La mia storia…. (per comprenderci meglio) – e 2

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La mia storia…. (per comprenderci meglio) – e 2

Forse saranno smentite le mie preoccupazioni. In fondo, sappiate che lo spero; ma, avendo conosciuto sempre più donne ed uomini disponibili a piegare a proprio vantaggio la loro coerenza, non credo di poter essere ottimista. D’altra parte quel che accadrebbe non sarebbe in tempi a me favorevoli visto che il “mio” tempo residuo è sempre naturalmente più risicato. I giovani di oggi che – seguendo il loro “turno” – appaiono promettenti per un cambiamento (anche se un po’ sotto tono, fondato su modestissime “piattaforme”) avranno quaranta anni quando io ne avrei quasi novanta, e cinquanta………………..
Non è alle viste una rivoluzione nè tantomeno questa porterebbe vantaggi a chi ne ha più bisogno. Vedo anche nelle piazze una forma di anarchia distruttiva perchè non riconducibile ad unità (utilizzo il termine al plurale) ampiamente condivise. In tanti guardano al proprio specifico circondario, un territorio virtuale molto circoscritto, sempre più limitato. E questo accade anche nella visione politica di una certa Sinistra, sempre più incapace di sollevarsi dallo stretto ambito dottrinario.

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Le piazze; e già: le piazze, illusori palcoscenici variopinti dove va in scena la multiforme e diversificata disorganica resilienza. Di per sè il numero dei partecipanti non fa testo, se non all’interno di una illusione collettiva fin troppo limitata ad ambiti molto ristretti ed esclusivi. Guardate quel che si evidenzia in altre piazze, a Washington o a Londra. Trump contro il quale le “folle” di manifestanti alzavano i loro slogan è sempre più forte, anche se sotto tiro non delle piazze ma di un empeachment; e in Inghilterra hanno stravinto i Tories favorevoli alla Brexit, contro la quale protestavano quei manifestanti.

In Italia non è Salvini che deve cambiare; non dipende da lui “oggi” il Governo. E’ per questo motivo che è sbagliato il tiro di tutta la sintetica piattaforma che le “sardine” hanno proclamato dal palco di Piazza San Giovanni a Roma l’altro giorno. Sono in linea di principio estemporanee le richieste: le avrebbero dovute esporre un anno fa, se volevano centrare l’obiettivo. Le riporto pari pari in fondo. (vedi allegato)

Quel che chiedono è, senza mezzi termini, aria fritta: se questa è la base del loro programma una persona minimamente saggia dovrebbe mandarli “a quel paese”, accusandoli di farle perdere tempo prezioso.

Ma suvvia, è molto bello riprendersi le piazze per uno o più giorni, è terapeutico cantare insieme “Bella ciao” o “Imagine”, sventolando pescetti colorati e rivangando bei tempi quando c’era Berlinguer, al quale tutti noi continuiamo a voler molto bene. Ma questo sarebbe il “tutto”? o c’è qualcohe altra cosa che ci sfugge?
Sono irriverente, lo riconosco. Pur tuttavia, non mi stanco di esprimere le mie perplessità e l’evidenziare il forte rischio che si va correndo, con questo evidente slittamento di obiettivi che non permette di riportare verso la Sinistra la stragrande maggioranza degli scontenti, che avrebbero bisogno di maggiore ed urgente attenzione.

Joshua Madalon


1.. Pretendiamo che chi è stato eletto vada nelle sedi istituzionali a lavorare.
2. Pretendiamo che chiunque ricopra la carica di ministro comunichi solamente nei canali istituzionali.
3. Pretendiamo trasparenza dell’uso che la politica fa dei social network.
4. Pretendiamo che il mondo dell’informazione traduca tutto questo nostro sforzo in messaggi fedeli ai fatti.
5. Pretendiamo che la violenza venga esclusa dai toni della politica in ogni sua forma. La violenza verbale venga equiparata a quella fisica.
6. Chiediamo che il decreto sicurezza venga abrogato.

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