20 agosto – LA SALUTE PRIMA DI TUTTO – parte 4 “exempla” e commento

4.

Riporto qui di seguito alcuni exempla delle due posizioni senza tuttavia indicare gli autori

Tra coloro che utilizzano forme “buoniste” nella convinzione di poter ottenere una conversione, mostrandosi consapevole delle ragioni che sottintendono alla scelta di “non vaccinarsi”

“Io eviterei di dire che da una parte ci sono i civili, e dall’altra ci sono i novax e i negazionisti, perché potrebbero esserci anche persone che, pur riconoscendo l’esistenza di un virus e il valore dei vaccini in generale, mantengono tuttavia una sorta di sospetto nei confronti di un vaccino per forza di cose poco sperimentato nei suoi effetti a lungo termine. Queste persone hanno ancora modo di mostrare e “agire” il proprio senso civico mantenendo le distanze, evitando la frequentazione di luoghi chiusi ed affollati, usando mascherina e lavamani…..”

In un altro post “buonista” si legge

“L’ironia del tipo “no Vax e pure no brain”, “hanno la terza media”, “analfabeti funzionali”, “e loro votano!!!”, non la tollero più. Qualcuno può avere altre idee e non essere imbecille. Magari ha bisogno di una informazione scientifica migliore, magari cambierà idea, magari ha motivazioni che non condivido ma non per questo sono letame….”

Dall’altra parte tuttavia non sono tanto “gentili”, così disponibili a comprendere le altrui “ragioni”. Uno dei post “assertivi” in modo assoluto non si perita di riconoscere l’intelligenza dei sostenitori del “vaccino”; la formula è “escludente”, potremmo dire sanitariamente e socialmente “talebana”:

“le cose, caro pecorame, stanno assolutamente così”

Il riferimento al “gregge” prosegue poi con un andamento financo “volgare”:

“Pur non essendo capace di esprimermi in pecorese vorrei fare riflettere le greggi su una cosa ( mi si dirà: “tempo perso”! Ehhh, ma il masochismo intellettuale mica si controlla facilmente.) Propugnate un vaccino sperimentale ,del quale non sapete una beata minchia, non sapete una miseria di quello che vi fate inoculare “per vostra scelta” firmando una liberatoria che solleva da ogni responsabilità multinazionali produttrici, stato, governo e medico in(o)culatore; addirittura vi vaccinate e pretendete che tutti lo facciano.”.

Cosa dire ai “primi”; con i “secondi” credo sia tempo perso e questo mio punto d’arrivo è certamente segno di una grave crisi.

Ai “primi” mi tocca esporre il convincimento che le “buone maniere” servano a poco: bisogna sottolineare che concedendo a coloro che non intendono vaccinarsi alcune attenuanti e riconoscendo la loro “libertà” nella scelta vengano a porsi dei limiti molto più gravosi a carico di chi ha invece scelto la vaccinazione anche allo scopo di un superamento dell’isolamento e per poter ritornare nella maggiore tranquillità possibile ad occuparsi di socialità, di cultura, di partecipazione. Poiché dubito fortemente che chi non sì vaccina per scelta abbia le dovute accortezze rinunciando ad una considerevole parte della sua presenza civica, non posso accordare loro la mia stima.

Passando brevemente – in questo post – al tema dell’obbligatorietà di vaccinazione per alcune categorie, a partire da quelle di ambito sanitario, mi permetto di dire che laddove essi continuino ad opporsi va preso in considerazione che abbiano sbagliato “mestiere”; per loro riserverei la possibilità alternativa immediata affinché vengano ricollocati sul “mercato del lavoro” per svolgere mansioni per loro adeguate, non inferiori né per status né per trattamento a quelle precedentemente svolte.

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