LETTERA APERTA ad un compagno

Ritratto dell'artista da giovane 2

2487,0,1,0,360,256,443,5,2,169,49,0,0,100,6,1993,1987,2212,385585
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LETTERA APERTA ad un compagno

Caro Daniele P. la stima che ho per te mi consente di riconoscere la profonda buona fede nelle tue affermazioni sintetiche espresse con i post di Facebook.
Ciononostante mi sento di doverti ricordare che l’attuale quadro politico, benché scalcagnato in direzione della formazione di un Governo comunque sia (in fondo è il minimo sindacale delle tue richieste), è il frutto non certamente di un destino misterioso ma di una lunga serie di errori profondi e di scelte molto lontane dai cuori della Sinistra portate avanti nel corso degli ultimi anni già ben prima dell’avvento di Renzi, il quale a tutta evidenza sta completando la liquidazione della Sinistra (quella residuale compresa nel PD).
Molti di noi avevamo riconosciuto i limiti di una Sinistra che man mano diventava sempre più “borghese” acquisendo posizioni di privilegio non sempre meritate – in quanto quasi mai conquistate in un agone legale – e di quell’altra Sinistra che a sua volta si ergeva a testimone ideologico rinchiudendosi in angusti ed esclusivi recinti. La prima, collegandosi prioritariamente ai salotti “buoni” del Potere economico, cresceva carpendo consensi mediatici organizzati da esperti “guru” della comunicazione (non sto parlando dei 5S ma del Partito Democratico, i cui consensi negli ultimi test elettorali provengono “in maggioranza” dai quartieri “medio-alti” delle città); la seconda Sinistra continuava a vivere la sua residualità marginale orgogliosamente.
Tutti abbiamo la responsabilità di quel che sta avvenendo e serve a ben poco dire oggi che lo avevamo denunciato più volte, anche all’interno del PD, ed ancor prima.
Non siamo stati capaci di incidere ed abbiamo contratto con ciò un debito immenso verso tutti coloro che di volta in volta hanno avuto fiducia in noi (parlo dei cittadini che con la nostra passione abbiamo illuso).
Non siamo stati in grado di declinare dal nostro punto di vista alcune delle “fortunate” affermazioni sintetiche dei nostri avversari. Eppure avevamo segnalato l’esigenza di applicare metodi democratici prima di andare alle scelte: diversamente prima sono state fatte le scelte e poi, in modo sporadico, sono state consultate le persone. Avevamo rimarcato la necessità di ridurre al massimo il tempo che ciascuno di noi nella vita avrebbe dovuto dedicare alla Politica amministrativa diretta, pur con deroghe intelligenti. Non basta, oggi, sentire che anche il M5S “forse” rinuncerà a quella clausola dei due mandati! Se lo facesse basterebbe che le deroghe fossero motivate per smontare qualsiasi polemica. Avevamo pensato ad un Partito-palestra (ricordi Fabrizio Barca? Io ricordo anche il tuo intervento in quell’incontro che noi a San Paolo in mezzo a tantissime difficoltà organizzammo), un Partito aperto, coinvolgente, che fa crescere la partecipazione non la mortifica!
Oggi non bastano più le sedute penitenziali terapeutiche senza che vi sia un profondo cambiamento: troppe concrezioni calcificate non consentono che le acque limpide scorrano. Non è fuori luogo l’ipotesi di una ri-fondazione con la “r” minuscola non solo per distinguersi dall’altra già esistente (benchè con l’accezione di “comunista” che ancora fa rabbrividire qualcuno) ma soprattutto per riprendere un cammino alla ricerca della Sinistra con “umiltà”. Non mi aspetto che tali scelte abbiano un folto consenso e l’importante che non vi siano i soliti opportunisti, ma vi aderiscano persone che abbiano “davvero” a cuore la realizzazione dei valori della Sinistra. E penso che “tu”, Daniele P., potresti essere della partita.

Joshua Madalon

Foto di scuola particolare 001