VIAGGIATORI – una serie di racconti – Mimmo e Roberta – seconda ed ultima parte

Patetico tramonto 2

la seconda ed ultima parte

Mimmo e Roberta non possedevano alcun apparecchio televisivo in casa; avevano fatto una scelta così alternativa per mantenere intatto il bisogno di dialogare e di utilizzare il silenzio della loro abitazione, del loro nido. Possedevano una vasta biblioteca accumulata in modo separato quando ancora non si conoscevano e congiunto, poi, da quando vivevano insieme. Era una biblioteca speciale quasi esclusivamente settoriale, arricchita anche dai numerosi depliant e dalle cartine topografiche, tutta orientata al turismo. Avevano visitato tutto quello che c’era da visitare ma non disdegnavano ora di ritornare negli stessi luoghi per verificarne lo stato e per approfittare di qualche “mostra”, di qualche evento fieristico. Erano stanchi quella sera e, prima di sedersi sul comodo ampio lettone illuminato in modo soffuso da due abat-jour, entrambi avevano scelto alcune brochure e qualche volume su mete possibili per il giorno dopo. Amavano fare così; prima di andare leggevano, discutevano, programmavano, sognavano. Erano dei “viaggiatori” sognatori. Possiamo dirlo? In questo caso, in quel fine settimana avrebbero avuto a disposizione solo il sabato; la domenica erano stati invitati dai genitori di lei che abitavano sulle colline pistoiesi e non era mai facile – ed utile (la suocera, secondo Mimmo, cucinava da Dio, ma non sempre si sentiva di dirlo a Roberta, timoroso di poterla inutilmente offendere: anche Roberta era brava) – rinunciare. E, poi, le previsioni non erano buone per domenica e non era così faticoso il pensiero di rimanere in casa, semmai per Mimmo a seguire il campionato di calcio con il suocero su Sky e per Roberta parlare con la sua mamma sempre prodiga di consigli. Sul letto c’erano cartine di ogni Provincia della Toscana, dell’Umbria, della Liguria e dell’Emilia e libri che trattavano di varie località, dalla Lunigiana al Pratomagno, dall’Alta Tuscia al Mugello, dal Casentino al Valdarno: mancavano solo le Isole perché avevano escluso di potersi imbarcare visto il tempo così breve a loro disposizione. Roberta propose di sospendere la ricognizione quando si accorse che erano passate le undici e le palpebre si avviavano ad essere pesanti. Lasciarono che i libri e le cartine facessero da muraglia fra di loro e si addormentarono sognando il da farsi per il mattino dopo. Quando Mimmo aprì gli occhi erano già quasi le otto e sentì venire dalla cucina un odorino misto di caffè e di fritture: Roberta era sveglia da un po’ ed, oltre ad alcuni caffè per sé, aveva messo in forno per la loro uscita una bellissima soda frittata di spaghetti. Aveva già riempito la lavastoviglie in attesa delle ultime tazzine da caffè e poco altro e, prima di fare colazione, preparato anche dei panini con formaggio, bresaola con fettine di limone ed una borsa con tanta tanta frutta, ché a Mimmo non la poteva negare per quanto ne era ghiotto. E subito dopo la colazione ed il riordino cui Mimmo cooperò, rientrarono in camera da letto, raccattarono tutti i depliant, le brochure ed i libri turistici, li riordinarono in un carrello della spesa, rassettarono la camera arieggiandola brevemente, presero tutto l’occorrente per il pranzo e la merenda, presero anche il carrello della spesa, chiusero porta scesero nei garage, saltarono sul camper e, dopo aver sistemato il tutto Mimmo si pose alla guida Roberta accanto a lui e prima di avviare il motore aprirono il carrello della spesa e ripresero la riesanima della possibile destinazione della giornata. La discussione assunse toni paradossali, intervallata dal consumo di una parte delle provviste; se Mimmo proponeva di andare verso il Mugello e visitare Vicchio giottesca e Barbiana di don Lorenzo Roberta controbatteva proponendo con discrezione condita da innumerevoli particolari una visita a Vallombrosa; se Roberta avanzava un’ipotesi su Certaldo e san Gimignano Mimmo controbatteva con una bella visita all’Abbazia di Calci, dove peraltro c’era un Museo Paleontologico di notevole rilevanza scientifica; e così se Mimmo proponeva di fare una puntata in Lunigiana ed a Pontremoli Roberta rilevava che non sarebbe stato male visitare le Navi romane agli Arsenali medicei di Pisa con una sosta per il pranzo alla tenuta di San Rossore… Ogni proposta era dettagliata da commenti e letture. Le ore passarono, le discussioni erano stranamente pacate come se entrambi si accontentassero sì di viaggiare ma di farlo in maniera esclusiva… con la mente. E con le ore anche le provviste finirono; si fece sera ed i due se ne accorsero perché nel garage rientrarono i loro vicini di casa che erano stati all’Abetone e, vedendoli dentro al camper insieme, dividendosi la battuta: “Anche voi siete appena rientrati?” – dissero – “Dove siete stati di bello?”.

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