OGGI IO VIRTUALMENTE SONO IN PIAZZA CON LA CGIL

MCM20027

Alcuni anni fa in varie occasioni il Sindacato (CGIL da solo oppure in modo unitario) ha indetto manifestazioni a Roma e in altre città per protestare contro le scelte di Governi nei quali la stragrande maggioranza degli iscritti non trovava punti di riferimento (Craxi e Berlusconi sono durati circa trenta anni) ed era consueto sentire i leaders delle maggioranze di Governo sottolineare come la maggioranza degli italiani fosse rimasta a casa e come per l’appunto quella fosse il riferimento cui affidare le valutazioni e le sottovalutazioni. Non credo che la manifestazione di oggi sarà in grado di cambiare l’Agenda del Governo, innanzitutto per un motivo: il Governo Renzi è il frutto di una metastasi della Democrazia e di un Trasformismo diffuso che opera sullo smantellamento delle ideologie, utilizzandole a proprio vantaggio in positivo ed in negativo quando servono. Il Governo Renzi è il frutto di un compromesso politico che diffonderà nella società veleni e divisioni che potrebbero diventare pericolose per il mantenimento del tessuto democratico.
Ed infatti Renzi che dice di essere di Sinistra, così come si affrettano a confermare altri suoi illustri sodali, non smentisce l’arroganza e la presunzione dei suoi illustri predecessori, cui evidentemente intende accostarsi ed ieri sera ha confermato che lui pensa ai milioni di persone che oggi sono rimasti a casa. Bravo! Lo ringrazio perché, anche se non ci sarebbe stato bisogno, si è omologato e mi ha confortato nel giudizio. In un post precedente sottolineavo come in quel 40,8% mancasse il mio voto e, dunque, ci fossero invece parte considerevole dei voti della Destra e di un Centrodestra in generale molto più vicino agli interessi della parte ricca e garantita (in questi non ci sono solo quelli a reddito fisso pubblico ed i pensionati ma anche tutti coloro che evadono impunemente il fisco e tutti coloro che delocalizzano e portano i loro soldi all’estero; ci sono gli sfruttatori della manodopera clandestina e giovanile; ci sono coloro che vogliono che le maglie delle regole in materia di imprenditoria siano più larghe per avvantaggiarsi non di certo per migliorare le condizioni della nostra società: tutti questi hanno compreso di avere finalmente trovato chi avrebbe corrisposto alle loro “esigenze”). Non è strano che la Confindustria in controtendenza perfino a Berlusconi sostenga pienamente convintamente questo Governo.
E, dunque, io sono a casa ma virtualmente sono in piazza con i lavoratori cassintegrati, con i licenziati (a proposito, quando si parla di “nuovi posti di lavoro” e ci si riempie la bocca di numeri, si pensi a tutte quelle persone che il posto di lavoro lo hanno già perso e che lo perderanno nei prossimi giorni, settimane e mesi), con gli sfruttati, con i disoccupati e con tutta quella brava ed onesta gente che oggi invece sarà a Roma.
Renzi sarà a Firenze con i “suoi”; è anche giusto che si distingua e che si distinguano coloro che lo osannano, coloro che lo fanno in buona fede (che io stimo nell’espressione del loro libero pensiero) e coloro che lo fanno in mala fede (che io aborro per la loro evidente grettezza).
A Renzi chiedo però, anche se continuerà ad avere quegli atteggiamenti di superiorità che non contraddistinguono un uomo di Sinistra (ammesso che lui ci creda davvero, e ne dubito), di aggiungere il mio nome fra coloro che parteciperanno con la mente e con il cuore alla manifestazione: più UNO, dunque! e contestualmente di aggiungermi fra coloro che non lo sosterranno mai!

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