SONO NATO CON LA COSTITUZIONE ITALIANA – un mio intervento nei primi giorni del 2008 parte 2

2004-07 (lug)

SONO NATO CON LA COSTITUZIONE ITALIANA – un mio intervento nei primi giorni del 2008 parte 2

Nei primi giorni del 2008 festeggiando i sessanta anni della Costituzione italiana promulgata il 27 dicembre del 1947 fui invitato da un caro amico di Campi Bisenzio a tenere un intervento pubblico sulla nostra Carta. Quel che segue è il testo di quel mio contributo.

2.

E’ evidente che tale assunto di partenza, che allora i nostri Padri costituenti avvertivano, pur condizionato da una “tragedia” da cui si usciva, deve servire da monito costante nei confronti delle nostre classi dirigenti e deve essere sempre più patrimonio diffuso nelle giovani generazioni cui dovremo inevitabilmente affidare le sorti del nostro Paese.

Occorrerà evitare che una soluzione positiva debba essere necessariamente il frutto di eventi drammatici. Occorrerà forse impegnarsi a scrivere “oggi” nuove regole al di là della Costituzione, senza toccare la Costituzione e cioè non “contro” di essa, regole che si impongano di “normalizzare” questo nostro Paese. Per fare questo, lo ripeto, non è affatto necessario modificare la Costituzione nel suo impianto “fondamentale” ma sarà invece necessario che il “comune sentire” diffuso di un recupero del “senso etico” dell’impegno politico conduca ad un accordo che porti a “regole” che impongano eticamente un’irreprensibilità di comportamento da parte dei rappresentanti pubblici ad ogni livello in ogni settore della nostra vita pubblica, così come andrebbero drasticamente limitate e sottolineo LIMITATE tutte le forme di “privilegio” perché anacronistiche in quanto relative ad un periodo in cui la nostra società doveva garantire davvero a tutti nella estrema diffusa indigenza l’accesso alle cariche elettive.

E’ quest’ultima parte una deviazione dal contesto vero e proprio per il quale noi siamo qui, e me ne scuso.

Ritorniamo al tema.

Porre in evidenza le “differenze” potrebbe essere abbastanza semplice e forse, in modo autosevero, addirittura semplicistico sarebbe anche andare a connotarsi in sede ideologica, richiamandosi alle differenti radici, alle differenti culture, ai tre sostanziali fondamentali filoni culturali presenti nell’Assemblea Costituente: quello liberaldemocratico, quello cattolico e quello marxista.

Bisogna invece ribadire che proprio in quella particolare temperie quelle differenze servirono davvero ad arricchire di contenuti il dettato costituzionale, piuttosto che a delinearne i contrasti, i quali invece connotarono molti degli eventi che precedettero, che accompagnarono e seguirono negli anni a venire la costruzione, la scrittura e la lenta attuazione della nostra Costituzione.
Furono quelli gli anni che divisero il mondo all’interno della Guerra Fredda.

…2…..