PASOLINI 40 – una silloge poetica a cura di Giuseppe Maddaluno e Antonello Nave – l’operazione culturale

PASOLINI 40 – una silloge poetica a cura di Giuseppe Maddaluno e Antonello Nave – l’operazione culturale

…questa è una produzione che rimarrà nella “storia”…

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L’operazione culturale che sta dietro la struttura della silloge poetica “PASOLINI 40” parte da lontano, forse da quegli anni Settanta che per me furono incubatori delle mie passioni e delle mie predilezioni. Da allora ad oggi sono passati più di quaranta anni ed il ricordo di Pier Paolo Pasolini è rimasto indelebile e forte nella memoria. Le mie passioni mi hanno portato ad occuparmi di teatro, di cinema, di poesia, di letteratura e poi di politica. Abbandonata la quale sono ritornato alle antiche passioni, con lo sguardo “apolide” di chi non ha una vera e propria patria nè una sua collocazione territoriale precisa. Questa “assenza” mi consente di guardare con occhi “circolari” anche la realtà della Cultura, valicando confini provinciali, regionali e nazionali. Ecco da dove nasce “PASOLINI 40”. Sulla strada ho incontrato un’altra figura di intellettuale “apolide” come Antonello Nave con il quale condivido in modo più ampio e più pieno questo percorso maturo. Insieme a lui ed a quella “picciola compagnia” grande che condivide le nostre passioni e ci coinvolge e si lascia coinvolgere abbiamo realizzato alcuni momenti importanti negli ultimi due anni.
Abbiamo conosciuto tutti insieme giovani promesse (perché faranno molto altro e molto altro, ancora) della Cultura come Melania Petriello, con la quale progettiamo mantenendo attive le nostre antenne da lontano altri eventi e che vogliamo ringraziare per quel che ha scritto nella Prefazione che ci commuove e ci inorgoglisce. Parlando delle celebrazioni “pasoliniane” dice: “…Continuare a scriverne, ad evocarne lo spirito, a suggerire chiavi d’ingresso, come con audacia e affezione riesce questo lavoro collettivo, è superare la “celebrazione” propria degli anniversari e dare forma alla differenza. Quella che fa chi opera, ogni giorno, la scelta di resistere e di sentirsi parte.
Pasolini è comunità. È città nel suo tempo di speculazione e rinascita. È desiderio di abbraccio alle lettere che, per prime, sono la rivoluzione.
Perché la storia senza racconto, semplicemente, non esiste.
Grazie alle penne disseminate tra queste pagine, capaci di suggerimenti e prospettive, e a chi ha dato loro la forza dell’insieme.”

Noi siamo molto contenti di aver messo insieme tante donne (21) e uomini (7) a comporre versi ispirati a Pier Paolo Pasolini. Potevamo affidarci alla realtà locale pratese, fervida incubatrice di poesia (l’Associazione “Il Castello”, il gruppo di “Poecity”, l’esperienza di “Poesia Sostantivo Femminile”), ma ci sembrava limitativa per un tema così universale come la “tragedia pasoliniana” così vicina alla Passione di Cristo (non chiamatemi “blasfemo” e riflettete su come entrambi fossero segnati da una profonda unica “diversità”: chi è in “dissonanza” con il Potere terreno viene discriminato, umiliato, sbeffeggiato!), su cui Pasolini in vita ha più e più volte riflettuto e realizzato opere (poesia, letteratura, teatro, cinema) che testimoniano la sua sensibilità verso gli umili, i poveri, i derelitti e diseredati come nel “Discorso della Montagna”. Ed allora abbiamo guardato al di là della nostra realtà: ciò non limita il valore della piccola “pattuglia” pratese di cui parlerò; anzi la esalta e la proietta al di fuori dei nostri piccoli ristretti “confini”.

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