11 agosto – LE STORIE 2008/2009 e 2013/2014 – 5 (per la parte 4 vedi 26 luglio)

LE STORIE 2008/2009 e 2013/2014 – 5 (per la parte 4 vedi 26 luglio)

Proseguo nella pubblicazione di una serie di documenti collegati al tempo dei primi passi del Partito Democratico, per poter consentire a chi ne vorrà fare uso di comprendere quali fossero le difficoltà per far nascere e crescere un Partito realmente innovativo, così come previsto dai fondatori ed esposto nei progetti preparatori.

5 luglio 2008

Gentilissime\i

vi assicuro (soprattutto assicuro *******) che stanotte ho dormito bene. Tuttavia credo di avere pensato a quel che ci siamo detto ieri sera. Intanto vi ringrazio per essere venuti e spero di potervi avere con me tante altre volte. L’amicizia è forse uno dei punti fermi fondamentali da cui poter ripartire; personalmente avverto la necessità di riflettere su questo argomento.

Ho recepito gli input su “razzismo” e “salario sociale”. Vorrei aggiungere a questi temi un altro che reputo “interno” e dirompente, cioà un’altra buona occasione per litigare “in silenzio” con le leadership del “sedicente” Partito Democratico di Prato.

Penso ad un dibattito su “Partito Democratico – come doveva essere\come è oggi” che raccolga parte rilevante di quei “Democratici” che non riescono a riconoscersi “del tutto o in parte” in questi pseudodirigenti a qualsiasi livello che ci ritroviamo.

Vi allego del materiale che trovo interessante inviatomi da ****** *****; mi sono chiesto e gli ho chiesto – per mail – chi siano i suoi interlocutori ai quali si rivolge alla fine del suo articolo. ***** è di certo un ragazzo in gamba; è uno dei pochi con il quale abbiamo avuto un rapporto chiaro – a volte anche un po’ conflittuale ma sempre limpido.

Leggete anche l’articolo su Lucca: se ciò che Fulvetti (!) dice corrisponde ad una vera azione di governo del PD la distanza con Prato è abissale.

Grazie. Ci sentiremo molto presto.

Giuseppe Maddaluno

Gentilissime\i

è da qualche tempo che non riesco ad incontrare persone che parlino dell’attuale PD riconoscendolo come quello che era nei nostri pensieri fino a pochissimi mesi fa. Non mancavano le preoccupazioni che ciò potesse accadere, ma tutti riponevamo grande fiducia nella capacità dei leader piccoli e grandi di comprendere che un rinnovamento complessivo della Politica andava costruito attraverso il superamento dei vecchi strumenti e l’approdo verso nuove modalità di accesso e di regolamentazione della vita partecipativa di tutti i cittadini.

Era evidente che questa scelta così coraggiosa avrebbe aggregato vecchi e nuovi “aderenti” sollecitati dalla possibilità di partecipare “davvero” alla costruzione di un Partito con l’abbattimento dei vecchi steccati ideologici e pragmatici.

OGGI chi può dire che questo è avvenuto? Solo degli stupidi interessati politicanti sia nuovi che vecchi (alla mente si affolla una congerie di volti) possono andarlo a dire.

Se è vero quello che ho detto all’inizio dunque per fortuna rifuggo dal frequentare simili individui e quando li incontro ne mantengo una rispettosa distanza: odio – sì, odio – ed è da tempo che lo vado dicendo – gli ipocriti; coloro che ritengono di essere più furbi sono gli elementi pericolosi che andrebbero allontanati, ma la loro fortuna è nell’omologazione verso il peggio, la capacità di dire niente di nuovo rimasticando elegantemente le affermazioni dei vari “capi”, ora in questo giovane PD anche dei “capicorrente”.