parte 2 Le dimissioni del Ministro della Pubblica Istruzione sono una buona notizia

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parte 2 Le dimissioni del Ministro della Pubblica Istruzione sono una buona notizia

Annunciavo ieri che avrei ulteriormente commentato alcuni aspetti emersi “nuovamente” alla luce del sole (gli italiani, forse “gli uomini”, dimenticano spesso alcuni aspetti della realtà e si lasciano deviare dagli incantatori di serpenti: non solo ai napoletani piacciono “tarallucci e vvino”). In primo luogo i dirigenti del Movimento 5 Stelle dimenticano che nei loro programmi vi era una parte dedicata alla Scuola che si intitolava “7 Soluzioni per la Scuola”. Tra i 7 punti spiccava al punto 3 “Più finanziamenti alle scuole” e non mancava il riferimento al primo punto ad un “Piano edilizio per scuole sicure”. Al punto 4 si evidenziava un “No alle classi pollaio” ed al punto 6 “Stop a finanziamenti a scuole paritarie e diplomifici”.
Vinte le elezioni, anche se, parafrasando il buon Bersani, “non avendo vinto le elezioni”, nello scendere a patti con la Lega si produceva un “Contratto di Governo” nel quale, per ritrovare la parola “Scuola” occorre raggiungere il punto 27 e per quanto concerne l’Università e la Ricerca il punto 29, cioè l’ultimo.

http://espresso.repubblica.it/palazzo/2018/05/18/news/contratto-di-governo-lega-m5s-ecco-il-testo-definitivo-1.322214

Non mi soffermo per ora sulla qualità delle affermazioni di principio che solitamente sono paccottiglia indigesta ad uso e consumo dei creduloni che di questi tempi con il livello culturale ormai diffusamente ai minimi termini sono sempre più numerosi; rilevo che in quel “Contratto” ben poco contasse sia la Scuola sia la Cultura, che vanno a braccetto nel delineare la qualità della vita civile di ogni Paese.
Con una certa evidenza tuttavia al calar del Governo giallo verde il sottosegretario e poi viceministro alla Pubblica Istruzione etc etc nominato poi Ministro ha inteso tener conto giustamente dei temi programmatici del Movimento 5 Stelle di cui prima accennavo, puntando in modo forte sulle sue esperienze dirette e non sottomettendole prioritariamente, come tanti altri hanno fatto prima di lui, agli interessi delle lobbies.
Indubbiamente molti degli aspetti espressi in quei “7 punti” chiamati “Soluzioni” si avvicinano pur se in maniera sintetica a proposte ben più articolate e precise espresse da ben più lungo tempo dalla Sinistra, soprattutto quella extraPD. Si è detto in molte occasioni che il M5S avesse attratto voti da quella parte di elettorato e ciò viene confermato dai sondaggi attuali che vedono calare il sostegno al M5S, anche se molti di quei voti non riescono più (per ora, si spera, solo per ora) a trovare un nuovo luogo sicuro dove approdare.
Il Ministro (oramai ex), mi ripeto, ha fatto bene a dare un segnale forte rispetto ad un tema che rappresenta, non solo per me, l’asse portante di una Politica coraggiosa che voglia invertire la rotta che si dirige verso la barbarie ed il baratro civile. E non condivido le critiche né del M5S né del Partito Democratico; non solo sono ingenerose ma rivelano la scarsissima sensibilità verso quei temi e la incapacità ad avviare una ristrutturazione dell’impianto scolastico che tenga conto del livello infimo culturale nel quale il nostro Paese giace ed i rischi conseguenti connessi a questo degrado.
Ho tra l’altro letto stamattina (28 dicembre 2019) il commento di una collega di Partito del Ministro, una certa Fabiana Dadone, della quale, mi si perdoni, ignoravo l’esistenza. Anche se, a quanto sembra, sia a capo del Ministero della Pubblica Amministrazione. Ella accusa Fioramonti “Trovo stucchevole che chi professi coraggio agli elettori poi scappi dalle responsabilità politiche”.

Indubbiamente è facile agire sotterraneamente vivacchiando ed attendendo soltanto che “altri” risolvano i problemi, semmai continuando a sopravvivere con quel poco di coerenza che rimane ma rimanendo tristemente succubi dei poteri estranei alla Democrazia.

Joshua Madalon

Nelle ultime ore il Ministero della Pubblica Istruzione, Università e Ricerca è stato suddiviso tra la prima parte, affidata alla onorevole Lucia Azzolina e la seconda (Università e Ricerca) al Rettore dell’Università “Federico II” di Napoli, Gaetano Manfredi. Non posso far altro che augurar loro un “buon lavoro” sperando che non dimentichino di praticare la virtù ormai rara della “coerenza” tra ciò che si afferma e quel che si fa. (J.M.)

Una combo che mostra Lucia Azzolina (D), dirigente scolastico, e attualmente sottosegretario alla Scuola in quota M5S, e Gaetano Manfredi, rettore dell'Università Federico II di Napoli, 28 dicembre 2019.  ANSA - ARCHIVIO
Una combo che mostra Lucia Azzolina (D), dirigente scolastico, e attualmente sottosegretario alla Scuola in quota M5S, e Gaetano Manfredi, rettore dell’Università Federico II di Napoli, 28 dicembre 2019. ANSA – ARCHIVIO