12 luglio – Breviario per il nostro immediato futuro – SGUARDO LUNGO E SGUARDO CORTO p.1

12 luglio – Breviario per il nostro immediato futuro parte – SGUARDO LUNGO E SGUARDO CORTO p.1

Chiunque si occupi di Politica conosce bene questa “formula”. Occorre avere ”sguardo lungo” e questo è stato oggettivamente appannaggio di una serie di personalità, sia “politiche” sia “intellettuali”. Mi fermo e mi inchino davanti a due icòne della nostra Storia recente, entrambi miei punti di riferimento: Enrico Berlinguer e Pier Paolo Pasolini. Essenzialmente è prerogativa dei “grandi” il possesso di tale capacità: guardare “oltre” il contingente temporaneo; prevedere tempi peggiori e progettare tutte le vie d’uscita per poterli fronteggiare e superare positivamente. Quest’ultimo compito spetta al mondo politico, segnatamente quella parte di esso cui è demandata la scelta delle strade da seguire all’interno di una visione politica complessiva, legislativa non solo amministrativa. Ben diversa è la funzione della politica amministrativa di tipo locale (Comuni, Province, Regioni) alla quale lo “sguardo lungo” potrebbe fare brutti scherzi. E nella realtà dei fatti ciò accade.  Lo “scimmiottamento” pedissequo dei grandi geni statisti della Politica e i protagonisti del mondo intellettuale cui ci si vorrebbe ispirare finisce per far perdere il giusto orientamento e si rischia di andare troppo al di là delle necessarie ed a volte urgenti incombenze amministrative territoriali. E’ come se con un cannocchiale dall’alto di una torre noi osservassimo i contorni più lontani del territorio, sottovalutando il dilagare di un’epidemia che sta colpendo la realtà che vive appena sotto le basi della torre e poco più in là. Lo “sguardo lungo” degli aspiranti emuli dei grandi statisti finisce per descrivere solo una realtà sfocata bucolica edulcorata, assai lontana da quella che ha maggiore necessità ed urgenze da soddisfare.

Nel corso degli eventi pandemici i cui effetti permangono in gran parte irrisolti, soprattutto – anche se non solo – nelle realtà periferiche (nelle quali poi, come cerchi nell’acqua, se ne riproducono altrettante) l’abbandono si è palesato in modo drammatico, essendo venuti a mancare i punti di riferimento “essenziali”. E’ mancato, così, anche uno “sguardo corto”. La stragrande maggioranza dei cittadini è stata lasciata sola a barcamenarsi: le uniche risposte peraltro spesso isteriche, infastidite da richieste che non sempre erano polemiche, sono state caratterizzate da modalità propagandistiche attestanti il “buonismo” del Potere, ma essenzialmente inefficaci a lenire le sofferenze della stragrande maggioranza dei cittadini. Questi ultimi, anagraficamente, ed in particolare nelle periferie, appartengono alla categoria degli “anziani” e pertanto non posseggono abilità relative alle  moderne tecnologie: allo stesso tempo la Sanità pubblica, la cui funzionalità è stata e continua ad esserlo  – come non mai –  fondamentale, ha mostrato tutti i suoi limiti, a partire dalla Medicina di Base, e non è riuscita a soddisfare le minime richieste dei cittadini. E’ mancato – lo si ripete – lo “sguardo corto”.

Ne riparleremo, aggiungendo altre notazioni critiche ma con volontà positiva di entrare nel vivo di una discussione che affronti una buona volta la necessità di un maggiore e concreto coinvolgimento di tutti coloro che intendono contribuire a migliorare le nostre realtà, partendo proprio dalle “lontane” periferie.