Un
essere umano è parte di un tutto che chiamiamo ‘universo’, una parte limitata
nel tempo e nello spazio.
Sperimenta
se stesso, i pensieri e le sensazioni come qualcosa di separato dal resto, in
quella che è una specie di illusione ottica della coscienza.
Questa
illusione è una sorte di prigione che ci limita ai nostri desideri personali e
all’affetto per le poche persone che ci sono più vicine.
Il
nostro compito è quello di liberarci da questa prigione, allargando in centri
concentrici la nostra compassione per abbracciare tutte le creature viventi e
tutta la natura nella sua bellezza.
(Albert Einstein)
Quando
si può, se non piove a dirotto o se fa tanto freddo o c’è un vento forte Gil e
Mary escono a piedi anche solo per comprare un pezzo di pane. Non amano i
piccoli supermercati vicini e quindi si allungano verso via Pistoiese fino alla
Pam.
La giornata di sabato ha già l’aria di festa. Dopo alcune giornate di pioggia
incessante c’è un’arietta freschina ma pulita; e non c’è vento. La palazzina
dove abitano è impacchettata con impalcature ferrose ricoperte da drappi fatti
di plastica tipo canapa per sacchi. Gli operai pur in una giornata semifestiva
stanno lavorando a rifinire la base di alcuni balconi prima di procedere con la
posa delle piastrelle.
Davanti al bar di fronte alcuni avventori osservano i lavori con il solito
interesse dei nullafacenti, mentre sgranocchiano patatine e noccioline per il
consueto rito dell’aperitivo. Da un balcone di fronte una giovane signora
gentile accenna un saluto, al quale Gil e Mary cordialmente rispondono. Con un
sorrisino beffardo rilevano come in modo ben diverso altri, nascondendo la loro
maleducazione dietro una presunta timidezza, anche se salutat, sembrano non
avvedersi della nostra esistenza. Ma la sorpresa è in arrivo lungo il
marciapiede che Mary e Gil percorrono.
Prato – quando si andava in giro per il Paese negli anni passati – era nota per
il “tessile”, per il “panno”; da qualche anno invece, allorché riveliamo la
nostra dimora, “ci sono i cinesi?!” ci dicono rivelando l’incapacità ad
approfondire altre caratteristiche, come la presenza di luoghi d’arte
magnifici, di un Museo dedicato al tessuto, di un Teatro che ha vissuto grandi
successi, di un Centro per l’Arte contemporanea unico al mondo per la sua
“mission”.
Quando cammini, particolarmente nelle vie di San Paolo, ne incontri di cinesi!
Ci sono anche due famiglie nel condominio di Gil e Mary, gente operosa e molto
aperta all’Occidente, e non importa se tale ampiezza di vedute sia strumentale
nella forma tipica dei “mercanti”.
Non è stato semplice avviare una convivenza condominiale, ma non lo è a
prescindere dalle diverse nazionalità: ad esempio, nel contesto di cui si
tratta, è più difficile il rapporto tra la gran parte degli altri, autoctoni o
comunque immigrati interni come Gil e Mary. Diverse questioni, a partire dal
corretto conferimento dei rifiuti, per il quale tuttavia non vi è stata cura da
parte dell’ente preposto a tali controlli.
Un raggio di sole illumina lo stretto marciapiede attraverso il sorriso di una
piccola bimba, tenuta per mano dalla mamma, che già da qualche metro agitava la
manina per mostrarsi a Gil che in realtà era stato distratto da alcuni suoi
pensieri e vagava con la mente. Gil infatti se la ritrova direttamente
abbarbicata ad una delle sue gambone. Vuole essere sollevata, ricorda Gil di
averlo fatto con i propri figli che ora sono molto grandi e, anche se non
obesi, pesanti. La solleva e la bimba lo abbraccia come se fosse pratica
consueta, quella con un nonno o con uno zio. Sprizza energia attraverso
gorgheggi come un uccellino…..
…1….G