UN PROGETTO PER IL CINEMA 6 (per la parte 5 vedi 2 agosto)

app_1920_1280_cinema-frontenay-rohan

UN PROGETTO PER IL CINEMA 6 (per la parte 5 vedi 2 agosto)

Uno straniero

E’ evidente che questo “scenario” lo si può guardare così bene solo dall’esterno: uno “straniero” lo può fare! E, quantunque io mi ostini a considerarmi dei vostri, non mi è parso affatto che ufficialmente, che chiaramente vi sia da parte vostra – si dice, per aride ragioni burocratiche e gerarchiche – un pur semplice riconoscimento in tal senso. Durante quest’anno di permanenza a Prato ho sempre offerto impegno e disponibilità, trovando scarsissima disponibilità e pochissime soddisfazioni e, quando qualcuno argomenta sui risultati che non sono venuti, il mio pensiero corre a qualche chilometro di distanza (vedi Firenze, vedi Empoli –soprattutto-), dove lo “straniero”, pur rimanendo tale, in una realtà tutto sommato non diversa da quella di Prato, con una struttura cinematografica, l’UNICOOP, già attiva da anni, con un gruppo dirigente preparato e consolidato (BALDESCHI, BERTI, PAGLIAI, ecc…), ha contribuito in prima persona a realizzare due rassegne, il cui significato e la cui garanzia e serietà professionale non sono certo riconosciute soltanto dal sottoscritto, presuntuoso impenitente. E’ giustificabile, almeno lo penso, che il mio atteggiamento negli ultimi tempi sia diventato nervoso e guardingo e mi convinco sempre di più che non valga la pena lavorare – anche per una causa così onesta e disinteressata, per qualcosa che si è visto nascere e che si vorrebbe veder crescere – senza ottenere delle garanzie, delle rassicurazioni, dei riconoscimenti morali. E di fronte a questa disillusione, che anche io spero possa svanire al più presto, il mio pensiero si svolge su toni di elevato pessimismo.
Ritorniamo alle “assenze”
“Arrogante e superficiale, spregiudicato e impavido, anche se consapevole dei propri limiti ma pronto a vendere anche del fumo”: la differenza fra me e molti altri potrebbe essere questa: io non faccio velo nè dei miei pregi nè dei miei difetti, non mi piace la falsa modestia; altri nascondono anche i loro pregi, alcuni per giunta rimuovono i loro difetti per una sorta di autodifesa, altri li celano a bella posta, in mala fede, ma in fondo per il potere ucciderebbero anche la loro madre, per parafrasare un illustre toscano. Ed è proprio nel Machiavelli che, per altri versi, bisogna ricercare un’indicazione organizzativa – un misto di spregiudicatezza, prudenza ed intelligenza – per la nostra attività cinematografica.
Stavo accennando poco fa alle “assenze” ed ho messo in evidenza quelle politicamente più grandi ed importanti – ci riguardano molto da vicino – ma forse anche sono limpide e più – come dicevo prima – rimosse dalla nostra coscienza. Esistono però altre “assenze” a Prato che direttamente ed indirettamente sono legate ad un nucleo così importante come la nostra Associazione. E qui, analizzando la realtà in maniera personale approfondirò indirettamente anche la tematica del presunto provincialismo pratese.
Avevamo parlato di cinque “assenze”:
1) A Prato risulta “assente” un centro promotore e coordinatore di attività culturali cinematografiche, manca fino ad ora nella volontà politica dei vari gruppi operanti sul territorio una scelta di questo tipo, anche se, per vie settoriali, c’è un gruppo che si interessa dei rapporti tra Cinema e Musica ed un altro che interviene periodicamente sul tema “Cinema e Fumetti”………..

…6….

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *