12 agosto – La Salute prima di tutto

La Salute prima di tutto

“Pienz ‘a salute”

E’ uno dei motti più diffusi, ed è straordinariamente vero se si pensa ad alcune persone inventate o reali che hanno scelto di vivere la loro esistenza in modo minimalista, rinunciando ad onori e ricchezze. In questo tempo, più che mai, la Salute ha preso il sopravvento nella lista delle urgenze, anche se la “mancanza di lavoro” per alcune categorie e l’assenza di “sicurezza” sui luoghi di lavoro sono altrettanto importanti. Segue il bisogno di socialità (la Scuola, i luoghi dei contatti sociali), messa a dura prova dalle restrizioni antipandemiche. Fuor di polemica, ma in modo necessitato continuo a “protestare” il mio pensiero.

Io sono vaccinato – l’ho fatto prima di tutto per me stesso e poi per la mia famiglia ma l’ho fatto anche per gli altri, quelli con cui sono venuto in contatto e quelli con cui vengo e verrò in contatto. Non ho alcun problema a rispettare le idee (per qualcuno il “bisogno”) di chi non vuole (o non può, e non deve) vaccinarsi, ma chiedo che si palesino con qualche forma che evidenzi la loro scelta. Lo facciano anche per manifestare in modo netto ed orgoglioso il loro pensiero.                                                                                                                    Non raccontiamoci facezie nè tantomeno facciamo largo agli ideologismi, da una parte e dall’altra: non è in assoluto paragonabile ad un simbolo negativo, di apartheid o di discriminazione il rendere palese la propria scelta.  La Salute di tutti, a partire da quella degli altri in un consesso civile, deve essere preservata al di là di tutto.                                                                                                                                                                                                      Non basta che vi siano degli “esperti” o presunti tali a garantire che si tratta di una forma banale di patologia assimilabile ad un’influenza o poco più: se il virus fosse trasmesso per l’irresponsabile comportamento di chi si vanta di trasgredire in nome di una sua presunta superiorità di conoscenze biomediche virologiche e via dicendo, e si ostina a decretare che non vi sia alcun bisogno di vaccinarsi, non troverei fuori luogo la denuncia non solo morale ma essenzialmente penale dei colpevoli. Spesso sento lanciare anatemi nei loro confronti, auguri che possano infettarsi e finire in terapia, semmai anche “intensiva”; ma non ci si può limitare a queste forme “primitive” e, laddove sia accertato il passaggio del virus da persona non vaccinata per scelta a persona non ancora vaccinata non per propria decisione o solo parzialmente immunizzata (in attesa di una seconda dose), sarebbe opportuno ricorrere anche alla denuncia penale. Non vale l’ipotesi del tutto sopravvalutata per cui ci si infetterebbe anche se vaccinati (i casi reali in questione sono davvero molto rari) per sottrarsi dall’obbligo di rispettare le regole (mascherina al chiuso o in condizioni particolari di assembramento; possesso del Green Pass); viviamo in una società civile dove il diritto di ciascuno ha il dovere di fermarsi di fronte al diritto di tutti gli altri con cui si condivide questo tempo e questi spazi.

Quanto a tutto quello che si dibatte intorno al Green Pass ne parleremo più avanti.