“Turarsi il naso…e anche la bocca” e “Votare il minor male” sono inviti inaccettabili e autodenunciano la deriva civile delle forze politiche che li diffondono

Turarsi il naso
“Turarsi il naso…e anche la bocca” e “Votare il minor male” sono inviti inaccettabili e autodenunciano la deriva civile delle forze politiche che li diffondono

Non si rendono nemmeno più conto di quel che scrivono e dicono alcune persone, tra le quali anche emeriti e quotati politici amministratori ex e attuali, quando per convincere i cittadini riottosi e critici si dedicano al proselitismo “pro domo loro” (non è corretto questo “latinorum” ma serve a rendere il senso di quanto mi appresto a dire) invitandoli a “turarsi il naso” e “votare il male minore”. E’ un modo davvero ameno di condurre la campagna elettorale che denuncia come costoro, appartenenti imperterriti a quello che ancora oggi si chiama Partito Democratico, che avrebbe fatto meglio a sciogliersi qualche mese fa (da me era partito in tal senso un invito accorato e sincero, ma era stato colto come una eresia, e me ne sono fatta una ragione!), costoro – per l’appunto dicevo in questo lungo “periodo” – siano in ogni caso “alla frutta”(a fine pasto?= sarebbe stato – e sarebbe – un buon segno lo si fosse fatto e speriamo che lo si faccia al più presto). Si dirà “chi di speranza vive disperato muore”: lo si dirà anche per esorcizzare la paura di una débâcle facendo i classici scongiuri verso questa evenienza. Sono un “cristiano” laico non credente e non praticante e mi limito a sottolineare che il “male” non ha graduazioni: forse per un cattolico vi è una classifica di “peccati” ad uso del confessore. Ma il “male” è – sia esso “maggiore” che “minore” – tale da rappresentare un “pericolo”, comunque.
Tra l’altro parlando di “male minore” autodefinendosene partecipi e complici (il “male minore” sarebbe il PD) si finisce per denunciare la profonda limitatezza della Politica e l’esigenza di rimettere il tutto in gioco; nel mentre però ci si avvale di quell’appartenenza per l’ottenimento di vantaggi poco più che personali: non si nega certo il riconoscimento di un particolare impegno per la collettività, ma al di sopra di tutto c’è il proprio “ego” e l’ambizione di sentirsi importanti, ai vertici (il Gotha) di forze politiche e il conseguimento di benefit economici non comuni.
Tra l’altro quell’invito potrebbe sortire una riflessione sfavorevole a chi lo propone: l’elemento comune tra “male maggiore” (se ce ne è uno “minore” è chiara l’esistenza del “maggiore”) e “male minore”, è il termine “male”. Dunque, perchè non votare il Male? E, di converso, dove sarebbe invece il “bene”, che naturalmente dovrebbe contrapporsi al “male”? sono domande logiche, la cui risposta sfugge ai proponenti, anche perché non si capirebbe perché mai continuino a sostenere una parte del “male” benchè “minore”.
L’altra forma di invito, quella di “turarsi il naso” finisce per essere ancor più un lampante riconoscimento del fetore che emana da quella congerie. E’ in definitiva un invito a starsene lontani e quindi ad abbandonare la pratica politica naturale della partecipazione, non solo al voto: molto curiosa è poi l’ipocrita denuncia della disaffezione generale, che a volte la Politica assume come contrappeso, nel mentre da Destra e da Sinistra (più il Centro che contribuisce all’infezione generale) si approfitta della bassa affluenza per continuare a riprodurre germi nocivi per la Democrazia.
Come altri (non tanti) non mi turo il naso e non mi accodo a sostenere alcun “male”: sono profondamente disgustato dal “parterre” composto da inutili profeti.

Giuseppe Maddaluno

941021_10206406065482894_4314005840284851798_n