ERO STRANIERO – un preambolo

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ERO STRANIERO – un preambolo

Lo sfruttamento degli “stranieri”, deboli ed indifesi, che riescono a fare notizia quando il loro comportamento non è considerato adeguato in linea con le regole italiane, ha molte facce. Da una parte la loro inferiorità psicologica (provate voi ad andare in un paese straniero, semmai per necessità e non come turisti o studenti, e vedete cosa significa non conoscere la lingua, comportarsi in un modo considerato in quel luogo scorretto, e forse capirete) li spinge ad accettare lavori per un tozzo di pane (non simbolico, come qualcuno potrebbe credere: andate nelle lande aride e polverose, disordinate e confusionarie dell’agro casertano e troverete nugoli di extracomunitari quasi tutti africani sui crocicchi ad attendere il “padrone” di passaggio, sia esso un privato bisognoso di un intervento unico nel proprio giardino, sia esso un “caporale” alla ricerca di un migliore guadagno per sè); dall’altra coloro che agitano paure al di fuori ed al di sopra della realtà per lucrare qualche centinaio di voti per la loro vanità.
Affermare che tra loro non vi siano anche dei malviventi, al netto di coloro che, per la debolezza di cui sopra, possano essere indotti ad una reazione violenta, sarebbe un errore. Certamente c’è chi già dai luoghi da dove proviene ha condotto una vita sregolata e violenta, e semmai la sua fuga non è condizionata da una necessità vitale ma è dovuta ad aver commesso dei reati anche gravi da cui fuggire. Ma com’è per noi autoctoni la maggioranza è formata da gente per bene ai quali va riconosciuta soprattutto la dignità, quella stessa, certamente, che va riconosciuta parimenti ai nostri fratelli, figli e nipoti.
A me sembra inutile sottolineare che la concezione dello “straniero” come persona pericolosa tout court è tipica degli anni che vanno dall’ultima parte del XX secolo ai giorni nostri. Non era affatto così prima, e lo straniero, in tempo di pace ma anche a volte in periodi di guerra, era sempre accolto con grande generosità. La differenza non esisteva, la distinzione non aveva diritto. Negli ultimi anni invece spesso si sono elevati muri di indifferenza e di ostilità.
La Politica, soprattutto quella della Destra ma da qualche giorno anche quella sedicente di Centrosinistra, ne è profondamente colpevole. Per fortuna c’è una parte di opinione pubblica che si è impegnata negli ultimi giorni a presentare una “Proposta di legge di iniziativa popolare” che ha per titolo “Nuove norme per la promozione del regolare soggiorno e dell’inclusione sociale e lavorativa di cittadini stranieri non residenti” con lo slogan “ERO STRANIERO”. Ne parlerò in un prossimo post in modo dettagliato.

parte 1 ……

My name is Joshua

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https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/06/21/migranti-il-papa-sostiene-la-campagna-ero-straniero-di-caritas-e-radicali-per-abolire-la-bossi-fini-e-dare-diritto-di-voto/3675888/

DEFEZIONI DAL PD – credibilità e responsabilità della SINISTRA

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DEFEZIONI DAL PD – credibilità e responsabilità della SINISTRA

Mi ripeterò inevitabilmente. E sarò severo quanto non prima mai!

Negli ultimi tempi e negli ultimi giorni una serie di personaggi più o meno noti (non solo amministratori e dirigenti ma anche semplici iscritti) del Partito Democratico lo stanno lasciando: si sono accorti dopo una lunga e forse tormentata riflessione che quel Partito che alcuni di loro avevano contribuito a far nascere orientandolo nell’area riformista di Sinistra è diventato con l’avvento di Matteo Renzi in quella modalità anomala (per la quale si è fatto l’esempio di un condominio nel quale a decidere le sorti siano i condòmini del palazzo di fronte, quelli semmai invidiosi della bellezza altrui) che fu scelta peraltro in democratico suicidio, una forza sempre più proiettata verso il Centro ed occhieggiante alla Destra, quella berlusconiana prima, quella grillina e salviniana negli ultimi tempi, rimescolando in senso per me fortemente negativo tanta parte della Politica italiana.

Vanno via: bene! E’ un’operazione di coerenza e di chiarezza.

Vadano dove credono: in un’area di quasi astensione disperata oppure, come invece spero, in uno dei partitini che si sono creati, come MDP, Possibile, Campo Progressista.

Ma non vengano a raccontare al futuro elettorato che le loro ambizioni vogliono somigliare a quelle delle crocerossine che portano aiuto ai bisognosi di cure ricostituenti e che il loro obiettivo sia quello di riportare il PD sulla retta via delle Sinistre o quantomeno del Centrosinistra.

Perché non valutare che questo possa essere davvero il momento per costituire un raggruppamento inteso a coagulare tutto il mondo delle Sinistre in Italia?

D’altronde, il rischio che corriamo è che l’elettorato perplesso, riluttante (è di moda, no?), sia portato ad astenersi per disillusione e disperazione o a rifugiarsi incazzato in uno degli angoli populistici di moda (come mai non si riflette – o sembra che non lo si faccia – sui consensi del M5S, nonostante le cazzate grossolane, le ambiguità evidenti e l’imperizia dei suoi dirigenti ed amministratori?). Nel frattempo, però, mentre la critica a Renzi ed al renzismo non smette anche da parte di Campo progressista e MDP non ci si sottrae ad un confronto con il Partito Democratico, tirando fuori giustificazioni inaccettabili; inaccettabili perché non è in gioco la Democrazia ma la credibilità ed il rispetto di quanto si afferma quando si è in un consesso comune con le Sinistre e le modalità con cui poi ci si muove in modo autonomo.

Questo sta avvenendo un po’ dappertutto: anche a Prato.

Nei prossimi giorni anche di questo parleremo in quel consesso di una futura (ma molto prossima) Associazione delle Sinistre e formuleremo il nostro giudizio su quanto accade. Il mio post è anche un segnale che voglio dare a quella Sinistra che recalcitra per debolezza e forse per paura e non si dispone positivamente in direzione della creazione di un Fronte comune.

Al Partito Democratico lasciamo che rappresenti il Centro con un’opzione a Destra: d’altronde Renzi sta facendo di tutto per confermare quanto scrivo.
Sull’immigrazione, sul lavoro, sulla scuola, sul sociale in generale la Politica del Governo Gentiloni a guida PD non si distingue da quella dei Governi precedenti o annunciati della Destra.
Vogliamo sostenerla, seppure indirettamente?
No, per niente: vogliamo essere i paladini di una rappresentanza degli ultimi, che sono in aumento, dei deboli, dei bisognosi di cure e di sostegno dignitoso nel lavoro, non in modo pietoso e caritatevole come è accaduto con i bonus o come potrebbe avvenire con un “reddito minimo garantito”.

Sostenendo il PD affermando di non volerlo fare si induce l’elettorato a scegliere strade diverse, a perdere ulteriormente la fiducia nella Politica e nelle Istituzioni, creando un vulnus pericoloso per la nostra Democrazia.

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