5. CINEMA Storia minima – Primi anni Trenta – continua (per la precedente vedi 5 agosto)

5. CINEMA Storia minima
Primi anni Trenta – continua

E’, questo, un momento davvero entusiasmante per gli artisti e per tutti coloro che amano il Cinema. L’avvento del sonoro impresse una svolta poderosa al concetto di spettacolo totale. In Italia, dopo la famosa ma non esaltante prima prova sonora nello stesso anno, 1930, Alessandro Blasetti gira “Nerone”, riuscendo anche a mettere in evidenza il talento artistico di Ettore Petrolini. Altri artisti si sbizzarrirono e produssero veri e propri capolavori.

Uno di questi in Francia, sempre nel 1930, fu “Sous les toits de Paris” nel quale Renè Clair mette insieme una storia brillante piena di colpi di scena e con varie parti “cantate”. Il regista francese ci prova così gusto che l’anno successivo, il 1931, ripropone lo schema vincente per ben due volte prima con “Le million” un sorta di tourbillon alla ricerca di un biglietto della lotteria che ha vinto il “milione” del titolo; e poi con “A nous la liberté” un nuovo capolavoro “ibrido” (con le sue parti cantate), socialisteggiante e libertario, che fu anche oggetto attrattivo per Charlie Chaplin. Il film è infatti anticipatore del pieno di speranze e deludente Fronte popolare francese (1936-39) e fu probabile fonte di ispirazione del grande Charlot in “Tempi moderni” del 1936.

Anche Jean Renoir si addentra con il 1931 nell’uso del sonoro e, dopo il ricorso alla pochade di Feydeau, “On purge bebè”, realizza un film drammatico, cupo e tragico, come “La chienne”, ambientato nella Montmartre degli artisti che il regista, figlio del grande Auguste, ben conosceva.
Quanto a Chaplin, nel 1931 realizza “Luci della città” rifiutando l’uso del sonoro limitatamente al parlato.

Seguendo la strada delle grandi linee tematiche del 1931 abbiamo da segnalare due film, nei quali con personaggi diversi si seguono le “strade del Male diabolico”: ci si riferisce a “Dracula” di Tod Browning nell’interpretazione eccezionale di Bela Lugosi ed a “Frankenstein” di James Whale con l’altrettanto straordinario interprete, Boris Karloff. Il 1931 è anche l’anno del film di Roberto Mamoulian, che apre un nuovo percorso praticato nel prosieguo storico del Cinema, “Dr. Jekyll and Mr. Hyde”, un altro classico del terrore e del brivido. E non va dimenticato il recupero di un percorso già avviato da un decennio: quello del vampiro, solo in parte rappresentabile nel Dracula di Browning. Avremo infatti nel 1932 il “Vampyr” di Carl Theodore Dreyer, che si ispirò alle atmosfere del cinema espressionista, creando tuttavia un capolavoro autonomo da quello.

Il 1931 è anche l’anno d’uscita di un nuovo capolavoro della cinematografia tedesca per opera di Fritz Lang, “M – Il Mostro di Dusseldorf”, che viene a diritto considerato il prototipo del “noir”, anticipatore di tutta una serie di film che il regista tedesco realizzerà negli Stati Uniti. Ad interpretare il protagonista del film, Hans Beckert il Mostro, fu Peter Lorre che – come Lang – emigrerà dapprima in altri paesi europei e poi negli Stati Uniti dove si caratterizzò proprio per l’interpretazioni di personaggi squallidi ed abietti, proprio in linea con il film con cui in modo particolare salì agli onori del palcoscenico.