STATI GENERALI – una variazione di CTS – parte 8 e 9 e ultima come annunciato in data…..
Cosa ci può interessare l’elenco delle iniziative programmate
dall’Assessorato se non possiamo partecipare alle decisioni? Siamo o non siamo
amministratori di secondo livello all’interno di un’unica città? Siamo trattati
più o meno come dei giornalisti (“absit iniuria verbis”, con
l’immenso rispetto per la categoria!) chiamati ad una Conferenza stampa (detto
tra noi e proprio a questo proposito: molto spesso – per non dire abitualmente
– anche quando partecipiamo, con le nostre idee e proposte, a rimpinguare di
appuntamenti ed iniziative il Programma generale del Comune (festività
natalizie e Estate), non siamo nemmeno invitati poi alle Conferenze stampa
relative). Siamo dunque considerati esclusivamente dei manovali, dei portatori
d’acqua senza una specifica identità.
Qualcosa di simile avviene praticamente con l’Assessorato
alla Pubblica Istruzione: un esempio su tutti. Tutto il complesso, consistente,
rilevante per qualità e quantità, delle attività formative che è in capo alle
Circoscrizioni non ha trovato spazio nei depliant informativi redatti
dall’Assessorato e diffusi sul territorio per informare i cittadini. E’ stata
una disattenzione o una mancanza voluta? La differenza tra l’una e l’altra è
davvero poca: è il segnale di una sottovalutazione del ruolo delle
Circoscrizioni, che a tutta evidenza vengono trattate con fin troppa
sufficienza (ed esprimendo tale giudizio, sono cortese).
Mi rendo ben conto che per qualcuno che in tali procedimenti
ha operato in buona fede (penso ai funzionari e gli istruttori che controllano
il tutto) questi miei rilievi potranno apparire ingenerosi; ma vi pregherei,
perlomeno, amici e colleghi amministratori, di non volerci alla fine concederci
quella mera paternalistica e paziente “pacca sulle spalle” che
proprio a nulla servirebbe: servono, invece, davvero fatti e atti concreti in
controtendenza che permettano alle Circoscrizioni di cooperare, se possibile
tutte insieme, ad un Progetto comune per tutta la città e di poter costruire
progetti strutturali complessivi che non siano condizionati alla precarietà e
in questo modo non siano destinati a morire quasi subito dopo aver visto la
luce.
Mi rendo ben conto che per qualcuno che in tali procedimenti
ha operato in buona fede (penso ai funzionari e gli istruttori che controllano
il tutto) questi miei rilievi potranno apparire ingenerosi; ma vi pregherei,
perlomeno, amici e colleghi amministratori, di non volerci alla fine concederci
quella mera paternalistica e paziente “pacca sulle spalle” che
proprio a nulla servirebbe: servono, invece, davvero fatti e atti concreti in
controtendenza che permettano alle Circoscrizioni di cooperare, se possibile
tutte insieme, ad un Progetto comune per tutta la città e di poter costruire
progetti strutturali complessivi che non siano condizionati alla precarietà e
in questo modo non siano destinati a morire quasi subito dopo aver visto la
luce.
Ora, diciamocelo con infinita chiarezza, quanto è avvenuto
ieri, con le dimissioni dell’Assessore alla Cultura (n.d.t.: il 12 febbraio del
2002 Giuseppe Vannucchi, grande giornalista della RAI in pensione e Assessore
alla Cultura nella seconda legislatura Mattei, si dimette), che spero
fortemente e sinceramente possano nel più breve tempo rientrare, esige con
urgenza che si proceda ad aprire una seria riflessione su come, a livello
istituzionale, ci si debba muovere per non incorrere in errori, omissioni,
malintesi ed occorrano regole precise, certe, che consentano la più ampia
trasparenza.
Voi, caro Sindaco, cari Amministratori, gentilissimi
Dirigenti, ci dovreste far sapere una buona volta per tutte cosa volete davvero
che siano le Circoscrizioni.
Noi stiamo dicendo tutto questo in un contesto, questo degli
Stati Generali, creato (almeno spero e credo sia stato pensato in tal senso)
appositamente per un confronto il più ampio possibile, per un dibattito
propositivo, per riuscirci a dire apertamente – e pubblicamente – tutto quello
che di positivo o di negativo noi quotidianamente verifichiamo; abbiamo tutti
bisogno di fare qualche passo in avanti, lento se pensate e desiderate ma in
ogni caso “in avanti”. La nostra preoccupazione è ovviamente quella
di essere costretti, all’interno delle enormi difficoltà strutturali create dall’attuale
Governo (n.d.t.: il Berlusconi 2), a fare dei passi indietro molto mortificanti.
Lo dico per la Cultura, lo dico per la Formazione, lo dico
per il Sociale, lo dico per le Circoscrizioni e dunque lo dico per la città
intera.
E’ anche per questo che ritengo sia ancora più necessario
raccordarsi, coordinarsi per poter tappare, nel miglior modo possibile, con la
sussidiarietà, tutte le falle che, soprattutto nella Formazione e nel Sociale,
saranno create a causa delle sciagurate scelte governative nazionali. Di certo
non basteranno più soltanto gli interventi istituzionali: occorreranno
investimenti privati ed è giusto insistere in questa direzione coinvolgendo chi
raccoglie ricchezza da questo territorio affinché restituisca parte della ricchezza
in modo prioritario a questo territorio..
Ritornando al Coordinamento da me presieduto voglio ricordare
che è stato attivato un raccordo positivo con le due maggiori Istituzioni
Culturali presenti sul territorio ed aventi caratteristiche perlomeno nazionali:
il Teatro Stabile “Metastasio” ed il Centro per l’Arte Contemporanea.
Con la prima la collaborazione, forte anche di una esperienza precedente, è
soddisfacente ed avanzata, anche se gli ostacoli che si frappongono per un
rapporto ottimale sono da sempre le scarse risorse finanziarie a nostra
disposizione per poter meglio intervenire; con la seconda si è avviato ma non
si è del tutto perfezionato un raccordo, ma da parte nostra esiste la volontà
di andare avanti, anche per consentire al Centro una migliore e maggiore
diffusione delle sue attività istituzionali su tutto il territorio cittadino.
In quest’ottica di grande ed ampio coinvolgimento di quelle
che sono alcune delle parti migliori dal punto di vista culturale di questa
città è partita dal Coordinamento l’idea di fare riprendere a Prato
l’iniziativa sulla Formazione Permanente – Educazione degli Adulti che era
stato punto di forza delle Amministrazione cittadine nei lontanissimi anni
Ottanta del secolo scorso. Un primo tentativo si era arenato poco più di un
anno fa (il 2000) di certo per un “ritardo” di coordinamento della
maggioranza delle Circoscrizioni; nel 2001 con un Coordinamento più attivo e
con il coinvolgimento del Direttore della Biblioteca Comunale, il dottor Franco
Neri, abbiamo ripreso il cammino, decidendo di partecipare ad un Bando
multimisura della Provincia di Prato relativo all’Educazione degli Adulti.
Nel Progetto abbiamo messo a frutto tutta la cooperazione
attivata, eed infatti c’è il Met, c’è il Pecci, c’è l’Università della Terza
Età, c’è la Scuola di Musica “Verdi”, c’è il “Dagomari”,
c’è l’ Archivio Fotografico Toscano, c’è la FIL, c’è la Biblioteca
“Lazzerini”, c’è Dryphoto, c’è l’Associazione “Alta Via
Trekking, c’è la Scuola d’Arte “Leonardo”, ci sono quattro Circoli
della Circoscrizione Est, c’è la Società “Interporto” e c’è spazio
per tanti altri soggetti. Il Progetto è stato approvato, ha ottenuto tutti i finanziamenti
richiesti ed è un bellissimo esempio di come, lavorando in sinergia, si possono
ottenere risultati egregi. E’ evidente che questo Progetto, così come è, è
comunque limitato. Durerà due anni (2002-2003) e poi tutto potrebbe finire e
servire a poco. Noi ovviamente ci chiediamo: cosa vuol fare l’Amministrazione
Comunale in questo settore? Dopo la fiammata degli anni Ottanta tutto si è
afflosciato: qualche iniziativa politica si era palesata negli anni Novanta
dietro la spinta di alcuni Consiglieri Comunali e di Circoscrizione ma poi,
poiché chi doveva pensarci non ci credeva, tutto è finito lì. Ora le
Circoscrizioni hanno indicato la strada: vogliamo provare a percorrerla tutti
insieme? Al sottoscritto, che negli anni Novata era tra quei Consiglieri di cui
parlavo prima, la faccenda dal punto di vista politico interessa. D’altronde ci
ritroviamo anche qui di fronte ad una situazione nella quale le difficoltà
economiche sono aumentate insieme ai bisogni formativi della gente: da un lato
il Governo non parla neanche più di questo argomento come se fosse residuale ed
insignificante (il precedente Governo di Centrosinistra aveva dato forte
rilievo alla formazione continua – ndR.: nel II Governo Amato aprile 2000
Giugno 2001 il dicastero della Pubblica Istruzione fu assegnato a Tullio De
Mauro); dall’altra parte però c’è una richiesta sempre più forte di educazione
permanente, alla quale bisogna dare risposte, non fosse altro che per
allontanare la gente quanto più possibile da quella che, parafrasando Popper,
chiamerei senza alcun dubbio, “cattiva maestra televisione”.
Vorrei conclu
dere davvero il mio intervento con un auspicio, quanto mai ed
ancor più attuale dopo le esternazioni con annesse dimissioni dell’Assessore
Vannucchi: che il prossimo Programma di Governo del Centrosinistra in questa
città abbia una nuova parola guida: CULTURA.
Non considero affatto impossibile e velleitaria questa
ipotesi: nella “forma” (Cultura ambientale, formativa, sociale,
teatrale, artistica, urbanistica, di Governo, democratica…, ecc…) queste
declinazioni sono sicuramente possibili, a me piacerebbe che lo fossero anche
nella “sostanza”.
Non sarebbe poi neanche tanto difficile dimostrare che una
città si cambia in meglio se migliora il suo livello di CULTURA.
Prato li 13 febbraio 2002
prof. Giuseppe Maddaluno
Coordinatore Commissioni Cultura