“ERO STRANIERO” e gli eventi di questi giorni a Prato

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“ERO STRANIERO” e gli eventi di questi giorni a Prato

Mi ero ripromesso qualche giorno fa di scrivere intorno a questo tema dell’immigrazione. C’è una campagna di raccolta firme, che spero possa poi decollare a settembre, per sostenere una Proposta di legge di iniziativa popolare su “Nuove norme per la promozione del regolare soggiorno e dell’inclusione sociale e lavorativa di cittadini stranieri non comunitari”.
La campagna ha sostenitori di prestigio come il Vaticano di papa Bergoglio e poi ci sono i Radicali Italiani insieme a Fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”, ACLI, ARCI, ASGI, Centro Astalli, CNCA, A Buon Diritto, CILD, ed altre numerose organizzazioni impegnate sul fronte dell’immigrazione, tra cui Caritas Italiana, Fondazione Migrantes Comunità di Sant’Egidio e tante tante tante associazioni locali e semplici cittadine e cittadini.
La proposta è costituita da otto articoli: con l’art.1 vengono aggiunti tre nuovi articoli al testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero: l’articolo 22-bis istituisce il permesso di soggiorno temporaneo per la ricerca di lavoro relativamente all’ingresso di lavoratori stranieri; l’articolo 22-ter ripristina il sistema dello sponsor; l’articolo 22-quater tratta del permesso di soggiorno per comprovata integrazione, e con esso si prevede la regolarizzazione dei migranti irregolari, compresi i richiedenti asilo ai quali è stata respinta la richiesta di protezione internazionale, che dimostrino di essere radicati nel territorio e integrati nel tessuto civile, sociale e ordinamentale del nostro Paese, condizione desumibile da elementi quali l’immediata disponibilità al lavoro, il grado di conoscenza della lingua italiana, la frequentazione di corsi di formazione professionale, i legami familiari o altre circostanze di fatto o comportamenti idonei a dimostrare un legame stabile con il territorio nel quale vive.
L’articolo 2 della proposta colma una delle gravi lacune, rispetto
al processo di integrazione nel nostro sistema politico e
sociale dei migranti, costituito dal mancato riconoscimento agli stranieri, che risiedono regolarmente e stabilmente nel territorio nazionale, dell’elettorato attivo e passivo nelle consultazioni elettorali e referendarie a carattere locale.
L’articolo 3 prevede che il lavoratore straniero che
lasci il territorio nazionale conservi tutti i diritti
previdenziali e di sicurezza sociale maturati e possa goderne, al verificarsi della maturazione dei requisiti
previsti dalla normativa vigente, a nche in deroga al requisito dell’anzianità contributiva minima di vent’anni.
L’ articolo 4 abroga le quote d’ingresso degli stranieri, dal momento che dalle riforme previste nei precedenti articoli viene meno la necessità di fissare limiti all’entrata di migranti poiché è il mercato a stabilire l’effettiva necessità di lavoratori stranieri in base alla domanda reale.
L’articolo 5 propone che il permesso di soggiorno per richiesta asilo possa essere trasformato in permesso di soggiorno per comprovata
integrazione nel caso di richiedenti asilo in grado di dimostrare di essere integrati nel tessuto civile, sociale e ordinamentale del nostro Paese, desumibile principalmente dalla immediata disponibilità al lavoro.
L’articolo 6 prevede la piena equiparazione dei diritti assistenziali fra cittadini comunitari ed extracomunitari,
la possibilità di iscrizione al medico di medicina generale, onde garantire la continuità delle cure, e il riconoscimento ai minori, figli di cittadini stranieri, indipendentemente dallo stato
giuridico, degli stessi diritti sanitari dei minori italiani.
L’articolo 7 interviene sulle disposizioni che richiedono, per l’accesso a molte prestazioni di sicurezza sociale (assegno di natalità, indennità di maternità di base, sostegno all’inclusione attiva ecc.), il requisito del permesso di lungo periodo escludendo dalle prestazioni proprio gli stranieri regolarmente soggiornanti
che hanno maggiormente bisogno di sostegno.
L’articolo 8 abolisce il reato di clandestinità, abrogando l’articolo 10-bis del decreto legislativo 26 luglio 1998, n. 286.

Questo, in estrema sintesi e con un copia-incolla di alcune parti del testo che per intero potreste trovare sul seguente link

http://www.radicali.it/wp-content/uploads/2017/05/Proposta-di-legge-per-soggiorno-e-inclusione-stranieri_def.pdf

Ma mi occorre sottolineare quanto sta accadendo in questi giorni “grazie”(!) al Decreto Minniti e compagnia bella, ivi compreso la grande confusione politica e amministrativa con cui la questione “immigrazione” viene trattata. Alcune Associazioni locali di Prato, ma immagino che ciò stia accadendo anche altrove, hanno denunciato alla Prefettura questa situazione che può peraltro ingenerare anche episodi piccoli o grandi essi siano che non diano contezza della realtà ma accrescano la psicosi dello straniero in una comunità bombardata da messaggi e slogans purtroppo negativi, quasi sempre non veri.
In questa città qualche giorno fa sono stati “allontanati” da una delle strutture SPRAR alcuni giovani richiedenti asilo, colpevoli di non aver frequentato alcune lezioni del corso di alfabetizzazione alla lingua italiana. Già volli notare che troppo spesso questi corsi sono affidati a personale “qualificato” ma che non ha alcuna esperienza pratica per rendere tali lezioni gradevoli ed utili davvero alla comprensione dell’abc della “necessità” primaria di uno straniero. Ma la gravità della vicenda non può essere la “colpa” degli ospiti; ciò che è più serio e grave è che questi giovani vengono sì espulsi ma non “accompagnati” in altre strutture o “rimpatriati” e potrebbero essere attratti ad entrare in circuiti davvero pericolosi per l’ordine pubblico o, e forse è il meno, essere considerati utili per il lavoro nero oppure darsi all’accattonaggio. Sono in ogni caso giovani deboli dal punto di vista psicologico e potrebbero comportarsi in modo tale da creare preoccupazione tra i cittadini.
Come spesso dico in questi giorni parlando di Politica, occorre ricordarsi che la responsabilità di ciò che fanno gli altri è anche nostra, che viviamo nella “nostra” società, abbiamo i nostri contatti sociali, che ci garantiscono tutto sommato qualche certezza in più.
So che c’è un Gruppo di persone giovani, attente a questi temi che si sta impegnando per portare all’attenzione delle autorità e dell’opinione pubblica locale tali questioni. Anche se non ho la loro età sono loro vicino.

Joshua Madalon

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