18 agosto – LA SALUTE PRIMA DI TUTTO – parte 3 – Scienza e cinismo

Scienza e cinismo

Noto due atteggiamenti apparentemente contrastanti ma espressione di una identica superficialità, dovuta proprio per queste ragioni a due aspetti che in definitiva, pur apparendo diversi, non divergono:                                  

1) un’acrimonia rabbiosa che si cela a difesa di conoscenze molto lontane dalla scientificità: i sostenitori di questa prefigurano a torto che sia in atto ormai da tempo un’azione denigratoria verso scienziati, medici ed operatori che avrebbero ritrovato soluzioni al di fuori delle maggiori industrie farmaceutiche;

2) una forma di buonismo verso chi propugna la disobbedienza alle regole attivate dai Governi in questi ultimi tempi derivante probabilmente dal convincimento che con le maniere gentili sia possibile raggiungere risultati migliori.

I primi si ostinano a diffondere informazioni che sono poco più che “sciocchezze”; lo hanno fatto sin dal primo emergere della pandemia ed in un certo modo hanno visto man mano ridurre la loro forza, soprattutto a causa della “verità” scientifica che emergeva.

E, come spesso accade, di fronte alle cocenti sconfitte si diventa sempre più arroganti e, in qualche senso, anche cattivi.

I secondi, probabilmente anche perché appartengono alla maggioranza, scelgono di non infierire ma non aggiungono, con questo loro atteggiamento benevolo, nuovi tasselli alla diffusione della conoscenza. C’è in loro una forma di sopportazione che  sottovaluta la portata molto pericolosa di una informazione basata su delle vere e proprie falsità.

Ecco il motivo per cui considero le due posizioni egualmente sbagliate.

Da “uomo della strada” che non possiede conoscenze dirette sul piano dei rimedi farmaceutici e sanitari mi sono posto alcune domande, alle quali chiederei di dare risposte serie e circostanziate. Ho intitolato questo blocco “Scienza e cinismo” in quanto mi rendo perfettamente conto che per ragionare di questi temi – si sia o meno “del mestiere” – bisogna avvicinarsi ad essi con una forte dose di indifferenza, difficile da mantenere se sopraggiunge immanente la memoria di amici e parenti che o non ce l’hanno fatta o ne sono venuti fuori con difficoltà.

La prima delle domande sarebbe quella di avere i dati del numero dei morti per Covid prima che fosse stato approvato il vaccino e diffusa la campagna di vaccinazione. La seconda è riferita al numero dei morti per la stessa patologia dall’inizio del periodo in cui è andata in funzione la campagna vaccinale. La terza domanda prevede di conoscere quanti siano stati i morti a causa del vaccino. Quest’ultima richiede a me un grado più elevato del solito di “cinismo” perchè sono in condizione di rendermi conto che sto operando intorno a temi dolorosi  incommensurabili e me ne dolgo.  Ma scientificamente la conoscenza di questi dati assume grande rilevanza.

Le domande hanno una loro forma retorica, anche se mancano i dati e non possono essere da me riportati. Pur tuttavia non ho alcun problema a dire che il numero dei morti nel periodo della pandemia “senza vaccino” è stato stratosferico.  Il mio riferimento è comunque ai dati ISTAT.

https://www.istat.it/it/files/2020/05/Rapporto_Istat_ISS.pdf

Allo stesso tempo trovo fuorviante l’utilizzo, altrettanto intriso di cinismo, da parte dei Novax et similia, di un dato generico sul numero dei morti a causa del vaccino                           

https://24plus.ilsole24ore.com/art/decessi-il-vaccino-cosa-dicono-davvero-numeri-rapporti-aifa-AExFnnP