20 luglio – Si può continuare a fare festa? – parte prima

Si può continuare a fare festa? – parte prima

Non si può avere “rispetto” verso coloro che si ostinano a non vaccinarsi e non mancano di fornire dimostrazioni di una “loro” presunta superiorità! Non si può avere rispetto verso chi non ha “rispetto” per quanti civilmente intendono contribuire a garantire un possibile superamento della “pandemìa”, per riprendere a vivere la nostra vita “comune”. Chi si ostina in tal senso non può continuare ad essere un mio amico.

Insieme a tanti altri milioni di italiani anche io ho seguito per intero il cammino “trionfale” della nostra Nazionale di calcio. Molti erano i presupposti favorevoli al conseguimento di un successo, non importa se primi ma secondi terzi o quarti sarebbe andata anche bene: la Nazionale veniva già da una sfilza positiva di vittorie (erano 30 fino all’ultima giocata nella fase a gironi con il Galles) e soprattutto di inviolabilità  (1100 minuti interrotti dal discutibile rigore concesso al Belgio al 45’ del primo tempo nel quarto di finale). Le vittorie saranno poi 32 compresa quella nella finale. Insieme, come dicevo, ho seguito e festeggiato non in modo diverso dal solito, in famiglia. non è stato il Covid a relegarmi in un cantuccio ma l’abitudine inveterata di godermi nella tranquillità le imprese sportive. In questo tempo tuttavia non sono stato il solo a mostrare preoccupazione per le modalità con cui il “popolo” si è mosso a tarda notte, pur essendo le solite abitudinarie manifestazioni di piazza, con cortei di auto e  motorette con sbandieramento di vessilli e urla di gioia, cori e quantaltro. Le solite manifestazioni, anche di più, ma in contesti molto diversi.

Diversi e potenzialmente pericolosi. E non erano mancati gli avvertimenti da parte soprattutto dei medici e degli scienziati. Ma, con l’arrivo della stagione calda, contando sulla complicità proprio del clima che incoraggia il naturale distanziamento, si è avuto un rilassamento dell’attenzione e la gioia collettiva è scoppiata con naturalezza. Le conseguenze di tutto questo e di qualche altra deroga, incoraggiata peraltro da irresponsabili recidivi come quella parte della Destra che lucra sulle affermazioni pressapochistiche  di Novax e compagnia bella, non stanno ad attendere e a poco a poco si affacciano alla ribalta: contagi in crescita ed una grande preoccupazione per l’autunno.

Si teme in modo particolare sugli effetti che potrebbe avere la ripresa dell’anno scolastico con lezioni “in presenza”. L’utilizzo della Didattica a Distanza ha portato a dei disastri: era inevitabile in assenza di vaccino e lo è stato nella prima fase di vaccinazione di massa controllata. Anche se la scelta di inserire il personale scolastico tra le prime categorie a poter usufruire “liberamente” della somministrazione del vaccino è stata importante, l’ adesione spontanea  unita ad una serie di errori di comunicazione e la ritrosia di una parte degli interessati ha consentito di non portare a termine un utile programma di vaccinazione per l’intero comparto dell’istruzione.    In questi giorni, infatti, si va discutendo dell’obbligatorietà ponendo quel settore sullo stesso piano di quello sanitario. Rimane incertezza, per ora, sulla vaccinazione per i minorenni, anche se qualche segnale è pervenuto dalle strutture scineifiche che supportano l’azione del Governo. Leggete l’articolo de “Il Sole 24 ore” del 25 maggio u.s. a firma di Nicola Barone

https://www.ilsole24ore.com/art/fascia-6-11-anni-e-12-15-ecco-quando-potranno-essere-disponibili-vaccini-AEkSUmL?refresh_ce=1

Sia come sia dovremo fare i conti con la refrattarietà di una parte della società, abbinata ad una profonda ignoranza e/o scarsa propensione al rispetto delle regole di convivenza civile mostrata e, come detto in altre occasioni come questa, incoraggiata da una certa forma di cialtroneria politica.