PICCOLE (MA SIGNIFICATIVE) INEFFICIENZE parte 4 e ultima (per ora)

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PICCOLE (MA SIGNIFICATIVE) INEFFICIENZE parte 4 e ultima (per ora)

Perlomeno siamo stati in un ambiente lindo, pulito, dove i corridoi erano illuminati, aerati in modo artificiale ma non eccessivo. Insomma siamo stati bene; le panchine erano comode, per quanto poco utilizzate. Ma, tra tutte quelle stanze vuote e quel personale che gentilmente mostrava però di “non sapere”, mi chiedo davvero quanto spreco “organizzativo” vi sia nella pubblica amministrazione. Quel personale non ha colpe specifiche e dirette: loro svolgevano le funzioni assegnate; ne hanno molte di più, e gravi e serie, i dirigenti, quei papaveri boriosi che “puppano” risorse a non finire e che troppo spesso afferiscono a cordate politiche senza il possesso minimo delle qualità tecniche e professionali – aggiungerei addirittura “politiche” affidando a questo termine un valore altissimo – necessarie per potersi occupare almeno “sufficientemente” – come la mia (im)perizia digitale – della “cosa pubblica”.

In quell’anda e rianda di questa mattina ho allenato tutti i miei muscoli delle gambe senza tante storie; anzi, la mia pazienza ha tenuto e la mia mente ha operato. Mi sono chiesto: va bene per me che, a qualche anno dopo i settanta, con una lieve pinguedine ma una memoria della mia attività di atleta, riesce a muoversi ancora; ma come avrebbe potuto fare un’altra persona, simile per età, ma più acciaccato, meno abile anche dal punto di vista digitale a districarsi in quell’ambito? E che dire di chi, ancora in età lavorativa, avrebbe dovuto utilizzare permessi o pagare qualche “spicciafacende” (scritto così con una “c”, alla “partenopea”) per compiti che non sarebbero poi andati a buon fine?

Laddove ci sono le “inefficienze” spesso a pagare sono in primo luogo i cittadini, in secondo gli operatori, in modo particolare quelli che “lavorano” assumendosi gli oneri di coloro che invece non lo fanno. Non si arriva al terzo luogo, che è invece quello che rappresenta il “cuore” del problema e sono i “funzionari”, i “dirigenti” che, quando lavorano, lo fanno non di certo per migliorare la vita della gente; anzi, sottraggono risorse immeritatamente, non subendo alcuna penalizzazione nè monetaria nè morale da parte di chi li ha proposti e promossi.

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Sono passate alcune settimane. Memore del disservizio di inizio giugno prima di prendere l’iniziativa (devo assolutamente ritirare i buoni per la celiachia perlomeno quelli del prossimo mese o quel che è stato annunciato in sua sostituzione, una tessera elettronica) digito il numero telefonico, quello per così dire “fortunato”, ed ascolto il messaggio. Occorre aspettare ancora qualche giorno, quasi a ridosso dell’inizio di luglio. Il luogo della distribuzione è un altro, uno ancora diverso rispetto a quelli di prima.

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Ci vado. Sono, come sempre molto gentili e disponibili. Di tessera elettronica non se ne parla più: pare che in Lombardia ne abbiano clonate alcune. Saranno stati “padani”? o “terroni”? o “quelli brutti e neri”? o ancora gli “zingari”? Ai posteri l’ardua sentenza! Forse, come sempre accade, sono dei malviventi, umani anche loro, perdinci!

 

Joshua Madalon

 

P.S.: come scritto nel titolo, non penso che siano – queste – inefficienze importanti, perlomeno per me (volendo fare atto di egocentrismo). Lo sono invece significativamente per la parte più debole ed indifesa della popolazione (gli anziani, i non capienti e poveri in assoluto, i portatori di handicap, gli analfabeti). Ed è a queste persone che io penso quando mi adiro nei confronti di chi gestisce il potere variegato diffuso con criteri molto personali e non è in grado di operare correttamente nella società (per motivi di incapacità culturale e professionale ed ancor più per privilegiare i propri interessi e quelli dei propri accoliti).

 

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