Niente di nuovo sotto il sole

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Niente di nuovo sotto il sole

Non ha forse ragione Bersani quando afferma che non sia possibile alcun accordo, senza un’analisi critica da parte del PD a trazione renziana (“tutto il PD non solo Renzi!”) su una serie di scelte nel settore ampio del lavoro?
Il mediatico “Job’s Act” ha potuto, sì, vedere risultati positivi dal punto di vista dei numeri ma quel “positivi” non è dalla parte dei giovani, dei disoccupati, dei cassintegrati, dei diseredati, degli “ultimi” ma è a favore degli imprenditori piccoli medi e grandi che hanno usufruito di speciali garanzie e le hanno utilizzate spesso – troppo spesso – umiliando e mortificando la dignità del lavoro.
Non voler riconoscere questo è il segnale che quello di Renzi e questo Esecutivo di Gentiloni insieme al maggior partito di esso non è in grado di comprendere il discrimine tra una Politica di Sinistra a vantaggio dei molti ed una politica di centrodestra a vantaggio dei pochi. Oltretutto non è possibile alcun accordo con chi ritiene di poter vantare credito distribuendo elemosine sotto forma di “bonus” a chi da quelle scelte viene ulteriormente colpito: sembra quasi sia ritornato il tempo della “scarpa” o del “pacco di pasta” in cambio del voto: “ti ho dato gli 80 euro, ricordati di me!”
E così nelle politiche scolastiche dove, insieme ai bonus, è stata avviata una “monsteRiforma” chiamata pomposamente “La Buona Scuola” con il risultato di aver burocratizzato all’inverosimile un percorso educativo che dovrebbe puntare su una ridiscussione fondamentale dei “curricola” perchè si adeguino al resto del Mondo; l’attuale Riforma ha reso molto meno stabili gli insegnanti e non è in grado di produrre un orientamento per il futuro destino dei giovani. Allo stesso tempo il Governo sia quello Renzi che l’attuale non è riuscito a riparare il grave stato degli immobili scolastici, su cui roboante aveva prodotto parole vane l’attuale Segretario PD.
Io, per la cronaca, non parlo a nome di MDP-Art.1; prendo solo a pretesto ciò che sinteticamente Bersani esprime. Non aderisco neanche ad una delle altre forze oggi in campo per la costruzione di un’Alternativa di Sinistra (SI e Possibile, Rifondazione e altre sigle), ma osservo con attenzione quel che si muove in quella direzione con un unico certo orientamento: a mio parere, è l’ora di operare tutti (anche una parte del PD che non ha ancora deciso) per costruire una forza di SINISTRA che abbia un suo programma di Governo autonomo e contrapposto a quello del Partito Democratico.
A tale proposito, mi preoccupano le vicende di “Democrazia e uguaglianza”, l’Associazione fondata da Anna Falcone e Tomaso Montanari che tutti meglio conosciamo come “Assemblea del Brancaccio”, perché da una parte noto l’insensibilità delle forze politiche che avrebbero dovuto sostenerla dall’altra riconosco che vi è nei due promotori una certa forma di ingenuità collegata alla disabitudine a destreggiarsi nell’agone politico. Personalmente per quel poco che posso mi adopererò per far riprendere quel Progetto, non solo per evitare che si disperdano tante energie ma soprattutto per non svenderle a gruppi tendenzialmente “minoritari” e “ribelli”.
Ricordando la Falcone e il Montanari mi viene da dire che certamente la costruzione di un percorso politico non è paragonabile a quanto necessario per una campagna referendaria. E bisogna tenerne conto. A tale proposito bisognerebbe ben ricordare quel 4 dicembre di un anno fa, allorchè un gruppo dirigente del più importante Partito italiano guidato dal Presidente del Consiglio tentò di sconvolgere dalle fondamenta la nostra carta costituzionale (i principi non venivano toccati ma sarebbero stati più facilmente modificabili dopo l’approvazione di quelle modifiche) ma fu sonoramente sconfitto.
Non aver riconosciuto le ragioni di quella sconfitta è alla base della conferma totale del mio dissenso.

Joshua Madalon

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