16 giugno – L’OCCHIO DELLO STRANIERO 3

L’OCCHIO DELLO STRANIERO 3

al minuto 30

Negli ultimi mesi qui a Prato, in questa “isola felice”,  si sono verificati degli eventi che hanno contribuito a mettere in evidenza alcuni aspetti del mondo del lavoro già ben noti all’opinione pubblica, sia quest’ultima fondata sulle maldicenze generiche che poggiata su dati di fatto.

Le “isole felici” vagheggiate da me nel precedente post possono esistere davvero ma non fanno rumore. Se un’azienda garantisce ai propri dipendenti, in tutte le fasi, un trattamento dignitoso o generoso, dove sarebbe la notizia da diffondere? Ed è per questi motivi che se un gruppo di operai di una fabbrica mette in piedi una serie di proteste, denunciando trattamenti indecorosi da parte degli imprenditori, l’attenzione dei “media” rincorre quelle notizie ed emerge l’idea, falsa o vera essa sia, di un intero Distretto “illegale”. Se quelle illegalità denunciate sono reali vanno verificate e sanzionate e compito di chi, pur a vari livelli, ha la responsabilità di un controllo sul territorio, sarebbe in primo luogo l’ascolto delle diverse parti e delle loro ragioni.  Su questo tema mi sono espresso già in altri post e penso sia importante ribadire che, quando c’è anche un solo elemento che viene posto sotto la lente del controllo, vada verificato l’intero settore, riunendo semmai le rappresentanze delle diverse categorie (Industria, Artigianato, Cooperative) per poter comprendere i meccanismi che spingono a volte (!), anche se fossero rare, ad andare oltre le regole.

Da “estraneo” mi sono soffermato però a notare che la difesa dello “status quo” considerato in modo secco perfettamente legale abbia anche per questi ultimi rilievi avuto aspetti davvero scomposti nella loro acriticità, apparendo “interessati” in modo davvero personale, sciovinistico e provinciale. Si sono sentiti colpiti nella loro “pratesità”! per questi  difensori a spada tratta ne va del proprio “onore”. Ecco perché, forse, uno sguardo “straniero” potrebbe avere un ruolo importante da giocare. Badate bene, non mi candido a nessun ruolo di primo piano; voglio solo ribadire che la verità non può essere “unica” ed è importante l’ascolto! E’ proprio su questo tema che vorrei soffermarmi: il Sindaco di Prato ha ribadito in più occasioni ed in modo energico, e sprezzante, che non intende ascoltare le ragioni di un gruppo di operai della Texprint, colpevoli – secondo lui – di essersi comportati in modo scorretto nel corso delle proteste. Vivaddio, se il Sindaco pensa di non confrontarsi con “quanti” si siano in diverse occasioni comportati in modo scorretto forse potrebbe rinchiudersi nelle sue “stanze” e rimanerci per il resto del suo incarico! E come si fa ad ergersi da giudice sulle azioni di gente disperata che lotta per la sopravvivenza? E se fosse basata su dati reali la loro protesta, in relazione a paghe orarie da fame ed orari di lavoro ben superiori a quelli considerati legali, perché non ascoltare le loro richieste?! E quante altre persone che “non si comportano in modo corretto” invece vengono ascoltate e…sostenute?!?

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