PASOLINI 40 – Prato 3 novembre CIRCOLO MATTEOTTI ORE 21.00 – Un pool di Associazioni culturali presentano una silloge poetica ed uno spettacolo – “COME SONO DIVENTATO MARXISTA”

 

 

Firenze, mostra dedicata a Pasolini nell'archivio Bonsanti di via Maggio 42 2010-11-16 © Niccolò Cambi / Massimo Sestini
Firenze, mostra dedicata a Pasolini nell’archivio Bonsanti di via Maggio 42 2010-11-16 © Niccolò Cambi / Massimo Sestini

 

Come sono diventato marxista.

Come sono diventato marxista?
Ebbene… andavo tra fiorellini candidi e azzurrini di primavera,
quelli che nascono subito dopo le primule,
– e poco prima che le acacie si carichino di fiori,
odorosi come carne umana, che si decompone al calore sublime
della più bella stagione –
e scrivevo sulle rive di piccoli stagni
che laggiù, nel paese di mia madre, con uno di quei nomi
intraducibili si dicono “fonde”,
coi ragazzi figli dei contadini
che facevano il loro bagno innocente
(perché erano impassibili di fronte alla loro vita
mentre io li credevo consapevoli di ciò che erano)
scrivevo le poesie dell’”Usignolo della Chiesa Cattolica”;
questo avveniva nel ’43:
nel ’45 “fu tutt’un’altra cosa”.
Quei figli di contadini, divenuto un poco più grandi,
si erano messi un giorno un fazzoletto rosso al collo
ed erano marciati
verso il centro mandamentale, con le sue porte
e i suoi palazzetti veneziani.
Fu così che io seppi ch’erano braccianti,
e che dunque c’erano i padroni.
Fui dalla parte dei braccianti, e lessi Marx.
[…] 

 

Pasolini si iscriverà al PCI  nel 1948, diventando segretario di una Sezione, quella di San Giovanni a Casarsa della Delizia, provincia di Pordenone. Sempre nel 48 comincerà ad insegnare alla scuola media di Valvasone, a circa sei chilometri da Casarsa. Per il suo impegno politico avrà contrasti con gli ambienti retrogadi della Chiesa e della Democrazia Cristiana, che approfitteranno di una serie di accuse e di illazioni (Pasolini verrà denunciato e processato ma nel dicembre del 1950 verrà assolto) per umiliare e denigrare le sue appassionate difese dei diritti dei lavoratori. Ma quel che fu più grave, non venne difeso dal PCI. La Federazione di Udine si affrettò a comunicare su “l’Unità”:

…….

“Prendiamo spunto dai fatti che hanno determinato un grave provvedimento disciplinare a carico del poeta Pasolini per denunciare ancora una volta le deleterie influenze di certe correnti ideologiche e filosofiche dei vari Gide, Sartre, di altrettanto decadenti poeti e letterati, che si vogliono atteggiare a progressisti, ma che in realtà raccolgono i più deleteri aspetti della degenerazione borghese”.  

 E Pasolini rispose:

“Malgrado voi, resto e resterò comunista, nel senso più autentico di questa parola”.

 

… continua …

 

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