno da bambini ci si comporta con quella avvedutezza, con quella scaltrezza, con quella – diciamocelo – ipocrisia tipica del peggiore dei peggiori mondi politici. Pur non essendo più giovane non ho mai smesso di credere alla politica alta, fatta di confronti aperti, aspri ma franchi e sinceri e non credo alla politica dei compromessi ad ogni costo interpretata da quei bravi “yes man” di cui è pieno il nostro Paese. Eppure in definitiva sono questi quelli che riescono a fare carriera, non che mi importi più di tanto, ma non può essere questo il metodo “meritocratico” per accedere alla “Politica”, anche perché poi “tutti i nodi vengono alla fin fine al pettine” e son dolori per tutti. Questo meccanismo perverso è alla base della nostra realtà politico amministrativa; le difficoltà provengono dai percorsi tracciati nelle stanze ben chiuse delle segreterie politiche, che hanno portato tante volte a scelte discutibilissime, i cui effetti si intravedono adesso ma saranno tossiche se non si provvede al più presto a cambiare registro. Ho purtroppo la sensazione che sia già troppo tardi: gli errori politici si riconoscono quasi sempre di fronte ad una sonora sconfitta, che di certo nessuno di noi vorrebbe profetizzare anche se non ci è impedito di paventare. Gli errori politici di ieri e dell’altro ieri sarebbero poca cosa se oggi non si continuasse a preannunciarne molti altri nelle numerose azioni pratiche e teoriche dichiarazioni.

In pratica si è seminato male e ci si deve preparare ad un gramo raccolto. Non è facile e non è politicamente corretto dire che i “nuovi giovani” che si sono di recente affacciati alla Politica hanno avuto uno spazio soltanto se erano funzionali ad un dato e già ben tracciato percorso; sono stati osteggiati se tendevano ad affermare la loro identità, il loro pensiero. Se questo è un metodo normale della Politica di ogni luogo e di ogni tempo, non può essere però considerato dal punto di vista civico ed educativo il giusto percorso per poter davvero procedere verso un “cambiamento” da tanti, forse a chiacchiere, auspicato.

…..4…..