LA GRANDE TENEREZZA – “La banda della culla” di Francesca Fornario – edizioni Einaudi

LA GRANDE TENEREZZA – “La banda della culla” di Francesca Fornario – edizioni Einaudi

Ho incontrato ieri pomeriggio l’autrice alla Festa provinciale di Sinistra Italiana Prato a La Briglia di Vaiano – “La spola d’oro”
Le avevo preannunciato che avrei scritto un post dedicato al suo libro, la cui lettura avevo concluso appena ieri mattina.

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Era davvero da tanto che non leggevo un libro così gustoso curioso e completo in quanto a generi: c’è l’ironia, che da sempre denota acuta intelligenza per chi la pratica in modo non sempre irriverente (se faccio il nome di Dario Fo qualcuno si inalbera?), c’è l’analisi sociale, quella antropologica, accompagnate da tantissime vicende comuni e private in un contesto storico comune contemporaneo, con lampi che provengono da lontano sin dal Sudamerica, da quell’Argentina tormentata dagli anni della dittatura e che ha prodotto tragedie familiari con i “desaparecidos”.
C’è il mondo politico italiano “contemporaneo” contrassegnato da un diffuso discredito e ad una lettura neanche troppo approfondita si riconoscono anche alcune figure che hanno avuto ed in qualche caso hanno ancora oggi un ruolo importante.
C’è il mondo del lavoro che è allo stesso modo caratterizzato da condizioni sempre più precarie, riferite soprattutto ai giovani che sono costretti ad operare in contesti problematici competitivi e poveri di soddisfazioni.
C’è la famiglia che svela limiti oggettivi in particolare nella difficoltà dei rapporti sia quelli pregressi che quelli che direttamente l’autrice Francesca Fornario al suo primo romanzo descrive.
E poi ci sono queste tre coppie, ciascuna delle quali è intenta in modo prima separato poi collettivo a progettare una maternità/paternità che è in sè e per sè diversamente problematica.
Ci sono per questo motivo tutte le traversie delle coppie alla ricerca di una soluzione, che passi tra una fecondazione eterologa per motivi diversi ma in ogni caso non regolata nel nostro Paese oppure attraverso l’adozione per la quale necessitano alcune condizioni che la rendono impossibile alle nostre esemplari giovani coppie.
C’è il mondo del giornalismo della carta stampata e della televisione con le sue insidie e difficoltà soprattutto in relazione alla libertà di espressione.
C’è persino una parte drammatica con un ricatto, un suicidio ed un evento delittuoso.
C’è un ricorrere agli esseri superiori – in primis Dio – con i quali spesso si interloquisce in modo anche profondo ma con la saggezza di chi la sa lunga. Ed allo stesso tempo si immaginano dialoghi con chi non c’è più alla ricerca di un consiglio o in altri casi per lamentarne i limiti in vita.

C’è una grande immensa tenerezza che percorre tutte le pagine, sia quelle che ci fanno sorridere e a volte anche ridere sia quelle serie e drammatiche, verso queste figurine che rappresentano i nostri giovani.

“La banda della culla” edizioni Einaudi consigliato anche ai giovani studenti per un tuffo realistico nel mondo dentro il quale si troveranno a vivere con l’auspicio – però – che si impegnino per migliorarlo!

Joshua Madalon

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UN NUOVO SOGGETTO POLITICO DI SINISTRA – la mia adesione ed il mio appello

Un’utile occasione per parlare di un’ALTERNATIVA al PD qui a Prato sarebbe già quella qui sotto pubblicizzata, alla quale sono invitate tutte le persone interessate.

Domenica 26 novembre ore 17.00 – a Vaiano La Briglia c/o “La spola d’oro”

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UN NUOVO SOGGETTO POLITICO DI SINISTRA – la mia adesione ed il mio appello

Il percorso verso un nuovo soggetto della Sinistra in questo Paese si è avviato da alcuni mesi a questa parte: chi tra i nostri discendenti tra qualche anno proverà a scrivere la Storia dei nostri giorni potrebbe rendersi conto che a produrre la spinta verso la creazione di un ampio raggruppamento di Sinistra ha contribuito ampiamente proprio colui che si voleva accreditare come “rottamatore” sia dei vecchi politici sia dei loro ideali. Chi, come il sottoscritto (e non sono il solo), ha vissuto la stagione della fondazione del PD ne aveva tempestivamente denunciato i limiti, insiti certamente nella fusione condizionata di varie formazioni precedenti, ma non rinunciava ad un ruolo di spirito critico verso i metodi e le scelte che continuavano ad essere molto diverse e lontane da una pratica democratica. Ne fanno testo documenti su documenti ed iniziative di carattere politico sui territori che denunciavano queste pratiche accentrate nei luoghi di potere spesso non corrispondenti nemmeno alle sedi politiche ed istituzionali. Fino a quando poi si è deciso di allontanarsi definitivamente da quel Partito. Il sottoscritto lo ha fatto da quattro anni, altri lo hanno fatto nel corso del tempo – prima o dopo di me, altri ancora possono vantarsi di aver compreso assai prima dove sarebbe andato il Partito Democratico.

Beninteso, questo è soltanto un preambolo. Ha la funzione di sottolineare sinteticamente il pregresso e guardare avanti, incoraggiando i timorosi, in particolare coloro che – e sono ancora tanti – non si fidano ancora ad avvicinarsi a quello che potrebbe essere (utilizzo il condizionale anch’io ma non sono timoroso, perchè questa è l’ora del coraggio e delle scelte) – dopo anni di grandi divsioni – un nuovo grande Partito della Sinistra italiana, una forza capace di aggregare le varie anime dell’attuale sinistra e le tantissime persone che in questi anni avevano perduto la speranza e non si sentivano più rappresentate. Occorre dunque restituire fiducia, attraverso un’operazione di generosità, alle masse che in questi ultimi decenni hanno visto diminuire progressivamente la loro dignità di lavoratori, che sono state spinte ai margini della società, vedendo sempre di più diminuire il loro potere democratico, costrette a soggiacere a regole del mercato che le porta ad essere sempre più simili a schiavi, accettando ricatti ed essendo costrette a rinunce per se stessi e per le loro famiglie.
Di fronte a tutto questo continuano a dirci che non vi sia differenza tra Destra e Sinistra, e se ci si oppone all’ avanzare delle Destre ci rinfacciano le nefandezze del Comunismo; e poi ci raccontano che tuto va bene, che l’economia va a gonfie vele mentre nella realtà c’è chi si arricchisce sempre di più e chi si impoverisce in modo altrettanto rapido. Ma non è la stessa cosa! Noi vogliamo un mondo nel quale le differenze economiche diminuiscano; vogliamo che sia garantito a tutti attraverso un lavoro dignitoso un corrispettivo economico che permetta loro di poter vivere e progredire, procurando benessere e sviluppo della conoscenza in modo diffuso. Noi vogliamo che vengano applicati gli articoli fondamentali della nostra Costituzione, in modo particolare il primo ed il quarto, laddove si parla di “lavoro”. In modo particolare ma non solo.

Per questi motivi, sarò al fianco delle forze politiche che stanno per ora stringendo un patto di alleanza (MdP Art.1 – Sinistra Italiana – Possibile) augurandomi che a queste si possano sin dai prossimi giorni aggiungere altre forze organizzate della Sinistra come CP, Rifondazione e lo stesso parterre del Brancaccio, oltre a quelle persone che da singoli, come peraltro io stesso sono, vorranno parteciparvi strada facendo.
Per quel che riguarda poi la realtà territoriale di Prato sono estremamente convinto che occorrerà da subito mettersi al lavoro per la costituzione di una struttura comune aperta a 360° ai contributi esterni, che anzi vanno ricercati e stimolati, facendo partire dei “Gruppi di lavoro” su tematiche ben definite, quakli – ad esempio – Il lavoro, la Sanità, l’Ambiente, l’Urbanistica, l’Immigrazione, la Cultura, il Lavoro, la Sicurezza.

GIUSEPPE MADDALUNO (joshua madalon)

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