LIBERA AGGREGAZIONE DEMOCRATICA PRATO SAN PAOLO MACROLOTTO ZERO

prato

Facendo seguito a quanto annunciato oggi pomeriggio su invito e sollecitazione di un Gruppo di cittadine e cittadini che avevano fin qui guardato con grande attenzione al Partito Democratico operando al suo interno con passione ed entusiasmo critico scrivo quel che segue:

Proponiamo, di fronte al protrarsi della crisi politica del PD, gestito da gruppi dirigenti che non corrispondono alla base (i dati del tesseramento evidenziano questo profondo malessere/dissenso), di costituire presso il Circolo ARCI di via Cilea in Prato la LIBERA AGGREGAZIONE DEMOCRATICA PRATO SAN PAOLO MACROLOTTO ZERO* che, a partire dalle proposizioni programmatiche esposte nell’ATTO FONDATIVO DEL CIRCOLO PD Sezione Nuova San Paolo, si occupi delle problematiche del territorio coinvolgendo tutte le forze politiche che intendono interloquire con proposte concrete alla creazione di un senso più ampio di appartenenza territoriale e di uno sviluppo analitico metodologico e progettuale utile alla città intera.

La proposta verrà presa in considerazione e discussa in una delle prossime riunioni.

*l’Atto fondativo del Circolo PD Sezione Nuova San Paolo Prato via Cilea è disponibile per chi lo chiedesse

Tramonto sul mare

PASSIONE VIGOTRUFFAUT – pillole

Dastè e Charlot

Dastè e l'atalante

Jean Dasté è l’attore che interpreta il personaggio di Huguet, l’istitutore buono e comprensivo del collegio di “Zero de conduite” di Jean Vigo, quello in grado di condividere e lenire le sofferenze dei ragazzi sottoposti ad un vero e proprio regime oppressivo e repressivo: copre spesso i ragazzi nelle loro fanciullesche espressioni ed è compartecipe del loro disagio e delle loro ribellioni. Vigo ce lo rappresenta come puro intrattenitore quando Huguet nel cortile imita Charlot e quando agevola la fuga dei ribelli nel “finale”.
Jean Dastè è anche il protagonista de “L’Atalante” l’ultimo film di Jean Vigo, Jean, un giovane proprietario di una chiatta costretto a vivere le problematiche del matrimonio e del suo lavoro in un ambiente molto ristretto: ne farà prima le spese la dolce Juliette che mal sopporta la compresenza di Pére Jules (uno straordinario Michel Simon) e poi sarà lo stesso Jean a subire la sofferenza dell’abbandono in un susseguirsi di straordinari momenti lirici ineguagliati nella Storia del Cinema. Basti pensare all’uso da me non condiviso di una delle scene maggiormente significative di questo film come “sigla d’apertura” di “Fuori Orario” di Rai 3.

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