2 settembre – LE STORIE – altre (il Circolo San Paolo di via Cilea) 2009 seguenti – dopo una breve introduzione parte 4

Quanta acqua è passata sotto i ponti da quel 2010 – il documento che segue è una lettera aperta inviata da una delle principali attiviste del territorio di San Paolo agli iscritti del Partito Democratico (a partire dai suoi Dirigenti di allora, che sono ancora “miracolosamente” in prima linea). Da essa si evince una forte carica polemica, dovuta essenzialmente alla preoccupazione rispetto ad una “deriva” – forse, con gli occhi di oggi, inevitabile – verso la quale si stava dirigendo il Partito. Elisa ha poi, come tanti altri, scelto di fare Politica nella Sinistra fuori dal PD.

Elisa V. 07 giugno alle ore 18.40
Cari amici vicini e lontani
Vi chiedo due minuti per leggere questo appello, che riguarda la democrazia e la libertà di questo paese e di questa città, indipendentemente dal fatto che votiate PD o un altro partito.
Io credo nella democrazia, nell’uguaglianza, nella libertà. Vorrei un PD nuovo, dove le persone valgono più delle tessere, dove i valori e le esigenze della gente valgono più delle poltrone e dei meccanismi del potere.
Da tre anni faccio politica attivamente.
Per tre anni ho avuto pazienza, ho aspettato che i tempi cambiassero, che le varie elezioni che si sono susseguite a livello nazionale e locale lasciassero tempo e spazio a dibattiti ed attività diverse dal tesseramento, volantinaggio e porta-a-porta.
Ho sempre dato la mia disponibilità per questo tipo di manovalanza che è necessaria, ma che non può essere l’unico impegno di un circolo. Non è politicamente ed eticamente accettabile.
Ho fatto presente esigenze e proposte, condivise da altri giovani, in più sedi, a più persone, ripetutamente, ma non abbiamo mai ricevuto risposta e soprattutto non abbiamo mai visto la reale volontà di venir incontro alle nostre richieste nè di attuare un cambiamento.
Non ho mai visto sfruttare le persone per le competenze specifiche che avevano ed ho visto scorrettezze che non dovrebbero esistere.
Dopo tre anni di delusione mi sono trovata a parlare con persone che avevano la stessa mia delusione, ma che pure desiderano ancora di dare un contributo all’interno di questo partito. Ma anche con persone fin’ora lontane dalla politica, elettori non tesserati o semplici simpatizzanti che vogliono intraprendere un percorso nuovo.
E’ così che è nata l’idea di un nuovo circolo. Una nuova aggregazione di persone che vogliono dare un contributo attivo in questo partito dovrebbe essere sempre vista come una risorsa e mai come qualcosa da scongiurare e da guardare con sospetto. Non stiamo fondando un nuovo partito, nè vogliamo togliere niente a nessuno. Io personalmente non aspiro a cariche di nessun tipo e livello… Semplicemente c’è un gruppo di persone che rivendica una modalità nuova, moderna e dinamica di fare politica, e che chiede di poterlo fare in questa nuova sede per garantirsi un percorso autonomo ed un clima sereno fondato sul rispetto reciproco e sulla trasparenza.
Ognuno di noi deve trovare la modalità più consona al proprio carattere, più rispondente alla propria visione della partecipazione.
Ho il diritto di scegliere il contesto in cui desidero offrire il mio contributo, un contesto che mi metta in condizioni di esprimermi liberamente, che non reprima le mie esigenze e che non mi faccia sentire (in pratica e non solo in teoria) inferiore e meno importante degli altri solo perchè non ricopro nessuna carica politico/amministrativa.
Chiunque di voi riconosca il diritto delle persone di aggregarsi e di scegliere la forma in cui desiderano dare il proprio contributo all’interno di un partito (visto che nessuna norma lo vieta) può aderire a questo gruppo FB e sottoscrivere la nostra proposta.
Io non credo che il PD, in questo momento storico più che mai, possa permettersi il lusso di perdere adesioni e di rispondere negativamente ad una richiesta di questo tipo, già sottoscritta da cinquanta cittadini. Ci possiamo permettere, come partito, di fare discriminazioni e dire: “tu puoi dare un contributo solo alle mie condizioni ed alle mie regole, nel luogo che decido io per te”?
Per molti motivi e molte vicende locali e nazionali sto perdendo fiducia in questo partito. Questa è un occasione per dimostrare, a chi come me ha una fede che vacilla, che questo Partito è Democratico non solo nel nome, ma anche nei fatti. Attendo una dimostrazione e se non verrà neppure questa potrei anche decidere di non rinnovare la tessera. Perchè dovrei vergognarmi nel dirlo e nel rivendicare il mio diritto di esercitare lo spirito critico? Vediamo se a qualcuno interessa o meno perdere il mio voto…
(P.S: Sono laureata in Filosofia Politica e sarei certo in grado di elaborare un documento più strutturato e razionale, ma credo che la crisi della politica sia dovuta anche al fatto che ci si rifiuta di ascoltare gli sfoghi emozionali delle persone, quelli che, come questo, vengono dalla pancia…)