UCCA 1985 parte 8 e ultima (vedi 31 luglio per parte 7)

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UCCA 1985 parte 8 e ultima

Occorre inoltre un intervento da parte nostra relativamente alla legislazione esistente che è carente al massimo e che occorrerebbe aggiornare con le opportune garanzie e, d’altra parte, sarebbe importante anche decidere quali caratteristiche debba avere una sala video, onde evitare di trovarci di fronte a dei semplici “doppioni” di sale cinematografiche che tuttavia non garantiscono nè la qualità, nè l’originalità nè la novità nè tantomeno la serietà dell’iniziativa. Dal confronto che con il 7 maggio avvieremo al nostro interno vogliamo conoscere lo “stato delle cose” nei Comitati territoriali toscani quanto ai “video” ed organizzare il nostro successivo, ed immediato, intervento nel settore che, fra le altre cose, prevede l’organizzazione di un Convegno, forse nazionale, che dibatta queste tematiche. Si prevede successivamente anche un confronto diretto con l’Ufficio Cinema della Regione e con gli operatori della Mediateca Regionale per comprendere quali siano gli orientamenti di questi ultimi e per far pesare il nostro ruolo di maggiore Associazione presente sul territorio.
d) Per “strutture intendo sia i locali esistenti sul territorio che facciano anche attività o che abbiano in sè valenze e potenzialità per essere utilizzati al nostro scopo o che siano “miracolosamente” in fase di nuova apertura, sia quelle società che sono già attive o che stiano per costituirsi sia quelle altre Associazioni attive e sostanzialmente legate all’ARCI da vincoli politici, culturali ed economici (Consorzio Toscano Cinematografico e Centro per la Documentazione e Ricerca Cinematografica – CEDRIC). A queste ultime, con le quali abbiamo condiviso e continuiamo a condividere esperienze culturali e politiche, io chiedo una collaborazione attiva che garantisca la realizzazione di questo “progetto”, formulando in conclusione la richiesta di risolvere al più presto quelle incomprensioni che hanno caratterizzato il primo periodo del mio impegno quale responsabile dell’UCCA in Toscana. Proprio per questo mi piacerebbe andasse convocato un incontro specifico a breve scadenza che sia fatto precedere da una larga rapida consultazione e che veda la partecipazione più elevata di coloro che hanno giudizi da esprimere e suggerimenti da offrire.
Nel complesso per quel che riguarda le strutture, occorrerà rafforzare la nostra presenza sul territorio, sia andando a sostenere quelle realtà che apparissero in grado di reggersi con un piccolo nostro intervento di supporto, sia provvedendo a creare le condizioni per un rilancio (non asrà di certo possibie dappertutto) o per una ristrutturazione, sia ancora intervenendo in strutture esistenti ma non di nostra competenza (privati o enti locali) con proposte di programmazione e gestione culturale degli spazi.
Conclusioni

Il nostro impegno, per il resto, è quello di far crescere l’attenzione di territoriali e delle istituzioni intorno al nostro settore, sollecitando interventi sia sul piano politico che su quello finanziario, allo scopo di valorizzare l’esistente ed organizzare nuovi stimoli e creare nuove occasioni in quelle realtà dove non esistono o dove sono scomparse pur permanendo l’interesse del pubblico locale; incentiveremo per questo nei prossimi mesi il nostro lavoro di rapporti con le suddette realtà, anche per arrivare al Congresso di fine anno avendo elaborato una linea – che possegga dei contenuti concreti – tale da permettere una maggiore incidenza nella nostra realtà. Questo documento – lo si ripete – è da considerare perciò solo come un primo contributo al dibattito congressuale e va integrato con le esperienze, la professionalità e la competenza di quei compagni che in Toscana hanno già da tempo impegnato parte della loro esistenza e le loro forze in questo settore.
Prato – Firenze, Martedì 23 aprile 1985 Il responsabile UCCA Regionale
Giuseppe Maddaluno