da giovane: “Iscritto alla Democrazia Cristiana?” – parte prima

cattedrale-di-pozzuoli-tempio-di-augusto-napoli-esterno-internettuale
da giovane: “Iscritto alla Democrazia Cristiana?” – parte prima

“Iscritto alla Democrazia Cristiana?” con mia sorpresa quando qualcuno me lo disse, ma non ricordo chi!
Sospettai di un gruppo di amici che avevano interpretato in modo abbastanza personale la mia bonomia e che, nell’aggregare tessere su tessere, di quelle mai consegnate, avevano aggiunto il mio nome a quello di qualche morto; era una macabra abitudine per accaparrarsi crediti facili nei Congressi a partire da quelli locali.

Negli anni precedenti – primi anni Sessanta – avevo un incarico importante ottenuto sul campo dell’Azione Cattolica. Ero iscritto nella sede della Parrocchia Santissima Annunziata (‘ncopp’’Annunziata) perchè, abitando in via Campana, era il luogo di aggregazione più importante e più vicino e i miei genitori, cattolici credenti ma praticanti alla bisogna, avevano indirizzato le mie energie in quel luogo, dove avevo conosciuto sia un maestro di Canto che apprezzava il mio impegno (”Ha un’ottima propensione e una voce interessante!” aveva detto a mia madre un giorno che lo incrociammo sui gradoni che scendendo verso il porto conducono a via Ragnisco) che un giovane aiutante del Parroco don Giovanni Moio, Mario Izzo, che negli anni Settanta poi decise di ritirarsi a vita da asceta sulle pendici del Monte Gauro con un nobile scopo, quello di ricostruire la Chiesa diroccata di San Michele Arcangelo proprio sulla vetta di quell’altura vulcanica dalla quale si gode la vista di un panorama mozzafiato.
Tra le altre attività mi attraeva quella filodrammatica strutturata alla stregua della Commedia dell’Arte somigliante alle contese attuali, i Match che appassionano i giovani talenti del nostro tempo. Il promotore era Nunzio Matarazzo, operaio specializzato dell’Olivetti, che dedicava con estrema serietà tutto il suo tempo libero a noi ragazzi vogliosi di apparire con le nostre potenzialoità canore e teatrali.
Nunzio mi è stato maestro ed ha segnato la mia esistenza sotto molti punti di vista. Infatti, oltre al Teatro, vide in me un collaboratore speciale quando mi chiese di essere Segretario del Centro Sportivo Italiano di Pozzuoli, la cui sede in quegli anni era sul Rione Terra, all’interno del Palazzo Diocesano accanto all’abitazione del Vescovo e dell’Archivio ricchissimo di stimoli per uno come me la cui aspirazione già da allora era diretta verso gli studi letterari. Nunzio era allora (ed è rimasto poi per lungo tempo ancora) Presidente di quell’organizzazione. Lì nelle stanze quasi sempre buie colme di libri polverosi e attaccati da muffe e pesciolini d’argento, con una Remington Sperry Rand imponente, scrivevo lettere memorabili congiungendo stile all’inventiva incuriosendo soprattutto i latori delle missive molto spesso nella sede centrale di Roma (“ma chi è che scrive quelle lettere?” avevano chiesto a Nunzio in molte occasioni). Non ero certo un burocrate e non lo sono mai stato, nel bene e nel male, arrivando a declinare l’invito di una mia Dirigente scolastica che negli anni Novanta sollecitava ad avviarmi alla sua stessa carriera, contando a tutta evidenza nelle mie competenze organizzative. Proprio queste ultime avevo cominciato ad affinare in quella sede vescovile, andando a contattare di persona tutte le strutture associative del Centro Sportivo Italiano nell’ambito della Diocesi.
“Democristiano? però no!” quando, qualche anno dopo avere anche smesso il mio incarico al CSI per gli impegni più gravosi nello studio e nell’attività sportiva alla quale mi ero dedicato con il Gruppo del Liceo, scoprii di esserlo diventato a mia insaputa ne parlai con alcuni amici che ritenevo potessero essere responsabili anche di quell’inserimento e chiesi di essere cancellato. Non ne seppi più niente ma quel che avvenne dopo non era di certo meglio.

….fine prima parte…..

Joshua Madalon

Gauro_P1030110-13a