Il “cambiamento”(!) e le contraddizioni nella nuova compagine di Governo (a partire da un caso fiorentino)

Il “cambiamento”(!) e le contraddizioni nella nuova compagine di Governo (a partire da un caso fiorentino)

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Tutto dunque deve “sembrare” un cambiamento. Ecco che il riferimento al “cambiamento” quando si parla di “Contratto di Governo” non può servire ad altro che a comunicare un desiderio, una volontà, per ora solo un “auspicio” e in ogni caso un possibile “fake”.  Ancora un annuncio propagandistico come se la campagna elettorale non fosse mai finita.  Se “cambiamento” ci potrà essere lo sapremo a fine anno o forse un po’ più in là ma indubbiamente già dalle prime mosse potremo capire se davvero funziona il “matrimonio” tra sovranisti e populisti.  Più di un dubbio ci viene posto quando leggiamo nel Contratto di Governo gli aspetti afferenti con chiarezza alla Lega (in primo luogo i temi dell’dentità e della sicurezza, dell’immigrazione, quelli della legittima difesa, della flat tax e dei campi nomadi).

Proprio su questi ultimi le contraddizioni emergono anche sui territori: è di ieri mattina la notizia apparsa su “Repubblica” di Firenze relativa alle “casette” di via del Guarlone a Firenze. Nel Quartiere 2 il Presidente Michele Pierguidi che appartiene al PD ha presentato una delibera per chiedere al Sindaco Nardella di intervenire in merito alla situazione di degrado delle casette di via del Guarlone a Rovezzano che a metà degli anni ’90 al tempo della giunta Primicerio furono insediate per rispondere all’emergenza nomadi. In quegli stessi anni anche a Prato ci occupammo di dare risposte adeguate utili al conseguimento di una forma civile di integrazione reciproca tra stanziali e nomadi che intendevano aderire a quei progetti. C’è un’ansia da parte dei Partiti di Governo del Centrosinistra, tuttora egemoni in queste aree, di accreditarsi come difensori della legalità e della sicurezza, che li porta a strutturare interventi che nulla hanno da invidiare rispetto a quelli proposti dalle Destre. La richiesta intenderebbe procedere ad una sorta di sfratto delle famiglie rom, sulla base del fatto che tutto intorno all’area ed al suo interno siano state rilevate forme di degrado e non siano state rispettate le norme igieniche. Si va poi oltre chiedendo che quelle strutture possano essere riservate a tutti coloro che ne hanno bisogno e abbiano fatto richiesta di partecipare a graduatorie per l’assegnazione di case popolari. Si fa riferimento a regolamenti comunali, quello in particolare di Polizia Municipale. Verrebbe da chiedersi però se quei “regolamenti” siano stati applicati finora con diligenza dagli amministratori e siano state avviate dei rapporti istituzionali (Commissioni specifiche)  e siano state eventualmente comminate le necessarie sanzioni allo scopo di educare ed evitare situazioni di degrado come quelle denunciate in questo caso.

La delibera del Quartiere 2 ha avuto il sostegno sia del PD, proponente, che delle forze di Destra con il voto contrario dei rappresentanti del Movimento 5 Stelle, che l’ha bollata come razzista.

Poichè ho avviato la riflessione sulle contraddizioni interne alla compagine di Governo “grigio-verde” (non “giallo-verde” come piacerebbe) non posso non condividere la posizione del M5S del Quartiere 2 di Firenze ma sono ad interrogarmi su come  si procederà in un’azione di Governo del Paese nell’immediato futuro viste queste differenze di “sensibilità” molto lontane tra loro.

Non credo che sia possibile controbattere da parte del M5S che sia stata colpa del PD che non ha voluto accettare l’invito a partecipare alla stesura del “contratto”; anche perchè non sarebbe stato possibile, visto che erano già intercorsi accordi molto forti tra M5S e Destre sin dall’avvio della legislatura.

Joshua Madalon

 

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LA PERDITA DELL’INNOCENZA e……..

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LA PERDITA DELL’INNOCENZA e……..
C’è qualcosa di nuovo o, forse, non c’è nulla di nuovo; o, probabilmente, c’è che il “nuovo” si sta scolorendo o sta modificando il suo già sbiadito colore.
C’è un’età della vita nella quale si sviluppa il senso dell’io e la volontà di essere paladini difensori dei torti e delle ingiustizie.
Indubbiamente tutti hanno vissuto quel periodo, a meno che non si sia nati vecchi e questo può accadere. In Politica poi di fronte alle ingiustizie che non sono mai mancate (quando ero ragazzo c’era gente povera e gente che festeggiava il conseguimento di traguardi plutogratici, ed allora bastava il classico “milione” del signor Bonaventura) solitamente sono le forze di opposizione di Destra o di Sinistra che si occupano di quei temi. Con visioni e tagli diversi alzano le loro voci anche in maniera scomposta e disarticolata per lucrare consensi a basso costo, anche e soprattutto perché troppo spesso la gente “povera” è anche meno attrezzata culturalmente e non riesce ad interpretare facilmente le particolari sfumature delle proposte. Chi ha bisogno non ha nè modo nè tempo per stare a chiedersi se quel che promettono i “politici” sia fattibile o meno ed innanzitutto se chi avanza tali promesse è in buona o cattiva fede. Da che mondo è mondo è stato così e la situazione che oggi abbiamo di fronte non mi appare diversa.
Gli esempi sui “buoni propositi” espressi si sprecherebbero e non ne avanzo, volendo solo menzionarne uno che è quello del Premier Renzi che, esordendo nel suo incarico, annunciò che sarebbe andato personalmente a visitare le “scuole” di tutta Italia per controllarne le caratteristiche soprattutto la loro adeguatezza dal punto di vista strutturale e funzionale. Promise di farlo tutte le settimane: sappiamo tutti com’è andata!
Quando si parte per un viaggio così stimolante ed importante per la propria carriera si è pronti a spaccare il mondo e si vorrebbe fare di tutto per raddrizzare le gobbe dei cammelli; si vorrebbero affrontare le ingiustizie e concedere ai bisognosi un futuro migliore, sottraendo qualche elemento a coloro che hanno vissuto e vivono ben al di sopra dei propri meriti. E non sarebbe nè utile nè giusto utilizzare la “bacchetta magica” perché in quel modo forse qualche torto si sanerebbe ma il rischio di crearne di più potrebbe essere superiore. Sono estremamente convinto della necessità di dare un senso di giustizia diverso da quel che è stato costruito finora, ma questo si ottiene con il silenzio e l’azione non con le minacce e le urla. E soprattutto è necessaria la consapevolezza di essere in un contesto complesso nel quale si rischia di produrre nuove ingiustizie all’interno di vasi comunicanti agitati o da una parte o dall’altra.
Ecco dunque cosa intendevo con la “perdita dell’innocenza”. Di fronte al realismo bisogna adeguare la propria azione politica, non più utopistica ma concretamente declinata sulle ingiustizie sociali, le discriminazioni, lo sfruttamento. Non basta, però, mostrare la propria disponibilità all’ascolto; ci vogliono fatti. Per ora, parlando del nuovo Governo “grigio-verde” (non giallo-verde), ho la sensazione che prevarrà ancora una volta Tancredi Falconeri, quel personaggio del romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa che di fronte agli eventi “rivoluzionari” siciliani del Risorgimento italiano pronunciò la realistica e profetica frase “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”.

Joshua Madalon

 

 

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