ripresa con commento: DENTRO IL LOCKDOWN I rischi per la tenuta democratica: non solo inutili allarmismi – novelli “Scrooge”

Un post di richiamo su un tema molto serio, che è ritornato a bussare alle nostre porte della mente

DENTRO IL LOCKDOWN    I rischi per la tenuta democratica: non solo inutili allarmismi 

Lo scrivevo lo scorso 24 novembre

E riportavo questo link https://www.corriere.it/cronache/20_marzo_09/coronavirus-scegliamo-chi-curare-chi-no-come-ogni-guerra-196f7d34-617d-11ea-8f33-90c941af0f23.shtml

A dire il vero, lo facevo con molto tatto e il riportare un riferimento giornalistico dal “Corriere della Sera” del 20 marzo non mi serviva tanto a pararmi le spalle da un attacco ma soprattutto a lenire il disagio che provo a leggere e sentire alcuni ragionamenti, che mi richiamano alla mente periodi torbidi e bui della nostra Storia, che non abbiamo vissuto direttamente ma che abbiamo imparato a conoscere dai racconti degli anziani sin da quando eravamo bambini.

La drammaticità del tempo che stiamo vivendo non ha nulla da spartire con la “guerra”. Anche se vi ho fatto riferimento in chiusura del post del 24 (“ Questa è una “situazione di guerra” ) le ragioni che hanno portato ad una recrudescenza degli eventi pandemici, sia nella prima che nella seconda ondata, sono da assegnare esclusivamente alla inadeguatezza del sistema politico e sanitario del nostro Paese (su cui in altrettanti post ben prima della pandemìa avevo lanciato allarmi)  inabile al dover fronteggiare tale emergenza.  Su questi temi ho scritto molte pagine. Una “guerra” dipende dalla volontà di un nemico straniero o interno ma ti consente (perlomeno fino a poco tempo fa era così; e noi non abbiamo avuto esempi recenti su cui confrontarci) di allontanarti dal teatro degli scontri o dei bombardamenti ed il nemico è abbastanza visibile e riconoscibile. In questo caso invece il “nemico” potrebbe essere nascosto in un corpo “amico” portatore involontario di morte per contagio.

E dunque tentiamo di evitare queste forme di irrazionalità improprie e fuorvianti. Senza, però, tacere su quelle “miserabili” teorie eugenetiche che vengono nasoste dietro una patina di commozione piena di falsità e ipocrisia.

Poche ore fa il Presidente di Confindustria Macerata, Domenico Guzzini, ha esposto il suo pensiero. Poi, a mo’ di coccodrillo, se ne è pentito. La “sua” organizzazione lo ha redarguito, ha minacciato anche di allontanarlo dalla carica, forse ciò accadrà davvero, ma…. A quel che sembra, il dottor Guzzini ha semplicemente esplicitato un pensiero segreto che si potrebbe sintetizzare con “Chi se ne……se nel mantenere aperto tutto qualcuno sia infettato e….chi se ne….se poi qualcuno muore…..basta non fermare le macchine della produzione….”. Ed è, anche se per i più “inconfessabile”, un pensiero diffuso. In tanti di noi – umani –, visto che siamo in procinto della festività natalizia c’è uno Scrooge latente, il cui pensiero spinge per emergere.

E’ stato così sin dalle prime fasi; lo ricorderemo? Quel difetto di amnesia che il nostro popolo sembra avere più di altri si interromperà quando la festa comincerà? Ovvero quando – hallelujah – i vaccini avranno fatto i loro effetti “benefici”? Ve ne ricorderete delle fabbriche bergamasche mantenute aperte in barba a decreti ministeriali e locali? I loro manager e “padroni” erano tutti dei “Guzzini” ante litteram. Non lo dicevano, ma pensavano certamente la stessa cosa: “Prima il guadagno”.  Su questo abbiamo disquisito proprio tenendo ben presente i “limiti” su cui un Governo democratico si debba muovere in un tempo di alta emergenza; e non abbiamo escluso che lo si dovrebbe fare con maggiore energia, “temporaneamente” affinchè il principio  della difesa della “Salute” über alles possa prevalere.