XII – UN MIO AMPIO INTERVENTO (per la parte XI vedi 3 agosto)

XII – UN MIO AMPIO INTERVENTO (per la parte XI vedi 3 agosto)

La polemica si è poi incentrata sullo Statuto. Lo si vuole modificare per ridurre l’autonomia del CdA, forse lo si vuole modificare anche per adeguarlo maggiormente alle nuove leggi (vedi “designazione del Presidente”), forse lo si vuole modificare per garantire un peso maggiore del principale Socio fondatore, qualche altro vorrebbe intervenire sulle indennità, considerate troppo elevate. Trovo legittime tutte le necessità, a patto che non si finisca per stravolgere le ragioni fondamentali dell’Istituzione. Considero meno importanti – per me – la prima e l’ultima, in quanto ritengo che chi si occupa in maniera seria e professionale di un Ente così rilevante non possa farlo bene ed in modo sereno se non è incentivato anche con una dignitosa indennità. Allo stesso tempo credo che, senza stare a ripetermi troppo, non sia poi così straordinaria l’autonomia del Consiglio di Amministrazione se ci si capisce, se ci si confronta, se si riesce a ragionare tra uomini ragionevoli e assennati, tra persone competenti che abbiano quale scopo principale uno spirito di servizio costruttivo. Ho sentito, in questi giorni che anche tra i compagni ce ne è qualcuno che alimenta la polemica su questo Consiglio di Amministrazione. Anche io ho perso la pazienza, una volta, ma invito tutti a leggere bene quell’intervento nella stesura originale non quella riportata dalla stampa: avevo lanciato messaggi (forse non in maniera abbastanza chiara) affinchè questo CdA comprendesse che vi era la necessità che da parte dei membri si facesse un passo verso il nuovo Consiglio Comunale, che si aprissero in questo modo alla città. Lo dico ancora una volta, anche al Sindaco, anche all’Assessore: la nuova legge elettorale dà poteri straordinari al Sindaco e alla Giunta, ma sul fronte ci siamo anche noi piccoli consiglieri che dobbiamo alzare la manina per approvare o disapprovare per cui le strategie non si possono discutere soltanto tra un CdA e il Sindaco e l’Assessore, altrimenti non ci si può sorprendere se c’è qualche dissenso. Anche io ho ritenuto opportuno dire la mia su un Consiglio di Amministrazione troppo appiattito sulla punta di iceberg del Potere, ma ho anche capito che è necessario consentire in una fase come questa l’importanza della tranquillità operativa a chi sta lavorando, senza risparmiare nè critiche nè elogi quando avremo i risultati di questo impegno.
Grandi responsabilità tra le altre cose potrebbero essere addebitate a chi non riuscisse a far crescere il progetto produttivo, moltiplicando (è possibile farlo, non è un’utopia) i fondi e riducendo progressivamente l’intervento del Comune e degli altri Soci. Ai compagni che alimentano la polemica dico che hanno la memoria corta. Fondazione e Statuto, la produzione, il Consiglio di Amministrazione sono state approvate dalla passata legislatura poco più di un anno fa; occorrerebbe ricordarsi che alcuni dei nostri attuali compagni e qualche collega dell’opposizione erano presenti ad approvare il tutto, e, quindi, (a parte il fatto che in Politica può sempre accadere di tutto: mai dire mai) mi sembra abbastanza curioso che ci si stia ripensando.

…fine parte 12…