VENERDI’ 27 ORE 21.00 – CIRCOLO ARCI SAN PAOLO – VIA CILEA A PRATO – IL DOMINO LETTERARIO primo incontro con MANUELE MARIGOLLI, autore di “FRA L’ARNO E LA STRADA” parte quarta LE DONNE LA STORIA E LA CACCIA

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Il Manifesto

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VENERDI’ 27 ORE 21.00 – CIRCOLO ARCI SAN PAOLO – VIA CILEA A PRATO – IL DOMINO LETTERARIO primo incontro con MANUELE MARIGOLLI, autore di “FRA L’ARNO E LA STRADA” parte quarta LE DONNE LA STORIA E LA CACCIA

Le donne di Libero, dunque! I personaggi femminili prevalgono (come, d’altronde, accade nella vita di noi tutti) per la loro profonda concretezza; avevamo accennato alla nonna Dina, una vera e propria femminista “ante litteram”: “Libero vedeva nella nonna il prototipo della donna emancipata. Lei non aveva avuto bisogno di costituire gruppi di coscienza al femminile, di partecipare a movimenti di nessun genere per affermare un bisogno e un diritto….aveva potuto contare su una volontà granitica….Senza mai prendersi troppo sul serio, con un gran senso dell’ironia…Non credeva in un aldilà…Ma credeva nella persona, nella compassione e nella solidarietà del vicino…nell’indivduo, nell’azione del singolo…Era una anarchica individualista…”.

E poi c’era anche l’altra nonna, Annita, da cui Libero apprende le tecniche della “narrazione”: “Quando Libero da bambino restava a dormire da Annita nella casa sul fosso, la nonna, che era una grande narratrice, gli raccontava del tempo passato”.

Ma “Fra l’Arno e la strada” è anche un libro che affida i suoi personaggi alla Storia del Novecento: dal tempo e dai contrasti fra laici e credenti, fra comunisti e democristiani negli anni della Guerra Fredda (“Dal primo luglio del 1949 la Chiesa aveva scomunicato chi era iscritto, chi votava, chi diffondeva la stampa e le idee comuniste…Il Partito allora indicò loro un sacerdote fiorentino. Si sposarono a Firenze…il matrimonio venne celebrato da un prete giovane, che credeva più nel Vangelo che nelle gerarchie….”) fino alle vicende legate alle varie piene dell’Arno ed all’alluvione del novembre 1966, cui Manuele Marigolli dedica un intero capitolo pieno di vicende ed aneddoti; per arrivare poi al Sessantotto ed alle grandi manifestazioni che vedono operai e studenti insieme nella lotta (“La nostra lotta è anche la vostra, vogliamo un mondo in cui i figli degli operai possano studiare, farsi una cultura per non essere più solo numeri buoni per la produzione e lo sfruttamento”).

Si accenna anche allo “strappo” dei compagni del “Manifesto” primo momento di sbandamento per Libero che non comprende i motivi per quella “estromissione” a loro comminata dal PCI e considerata di stampo stalinista. La Storia continua ad accompagnare Libero nella scoperta della passione politica che va di pari passo con la sua crescita civile, culturale ed umana (si snodano davanti ai nostri occhi momenti drammatici come il sequestro Moro, l’uccisione di Guido Rossa e di tante altre persone innocenti colpevoli solo di opporsi al terrorismo di quegli anni). E, al di sopra di tutto, rimane un’unica straordinaria passione che accompagnerà Libero nel romanzo di Marigolli dalla prima all’ultima pagina: la caccia con i suoi riti, le attese, le angosce collegate al profondo rispetto nei confronti della natura che gli viene inculcato dallo zio Mareno, che per la prima volta lo accompagnò a caccia di beccacce. La lettura di quelle pagine è di una profonda emotiva piacevolezza, soprattutto allorché Libero ritrovandosi fra le mani il corpo senza vita della prima beccaccia avvertì un profondo senso di colpa che stemperò l’entusiasmo dell’attesa (“Libero conobbe allora la contraddizione di amore e morte che alberga nel cuore di ogni beccacciaio, ne divenne prigioniero e quella malattia non lo avrebbe più lasciato per tutta la vita.”).

Manuele Marigolli ha costruito, forse spinto da un suo personale impellente bisogno di ricostruire parti della sua Storia facendola accompagnare per mano lungo i sentieri del Novecento, un romanzo piacevolissimo colmo di riferimenti alla sana e ricca cultura popolare della sua gente, che gli consente di costruire personaggi che, di certo riferiti alla realtà, rimarranno indelebili nella memoria dei lettori.

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