Non ci sono difensori della Democrazia di serie A o di serie C (con un breve preambolo)

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Nelle ultime ore alcune persone, compagni di Sinistra, hanno pensato di poter assegnare “patenti” di autenticità democratica al sottoscritto. Rivendico la mia “libertà”: come sempre, ho svolto un ruolo di profonda autonomia. Devo aggiungere che non riconosco in alcuni di essi (quelli più radicali) il diritto di ergersi a giudici del “mio” pensiero. Ciò nonostante li rispetto per le loro libere scelte.

Giuseppe Maddaluno (Joshua Madalon)

Non ci sono difensori della Democrazia di serie A o di serie C

Sembra che le sorti della Democrazia siano collegate al numero dei rappresentanti nel Parlamento: perlomeno questo è quanto si va costantemente affermando tra i sostenitori del “NO” al quesito referendario al quale dovremo rispondere, come “cittadine e cittadini” di questo nostro Paese il 20 ed il 21 settembre p. v..
I sostenitori del “SI” dunque dovrebbero essere dei reazionari oligarchici o sprovveduti in balìa di un disegno oscuro.
Chi ha a cuore la Democrazia dovrebbe in primo luogo ragionare intorno alle insidie antidemocratiche e mettersi alla prova in modo diretto, a partire da una forma di autocritica che si incentri sul livello di Democrazia applicato ai propri “ristretti” ambiti e realtà sociali e politiche circostanti.
La realtà della nostra società non verrà modificata dalla vittoria del Si nè tantomeno la Democrazia, fosse essa in pericolo, potrebbe essere salvata dalla vittoria del NO. Sono molti – e ben – altri i motivi che fanno temere una deriva antidemocratica in Italia: tra questi c’è la netta prevalenza, rispetto alla Politica, il cui “Primato” traballa da tempo, degli interessi finanziari di grandi gruppi di potere che sono ormai i veri “regolatori” della vita sociale, culturale (sigh!), economica e…politica nel nostro Paese.
Non si può non rilevare che – in questa occasione (ancora una volta) – finiscano per emergere gli aspetti più deleteri delle costruzioni ideologiche veterocomuniste (non considero questa accezione negativa laddove chi se ne avvalga sappia declinare in chiave contemporanea i valori fondanti di quelle sacrosante impalcature). Si richiamano in vita in modo acritico ed astorico i vecchi fantasmi della P2, i cui progetti vengono utilizzati a scopo mistificatorio. Ho ripetuto in questi giorni, senza alcuna accentuazione, quali siano le “ragioni” per il “SI”, altrettanto convinto che non basterebbe una vittoria del “NO” per fermare un qualsiasi tentativo di attacco alla Democrazia.
Rilevo che alcune banalità, come quella del limitato “risparmio” derivante dalla riduzione del numero dei parlamentari, finiscono per essere ridicole. Si casca nella provocazione dei principali sostenitori del quesito, che hanno cavalcato populisticamente tale scelta. E così si risponde che il “risparmio” sarebbe irrisorio. Direi di più, se ci si ragiona: non ci sarebbe alcun risparmio. Ben presto le “caste” politiche troverebbero il modo per rimettere in gioco tali meccanismi e ciò che si guadagna con i “risparmi” finirebbe per essere dilapidato. Ovviamente, il giochino propagandistico degli oppositori (trovo altrettanto amena la contraddizione che emerge con un numero spropositato di oppositori che poco tempo prima erano anche tra i maggiori proponenti legislativi di tale “obbrobriosa” scelta) sarebbe quello di rilevare l’esiguità di tale risparmio. E’ un’altra forma di mistificazione non dissimile dalle numerose “fake-news” di cui si accusa l’Opposizione in lungo ed in largo.
Occorre dunque essere vigili, ma altrettanto fiduciosi nelle capacità istituzionali e popolari: bisogna aprirsi alle interlocuzioni non rinchiudersi inb ristretti ambiti, dei recinti ben delimitati dove sentire appagata la propria convinzione