14 settembre – CINEMA Storia minima 1943 – 44 – parte 24

CINEMA Storia minima 1943 – 44 – parte 24

Il 1943, oltre che donare allo spettatore mondiale tutte queste belle opere, di cui abbiamo trattato nella parte precedente, e segnare una svolta decisiva nelle vicende della Seconda Guerra Mondiale per la vittoria delle democrazie contro la barbarie nazifascista, confermò il valore del grande Alfred Hitchcock con “L’ombra del dubbio”. Il film si avvalse del lavoro di sceneggiatura di un grande autore statunitense, quale fu Thornton Wilder. E di certo la coppia Hitchcock-Wilder portò ad una commistione di tematiche e generi letterari, collegati alla materia del “doppio” con riferimenti ad opere classiche quali “Il dottor Jekyll e mister Hyde” e “Il ritratto di Dorian Gray”. Temi, questi, che saranno particolarmente cari al regista in altre straordinarie opere cinematografiche successive, come “Delitto per delitto” e i grandi capolavori quali “La donna che visse due volte” e “Psyco” .

L’anno successivo Hitchcock gira “Prigionieri dell’oceano”, un film realizzato tutto all’interno degli Studi della 20th Century Fox sopra con gli attori costretti a navigare alla deriva sopra un canotto sballottato dalle onde ricreate in maniera mirabilmente artistica da esperti effettisti, quali il statunitense di origine ceca, Fred Sersen e gli scenografi, il britannico James Basevi e lo statunitense Maurice Ransford. La vicenda narrata si inserisce nel filone antinazista che aveva già praticato con “Il prigioniero di Amsterdam” del 1940 e “Sabotatori” del 1942. Il racconto prende il via dopo che un transatlantico americano colpito da un U-Boot tedesco sta colando a picco e sul mare galleggia insieme a tanti altri oggetti e corpi umani una zattera di salvataggio. Man mano si compone il curioso “set” e si dipanano i caratteri dei diversi personaggi per circa un’ora e mezza fino alla conclusione positiva. Molto curiosa è la soluzione con cui Hitchcock assolve alla abitudine di essere “presente” anche se per poco più di un frame nel film: non potendo passare di là (sull’Oceano!) per caso, decide di farsi raffigurare su una rivista che uno dei naufraghi sta sfogliando: trattandosi di una inserzione pubblicitaria per un prodotto dimagrante, egli mostra il suo particolare e fine “humour” che possiamo ben definire “British” vedi foto in alto e, qui, di seguito in un dettaglio).

Sempre per il 1944, bisogna segnalare uno dei film del genere “noir” più rappresentativi della Storia del Cinema. Si tratta de “La fiamma del peccato” di Billy Wilder. La sceneggiatura è scritta dall’autore insieme ad uno dei più grandi autori letterari di quel genere, Raymond Chandler, autore raffinato de “Il grande sonno” dal quale sono stati poi tratti successivamente due film di notevole rilevanza artistica. La narrazione presenta il classico rapporto di soggiacenza tra un protagonista maschio (in questo caso un agente assicurativo) ed una dark lady magistralmente interpretata da Barbara Stanwick. Il ruolo dell’agente fu ricoperto da Fred MacMurray. Il film ebbe un grandissimo successo di pubblico; quello della critica tardò (il film pur essendo candidato a ben sette statuette non ottenne alcun Premio Oscar) ma poi ricompensò il film riconoscendone l’altissima qualità ( nel 2007 è stato inserito al 29° posto su 100 dei migliori film statunitensi di sempre).

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