15 giugno – I CONTI NON TORNA(VA)NO parte 24 (per la 23 vedi 23 maggio)

I CONTI NON TORNA(VA)NO parte 24

     Proseguo con la pubblicazione di alcuni documenti relativi ai temi del “dimensionamento” degli Istituti scolastici superiori della città di Prato – in questo post c’è un Documento accluso ad un “Comunicato Stampa” inviato il 17 dicembre del 1998 quattro giorni prima della prevista seduta del Consiglio nella quale si sarebbe dovuto discutere su questo argomento              

Nell’andare ad un dimensionamento ottimale degli istituti scolastici della Provincia di Prato, per quel che riguarda le scuole medie superiori, occorreva risolvere prioritariamente il problema del Liceo “Copernico”, la cui attuale sede di Via Costantini costa alla Provincia per il suo canone di affitto un miliardo e duecento milioni l’anno.

E quel problema rimane comunque politicamente, finanziariamente ed umanamente al primo punto nell’ agenda di noi tutti.

Al Liceo “Copernico” è stata offerta la possibilità di trasferirsi in quel di Via Reggiana, occupando l’attuale sede dell’ITG “Gramsci” e la nuova struttura del Terzo Lotto.-

Il rifiuto da parte del “Copernico” di attuare tale ipotesi si basa su un duplice aspetto: innanzitutto si esprime un concetto aristocratico dell’istruzione secondo il quale i Licei dovrebbero essere nel Centro Storico e gli Istituti Tecnici in periferia, a costituire il cosiddetto “Polo Tecnico”; in secondo luogo la impossibilità di accettare la divisione in due sedi che distano meno di 300 metri l’una dall’altra.

A questo punto, si badi bene, e solo a questo punto, viene approntata una soluzione alternativa, che è poi più o meno l’attuale, che prevede lo spostamento dell’ITG “Gramsci” nel Terzo Lotto, dove a fronte di una necessità di 18 aule normali (per classi) e 15 speciali,  troverà 26 aule normali, 4 leggermente più piccole e 8 grandissimi spazi per Laboratori.       L’ITC “Dagomari” dovrebbe spostarsi da Viale Borgovalsugana 63 per collocarsi nei locali dell’ITG “Gramsci”, dove, a fronte di un bisogno di 35 aule normali (per classi) e di 25 aule Speciali (per Laboratori di vario tipo) si avrebbero a disposizione soltanto 31 aule normali e 15 aule speciali, ivi compresa la ristrutturazione delle attuali 4 aule disegno. Mancherebbero in ogni caso all’appello un’Aula Magna e lo spazio per la Biblioteca.  Si fa presente che, mentre il “Gramsci” ha avuto nell’ultimo anno 452 iscritti, il “Dagomari” ne ha avuti 887 (quasi il doppio): gli spazi vitali (uffici, aule docenti, magazzini) , devono essere pensati anche in quest’ottica.

 Risulta evidente che quella sede è inadeguata per ospitare l’ITC “Dagomari”.

Al posto dell’ITC “Dagomari” dovrebbe essere collocato il “Copernico”.

L’altra questione che si va evidenziando è l’accorpamento “Classico Cicognini – Magistrale Rodari”. La polemica garbata ma decisa del Preside Nannicini avrebbe bisogno di maggiore solidarietà: il rischio di perdere i suoi prestigiosi connotati sono molto forti per il Classico di Via Baldanzi.  Forse anche in quella direzione occorrerebbe maggiore coraggio e più forza nei confronti di chi attualmente dirige la sede di Piazza del Collegio, che si va caratterizzando per una certa insensibilità verso i problemi della città.

Comunicato stampa

Nella partita del dimensionamento, resa complessa da tutta una serie di problematiche chiare ed altre poco chiare assume grande rilevanza la struttura del Convitto “Cicognini” di Piazza del Collegio.  Alcuni problemi infatti potrebbero essere risolti se il Liceo Classico di Via Baldanzi fosse ospitato nella sede storicamente prestigiosa dalla quale peraltro proviene.

A parer mio questo dovrebbe risolvere la questione, più volte richiamata all’attenzione della città in questi ultimi giorni, del mantenimento dell’identità da parte del Liceo Classico, anche se avvenisse l’accorpamento amministrativo con il futuro Liceo Pedagogico (l’attuale “Rodari”).

Faccio un appello alla città, ai massimi dirigenti scolastici, alle forze politiche, ai parlamentari, ed in particolare a chi attualmente dirige il Convitto Nazionale “Cicognini” perché ascolti con attenzione i bisogni di questa città, chiamata a risolvere in pochi giorni, in pochi mesi, problemi che da anni erano urgenti e che ora sono divenuti urgentissimi.

E’  vero,  gli attuali amministratori e dirigenti non ne hanno colpa.

Grande tuttavia potrebbe essere la loro responsabilità, andando ad operare delle scelte che in questa situazione comporterebbero comunque da qui a qualche anno (già nella prossima legislatura) una nuova serie di problemi; problemi non tanto diversi da quelli che oggi rendono difficoltoso il cammino agli attuali amministratori e dirigenti, e danno alla città angustie e preoccupazioni.

Prato, 17\12\1998                                   Giuseppe Maddaluno

                                                        Consigliere Comunale Gruppo Dem. Sin.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *