18 dicembre – IL MOTIVO DI MANUTENERE UN BLOG – il mio Blog – parte quarta (per la parte 3 vedi 25 novembre)

IL MOTIVO DI MANUTENERE UN BLOG – il mio Blog – Parte quarta

Mi rifaccio alla parte conclusiva del secondo post, quello pubblicato lo scorso 4 novembre. Cittadinanza attiva. Se portate attenzione a quel che scrivo non potrete non rilevare che andando a recuperare spazi della mia esperienza civile politica ed amministrativa vado sottolineando l’importanza che avevano le strutture amministrative decentrate qui a Prato.

Spero si sia in grado di sgombrare qualsiasi dubbio circa il mio personale interesse attuale; non ho alcun desiderio di ritornare a fare politica nelle istituzioni, anche se continuo a mostrare interesse per la partecipazione diretta.

Ho premesso quanto sopra proprio perchè deve essere chiaro e preventivo che quanto sto per dire non nasconde scopi personalistici.

In questi giorni orrendi mi sono più volte chiesto come sarebbe stato molto più facile la gestione totale dell’emergenza sui territori pratesi con la presenza delle Circoscrizioni comunali o qualcosa di consimile.  Da quando sono state abolite, appoggiando tale scelta su criteri oggettivi ma non prescrittivi, è venuto a mancare un presidio democratico efficace e ad esso si sono sostituiti individualità non sempre all’altezza dei compiti, molto spesso interessati semplicemente a incassare consensi generici ed occasionali.

Una struttura decentrata “democratica” (vuol dire rappresentativa di ampi e vari interessi politici e sociali) avrebbe potuto organizzare anche presidi diffusi per microquartieri (a Prato andrebbe a significare, in alcune parti del territorio, “paesi”) o ancor più tutte le diverse parti di questi, utilizzando gli stradari che le vecchie strutture politiche (penso al PCI) avevano allestito per preparare le diverse “campagne” informative (la diffusione de “l’Unità” ad esempio) ed elettorali.

Tali “presidi” – solo per fare un piccolo esempio – avrebbero mantenuto costantemente informati i cittadini, avrebbero potuto ascoltare – o in ogni caso essere già preventivamente a conoscenza de – i loro problemi, piccoli medi e grandi.

Si fa un gran “dire” che non tutto il male venga per nuocere e che dalla necessità provenga una indubbia virtù, si dice anche andrà tutto per il meglio, che passerà questa nottata. Se scrivo è perché non ho più una gran fiducia che tutto andrà bene, che ne usciremo migliorati; e tutto questo lo “scrivo per degli amici” (a partire da quello che mi osserva dallo specchio) affinché non ci sia chi potrà dire che nessuno vi aveva consigliato come poter mantenere vivo un rapporto con la popolazione in un momento di così alta difficoltà e solitudine.