16 novembre 2021 – parte 12 – LE STORIE 2008/2009 e 2013/2014

16 novembre 2021 – parte 12 – LE STORIE 2008/2009 e 2013/2014

continua la pubblicazione di una serie di documenti collegati alle vicende che nel 2009 portarono la città di Prato ad essere amministrata dalla Destra

8 dicembre

Cara Tina

ti giro la lettera inviata alla Stampa l’altro giorno da un gruppo di cittadine\i. Fra l’altro l’ho raccolta dal sito di Municipio Verde di Prato che ha dato un giudizio esaltante della candidatura Carlesi.

Ti saluto. Giuseppe

PER NOI è una bella notizia. Siamo cittadini che conoscono Massimo Carlesi da tanto tempo. Siamo (e siamo stati) cittadini sempre solleciti e in primo piano quando sono in discussione argomenti e scelte importanti per il futuro della nostra città. Abbiamo avuto anche confronti vivaci con l’amministratore di ieri; confronti da cui magari qualche volta ognuno è uscito mantenendo le proprie idee. Sempre però abbiamo avvertito la correttezza e la dignità dell’uomo che mutuava in modo semplice a chi aveva di fronte lealtà e rispetto. E allora ben tornato Massimo Carlesi, bentornato in questo momento difficile per la vita della nostra città. Ricordiamo con tristezza quando fosti costretto ad abbandonare il tuo impegno di assessore da gravi motivi di salute cui non giovò certo l’ “aria” che eri costretto a respirare in giunta. Ti auguriamo, ci auguriamo per te, per noi e soprattutto per Prato che tu possa tagliare per primo il traguardo.

seguono numerose firme che ometto per privacy

Ecco un nuovo esempio di come veniva interpretata la candidatura di Massimo Carlesi

Carissima Tina, carissimi Massimo e Francesco

vi inoltro la mail che mi ha inviato Banchini. E’ la dimostrazione che esiste un altro PD, fuori da via Carraia e da via del Melograno che viaggia sulle spalle della “gente comune” della “società civile”. Come potete ben comprendere, mi impegnerò a far prevalere i secondi sui primi perchè chi ha lavorato come noi in questi anni possa vedere realizzarsi il Progetto del PD e non …. quello della P2.

Scusate l’azzardo! ma sono o non sono un “rivoluzionario”?

Giuseppe Maddaluno

Ciao: ho letto l’opinione di N***** O**** e la trovo assai condivisibile, avendo oltretutto salutato come una “good news” la decisione di Massimo Carlesi. Mi siano però consentite due valutazioni che sottopongo in spirito assolutamente costruttivo. In primo luogo nessuno – né iscritto né simpatizzante né … non antipatizzante del piddì – può dimenticare la tristissima, quasi umoristica che ci fosse qualcosa da ridere, vicenda del sondaggio in salsa pratese. La candidatura del presidente Consiag (e meno male – ripeto – è sceso in campo Carlesi) è la riprova di quanto strumentale e pilotato sia stato il famoso sondaggio (che nessuno ha ancora visto e che nessuno vedrà mai nella sua interezza). Si voleva/doveva far fuori Romagnoli, si aveva già in mente Abati (anche perché così c’è una importante “casella” di potere effettivo da riempire, una casella considerata dal piddì “cosa nostra”) e ci si è letteralmente inventati la scusa del sondaggio nonché una gestione così impasticcata da far dubitare sulla sobrietà (da alcool, da sostanze, da potere) dei dirigenti del piddì pratese e toscano.

Ma così una intera classe dirigente ha mostrato, ai cittadini e agli elettori pratesi e non solo, il suo grande limite. Culturale prima e politico subito dopo.

L’ultima cosa da fare sarebbe dimenticarsi tutta la vicenda, far finta di nulla, sperare che il tempo cancelli il ricordo di una così evidente mediocrità.

In secondo luogo, a questo punto – dopo le incredibili vicende fiorentine, ma anche a Pistoia non è che stiano meglio, nè nel resto d’Italia – mi pare proprio dimostrato che il metodo delle primarie non è quello giusto per selezionare la classe politica. Almeno in Italia. So che molti ci credono, alle primarie, ma a me pare semplicemente sbagliato scimmiottare altre realtà e altre culture. Bisognerà trovare altre soluzioni e, con molta probabilità, anche altri contenitori politici per una politica sempre più necessaria ma sempre meno interpretabile con strumenti di cesarismo populistico o di populismo cesaristico. Se devo essere sincero, a me pare che il piddì – se doveva essere una speranza – si sia già trasformato nella tomba di questa speranza.

La prima cosa da fare, per questo piddì toscano, sarebbe cambiare rotta sulla legge elettorale in Regione restituendo ai cittadini (altro che primarie !!!) il diritto e la responsabilità di indicare un nominativo nella scheda e facendo tornare il Consiglio Regionale nella condizione di normalità istituzionale (un consiglio di eletti dal popolo, non di scelti dalla segreterie).

Non a caso il modello elettorale toscano è sempre tirato in ballo dalla destra di Berlusconi impegnata a togliere le preferenze anche dalla prossima legge nazionale per le europee. Pensate, per fare un solo esempio, al paradosso: due giorni fa il mitico Leonardo Domenici spergiurò che avrebbe lasciato “la” politica”, ieri che avrebbe lasciato “una certa politica”, oggi lo leggiamo disponibile a candidarsi per un seggio alle Europee.

Allucinante! Ma allucinante a maggior ragione se a noi elettori fosse tolto il diritto di scegliere uno o più nomi dalla lista elettorale. Non trovate?

Mauro Banchini

…12….

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